Evangelizzazione

Padre Gabriel: il XIII Apostolo che insegna l’amore!

Ok, lo devo ammettere: dopo un po’ di anni in cui avevo tentato di disintossicarmi da fiction e altro sono ricaduto nella peggiore delle dipendenze: la fiction italiana.

Si perchè la fiction americana, le serie alla Doctor House o CSI alla fine sono carine ma poco nostre: dipingono una cultura che non ci appartiene e uno stile di vita da film (immaginate la scientifica italiana con l’hammer? o il primario zoppo di medicina interna che ci insulta?).
Ma la fiction italiana ti prende dentro, ti tocca, senza l’overdose di computer graphic o esplosioni ma con le solite storie legate a mafia o chiesa… è roba nostra.

E ora ci sono andato sotto con Il XIII Apostolo su canale 5: come faccio a non amare Padre Gabriel, indagatore del mistero molto più affascinate di Dylan Dog, la dottoressa Claudia (Pandolfi), molto più bella di Crepet, Padre Isaia, carrierista archetipo comune nelle nostre fantasie dei preti in Vaticano e il buon padre Alonso dal nome iberico ma dal fascino popolare italiano che racchiude totalmente in se il vecchio detto “chi si fa i fatti (?) suoi campa cent’anni!”.

E io non posso non amarlo padre Gabriel Antinori (Claudio Gioè nella realtà!), lui mi mostra che la chiesa non è così bacchettona come sembra: indaga nel mistero, negli incubi, lui, si oppone allo zio cardinale che gli vuole far fare carriera nella chiesa mentre lui è puro e vuole essere sincero con la sua vita. È figo il prof. Antinori perchè con i suoi studenti parla di possibile reincarnazione, sgomina sacerdoti pedofili che qualche anno prima avevano messo incinta una ragazzina in paese, salva bambine grazie alle premonizioni di un medium e ci mette 4 puntate per celebrare una messa ma mezza puntata per baciare la psicologa Pandolifi sul ponte di Castel Sant’angelo con il Cupolone che fa da sfondo.

Questa è la chiesa che piace: non quella bacchettona di Padre Isaia che per far carriera pesta i piedi all’amico di una vita, sempre il povero Gabriel…
non quella dello zio preoccupato delle apparenze di questa congregazione che indaga il mistero.
Padre Gabriel è il futuro di una chiesa che corre in moto, con giubbotto in pelle, che non da niente di assodato, che si mette in discussione, che piuttosto che soffrire una vita in castità ti dice di seguire il tuo cuore e andarci a letto con quella tipa.
Fortuna che la psicologa atea lo ferma, altrimenti addio celibato, lo blocca, ma anche lei probabilmente è legata da pensieri vetusti e non guarda al futuro come Padre Gabriel.

Ovviamente c’è anche la massoneria che lotta contro la chiesa e contro Padre Gabriel: non poteva mancare la ricchissima setta massonica che controlla il prete fin dalla nascita, setta a cui sembra appartenere il padre morto di Gabriel, setta nata per studiare questo tredicesimo apostolo in grado di sovvertire non la chiesa, non il credo ma il mondo (romano) come fino’ora l’abbiamo conosciuto.
Padre Gabriel è la prova che l’apostolo ha superato il maestro: Gesù doveva pregare per risuscitare i morti… lui semplicemente va in trance, si ritrova in un mondo bianco tipo anticamera del paradiso e riaccompagna l’anima del morto nel mondo reale facendolo resuscitare. Il tutto gratuitamente: lo faceva anche da piccolo con il gattino di famiglia…

Padre Gabriel è un grande: lui applica un vero sistema scientifico per affrontare qualsiasi cosa i soliti bigotti ritengano paranormale!

  • Verifica del fenomeno, se è reale o mistificazione.
  • Verifica dell’origine, se è Cristiana o esoterica.
  • Verifica della natura, se è divina o diabolica.

Io lo amo questo sacerdote… e da stasera un po’ mi mancherà, visto che stasera va in onda l’ultima puntata…

Da domani tutto cambierà: dovrò accettare nuovamente i sacerdoti reali, quelli che conosco.
forse meno apparentemente eroici di Padre Gabriel, ma certamente vivi e che quotidianamente cercano di fare ciò per cui sono stati chiamati…

Non grido certamente all’attacco subdolo nei confronti della Chiesa: anche se fosse tale sono pienamente convinto che una serie di fantasia non cancella il vero bene che viene fatto.
E non difendo nemmeno quei sacerdoti che nel mondo reale possono essere vittime di passioni umane, che sia carrierismo alla Isaia, sigari e salsa cubana alla Alonso, o amore alla Gabriel.
Passioni non sbagliate ma che fanno dimenticare il motivo vero per cui sono stati chiamati al Sacerdozio.

Mi spiace solo che questo genere di storie raccontate possano falsare la visione della realtà, infiltrarsi nelle coscienze delle persone e alterare quanto c’è di vero e falso nei confronti della chiesa, fonte inesauribile per storie di questo genere vista la sua longevità come struttura rispetto a qualsiasi altra cosa al mondo.

Ma come ben sappiamo ognuno è libero di pensarla a modo suo e se qualcuno ama trasporre la fiction nella realtà lo può liberamente fare… purtroppo ne resterà leggermente deluso, da molteplici punti di vista.

Padre Gabriel non esiste: ma non abbiamo bisogno di lui per imparare l’unica cosa che conta, l’Amore.

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16 thoughts on “Padre Gabriel: il XIII Apostolo che insegna l’amore!”

  1. E’ interessante l’alchimia che nasce tra i 2 data dal confronto tra razionalità e fede, tra scienza e spiritualità…. ovvio trattasi cmq di “finzione”….. ma il mistero che avvolge la Chiesa da +di 2000anni…. fa si che scrittori,registi,sceneggiatori,autori vari abbiano abbastanza libertà “d’interpretazione”….

  2. Riflessioni di getto dopo aver letto il post.
    Il fatto che don Matteo abbia così tanto successo e anche filoni religiosi diversamente trattati da cinema e fiction dimostrano secondo me che c’è il desiderio di una Chiesa vicina alle persone. In particolare la serie don Matteo secondo me é vincente perché pulita, semplice, non volgare, comica e con un pizzico di giallo che non guasta.
    Il Tredicesimo apostolo non l’ho mai guardato per motivi di tempo per cui non posso esprimere giudizi temerari né una valutazione qualunquista, ma da ciò che scrive il mio amico Francesco Candian in questo post con grande ironia, direi si tratta di una poltiglia di elementi che hanno come mira solo gli ascolti strumentalizzando l’argomento religioso con basso profilo etico. Ma avevo promesso di non esprimermi ops chiedo scusa 😉 Oramai dal cinema d’autore che raccontava e narrava la realtà siamo passati alla fiction dove il commissario Montalbano diventa il parente di Falcone e più reale di un martire che ha dato la vita per la giustizia. Realtà e fiction si mescolano, bene e male sono relativi… Mah, non bisogna demonizzare é vero, ma ricordiamoci che oggi il “medium è il messaggio” pertanto il genere talk o la fiction facilmente manipolano la realtà creando grande confusione e i rischi, senza un vaglio cosciente, possono essere grandi.

  3. Io si, serenamente lo ammetto …mi sono appassionata, ma grazie a Dio, non mi faccio influenzare dalla Tv .. i Sacerdoti sono tanto altro (nel bene e nel male).. ma non sono nemmeno come Don Matteo (che adoooroo), fiction strutturata in modo decisamente sentimentale, ma sinceramente, anche quella dal taglio assurdo, visto che risolve sempre tutti i casi prima della polizia.. ma magari fosse davvero così…
    A quelli che si fanno condizionare dalla tv dico solo una cosa, svegliatevi, ma non solo quando si parla di Fiction, ma in generale quando guardate la Tv, dai programmi d’attualità, intrattenimento, politici.. telegiornali ecc ecc.. e del XIII apostolo cercate di prendete il meglio di quello che questa fiction propone (tra le svariate sfumature) … ricordatevi che il Sacerdote, resta pur sempre un uomo, non indossa il costume di Batman (anche se a pensarci bene un amico sacerdote l’ho visto travestito da batman :)) ) e diventa invincib.
    Dove c’è l’essere umano ci sarà sempre il bene e il male!!! (purtroppo)
    Detto questo… credo ci sia dipeggio in Tv ..questa oggi finisce, il resto purtroppo resta!!! (e noi paghiamo)

  4. Ciao Francesco, premetto che di questa “fiction” ho visto solo il “trailer” che già non mi è piaciuto per niente perchè avevo fiutato ciò che scrive don Davide; anzi, mi è sembrato di sentire l’annuncio del Codice da Vinci. E’ sempre sulla scia di quel relativismo etico che sfida la Chiesa nei suoi simboli per ridicolizzarla e “ammodernarla” secondo l’ideologia di turno.
    Senza fare moralismi, la Chiesa è fortunatamente tutt’altra cosa ! La serie di Don Matteo è fantastica perchè si vede anzitutto un pastore preoccupato nel salvare le anime e riportare Dio nella vita di chi l’ha smarrito. Soprattutto se si tratta del colpevole. Insomma porta l’amore misericordioso che non sottrae la persona dai vincoli terreni, specialmente nella gestione giustiziale, ma le consente di ravvedersi sul dono della Vita. Sì, il sacerdote è il supereroe di Dio sia vestito da Batman o zorro o semplicemente da uomo consacrato.
    Un salutone

  5. Premesso che io ho visto solo la prima e l’ ultima puntata (solo per pura curiosità) devo dire che il post di Francesco è molto carino e a tratti veritiero !!! Certo padre Gabriel è un ” gran figo ” e sicuramente di buoni sentimenti, e alla fine l’ Amore Puro trionfa …. ma ci voleva proprio lui con le sue doti sovrumane, con i suoi occhietti ” spiritati ” da brividi, per far capire che la chiesa non è poi così bacchettona ??? A parte che nella fiction, la chiesa e i preti non ci fanno una gran bella figura … io ritengo che come ha detto Don Davide, viene manipolata un pò troppo la realtà e si crea grande confusione. Non tutti sono in grado di vagliare bene le cose, o di non farsi influenzare se pur da una semplice fiction !!! Beh, in realtà un pò irreale anche il buon Don Matteo … troppo perfetto, impeccabile e infallibile, ma almeno un personaggio totalmente positivo …. Io preferisco di gran lunga i sacerdoti cosiddetti ” normali ” che spendono quotidianamente la loro vita al servizio degli altri, e portano avanti il messaggio di Amore in modo semplice, pulito, ma determinato. E poi di preti belli, bravi, di buoni sentimenti e anche ” non bacchettoni ” io ne ho conosciuti parecchi …. Che ne dite di Don Roberto, Don Davide, Don Giacomo ecc … proponiamo una bella fiction su di loro ??? Magari per renderli più interessanti, li travestiamo da Zorro, Batman e Uomo Ragno !!!!

  6. E’ proprio interessante questa discussione.
    Anch’io penso che Don Matteo sia ottimo. C’è sensibilità e spessore spirituale, con un immenso Terence Hill che comunica tutta la sua bravura e profondità (una profondità e sensibilità che gli appartengono, secondo me, anche come persona).
    Don Camillo è un capolavoro, che insegna tantissimo. Ogni volta che rivedo quei film ci trovo qualche significato nuovo, qualche messaggio nuovo, soprattutto sul tema dell’amicizia e dei rapporti umani.
    Da scoprire, per i giovani che non hanno potuto vederli in televisione negli anni settanta, sono, secondo me, due serie Rai meravigliose (iin bianco e nero) con protagonisti sacerdoti: Padre Brown, con Renato Rascel, e I Ragazzi di Padre Tobia, con Silvano Tranquilli. Ciao!

  7. Anch’io ho visto il” trailer”e mi è bastato per decidere di non vederlo.
    Stiamo attenti a ciò che la tv ci propone ; noi cristiani dobbiamo essere selettivi e ricordarci che sotto un attraente” fiction”si possono nascondono messaggi subliminari o pensieri che allontanano dalla Verità in particolare coloro che sono deboli spiritualmente.

  8. Anche io premetto che ho visto solo il trailer e ho deciso di non guardarlo per l’immagine che dava della chiesa che non mi piaceva e mi sembrava un po’ il Codice da Vinci ….. libro che purtroppo molti hanno preso seriamente …… quindi penso che anche questa fiction molti,e non è sicuramente il tuo caso Francesco, l’abbiano presa non con leggerezza ma con valutazioni critiche verso la Chiesa. Penso poi che questo XIII Apostolo sia il classico prodotto che la gente vuole colorato di messaggi che fanno vedere la Chiesa sempre più oscura e misteriosa e mentre tu Francesco cogli qualcosa di bello la maggior parte di persone secondo me colgono l’opposto. Comunque non è un processo a questa fiction era solo una valutazione …… magari mi sbaglio ……… ciao

  9. Vedo che è stato toccato un tema che mi sta a cuore: il senso critico che tutti noi dovremmo cercare d’avere nei confronti dei mezzi di comunicazione.
    In questi anni, attraverso le cosiddette “fiction”, sono stati trasmessi messaggi di tutti i tipi, a volte buoni, a volte no.
    I messsaggi non buoni possono essere trasmessi perché c’è una volontà, un piano preciso di far passare un certo messaggio, oppure semplicemente per superficialità, per seguire le mode del momento.
    Parlando in generale, penso che sia importante invitare a riflettere su ciò che riceviamo dai mezzi di comunicazione.
    Francesco Candian ha scritto una riflessione intelligente ed ironica, che mi ha fatto pensare.
    E’ utilissimo, secondo me, il passa-parola, per sapere se in giro ci sono cose belle e conoscerle. Oppure, al contrario, per dire: attenzione, fermati un attimo a pensare a quel messaggio, che secondo me non è vero…
    Il dialogo attraverso blog come questo è utile perché ci aiuta a confrontarci, ad aprire gli occhi e a stimolarci reciprocamente su temi che toccano la nostra vita..

  10. Prendiamolo per quello che è: un telefilm.
    Lo scopo di questa fiction non è dare un giudizio morale sulla chiesa o sensibilizzare le persone a qualche tema, ma semplicemente farle appassionare a delle vicende.
    Come aspirante scrittrice dico che chi fa la sceneggiatura di un telefilm o scrive un libro deve sentirsi libero di toccare qualcunque tema purchè sia chiaro che è soltanto uno strumento per stimolare la fantasia… per attraversare un mondo diverso.
    A me è piaciuto tantissimo, non vedo l’ora di seguire la prossima stagione!

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