Evangelizzazione

La verità non è relativa, ma relazionale.

Quando qualcuno mi dice che Dio non esiste, lo capisco. Quando qualcuno invece vuole impormi questa sua visione del mondo come verità certa, non lo capisco.
Un tempo avevo smesso di credere in Dio e avevo le mie ragioni, ma non ho mai smesso di credere nel rispetto e nel dialogo. Una propria idea va’ condivisa, proposta, anche annunciata o proclamata, ma sempre con i dovuti modi. La saccenza e il proselitismo sono nocivi sempre, sia che caratterizzino atei sia che siano proprietà di credenti.
La verità però non è relativa. Secondo me la verità è oggettiva, esiste in sè, é essente.
Siamo noi, persone storicamente collocate, caduche e contestualizzate, ad osservarla ciascuno da un particolare punto di vista.
L’immagine che più mi piace è quella di una fila di persone accalcate in diverse finestre di un palazzo. Per alcune la prospettiva permetterà di vedere diversamente rispetto ad altri, magari verso gli ultimi piani, sul tetto con meno barriere… Eppure tutte vedono qualcosa dell’oggettività del paesaggio, attraverso la soggettività della propria prospettiva. Alcuni avranno una visione più vicina alla realtà di altri. Altri avranno più particolari chiari rispetto al generale del panorama. Tutti avranno colto qualcosa. Ma nessuno avrà colto il tutto nella sua essenza.
Solo dialogando, raccontandosi cosa si è percepito, tutti si avvicineranno insieme alla massima visione possibile del reale.
La verità non è relativa, ma relazionale.

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8 thoughts on “La verità non è relativa, ma relazionale.”

  1. Grazie don Davide!
    In genere quando medito su questo argomento mi viene sempre in mente un esempio che traggo dalla mia quotidianità.
    Sono miope e chi mi conosce sa che senza occhiali non vedrei un fico secco. Senza occhiali la realtà mi appare distorta, e con essa anche la verità su ciò che mi circonda (qualcuno da lontano potrebbe fingersi per chi non è ed io ci cascherei alla grande).
    Facendo un paragone con la mia situazione oculistica potrei affermare che la Verità con V maiuscola è, si, oggettiva, ma che per vederla occorrono lenti speciali. Cristo stesso, da bravo oculista fornisce ottimi occhiali per vedere a 11/10 (in genere mette una custodia nel cuore di ogni uomo). Sta a noi ricordarci di averli ed indossarli.

    Che poi pur avendo gli occhiali non si voglia guardare la Verità, questo è tutto un altro discorso! 🙂

  2. ….il fatto che per noi, per me, la Verità sia una persona non è la risposta alle domande di chi non vede, non sente, non riesce a scorgerne l’essenza e vive camminando raso terra senza intravedere il grande orizzonte davanti a sé un po’ perché non ci riesce, un po’ perché incatenato alle sue verità, non vuole alzare lo sguardo…..
    grazie, penso anche io che nel dialogo, laddove si desidera realmente, il “paesaggio” sia più completo e anche più bello!!

    Felice di averti finalmente conosciuto ieri a Roma…insieme alla mia piccola e “timida” peste Miriam!! (l’hai inquadrata subito 😉
    un abbraccione da Viterbo

  3. Grazie Don Davide per le riflessioni che ci proponi e che ci spronano sempre a scavare un pò più a fondo dentro di noi e a “verificare” il nostro percorso spirituale. Grazie perché pensavo fosse impossibile a distanza e senza conoscersi, ma tu, Chiara e molti autori dei blog, mi date continui spunti su cui lavorare e crescere e mi aiutate molto nel mio percorso spirituale! Non oso immaginare l’intensa esperienza di chi ha la fortuna di avervi vicino, ma è bello attingere quello che si può e cercare di arricchire con quello la propria realtà, esattamente dove siamo chiamati a vivere.
    Il dialogo, la discussione costruttiva, penso siano veramente la base per poter arrivare ad avere un quadro di insieme completo. Chi parte dicendo questo è quello che credo e penso e nessuno mi farà cambiare idea, chiude spesso le porte alla sua crescita. Bisogna sempre, anche se non è facile a volte, riuscire a farsi piccoli e aprirsi all’ascolto e alla condivisione, pensando che c’è sempre qualcosa da imparare e conoscere e che solo confrontandosi con gli altri si può crescere e acquisire maggiore sicurezza e consapevolezza nelle proprie convinzioni. Buona giornata a tutti.

  4. E’ vero che la verità è relazionale: mi capita spesso dialogando di capire meglio qualcosa che prima non capivo ed ogni volta una lettura in più , magari in un confronto con chi la pensa diversamente ,mi arricchisce ; spesso in famiglia ascoltandoci reciprocamentee ci arricchiamo e questo ogni qualvolta ci si accosta al punto di vista dell’altro…

  5. …Ed è proprio da questo contesto relazionale che possiamo distinguere due piani. Il primo riguarda il nostro personale rapporto con Dio, con Gesù, e di come per noi la Verità si manifesti nella nostra vita. Questo piano è quello della conversione quotidiana, della continua ricerca e l’accettare di correggere sestessi.
    Il secondo piano riguarda la nostra capacità di essere propositivi, cioè di essere trasmettitori di Verità. Non a parole, ma a fatti. E’ un connubbio indissociabile col quale Gesù misura la nostra capacità “talentuosa” di essere suoi testimoni. Insomma, si tratta di lasciarci soprendere da Dio e di farci guidare da lui.
    Credo che ciascuno abbia “l’istinto di Dio” dentro se, perchè già siamo figli del suo amore. Sentiamo infatti la cosa giusta, la forza del bene scorrere dentro noi, perchè è la linfa dello Spirito che dà la vita che agisce dentro noi. Il problema subentra quando vogliamo contrastare questa naturale “intuizione” con la nostra volontà. Dio ci ha lasciati liberi di sbagliare. Ci assicura persino il suo aiuto misericordioso. Non si stanca dei nostri ripetuti allontanamenti. Perchè ci Ama. E come ci ama lui non ci ama nessuno. Perchè Lui ha dato la vita per noi attraverso suo figlio Gesù.
    Tutti sentiamo questa Verità e la sperimentiamo nelle nostre vite. Solo il rifiuto più perentorio e infondato ci condanna all’oblio, perch’è il rifiuto di noi-stessi.
    Dio è proprio un relazionarsi continuo con il vero senso della vita… perchè lui continua instacabilmente a bussare alla porta del nostro cuore. Non è retorica ma esperienza vissuta. Noi credenti dobbiamo fare in modo che chi dubita se ne accorga col nostro esempio. Non è facile ma la Luce di vita divina ci illumina sempre.
    Buona Pasqua a tutti.

  6. Vedere la Verità in modo oggettivo, con gli occhi, è un’impresa davvero ardua. Perché la Verità va vista attraverso il cuore, attraverso il “terzo occhio” della fede. Ecco perché dialogare serenamente con chi si ritiene ateo e pensa di possedere la verità risulta sempre complicato e c’è il rischio che ogni discussione sia sterile. In questi casi non le parole, ma solo l’amore può animare un “dialogo” capace di proclamare al mondo che Cristo è la Verità.

  7. Grazie Davide per l’immagine che ci hai regalato… sento che solo se riusciamo a crescere nell’umiltà possiamo meglio crescere nella relazione con gli altri. E sempre di più sento quanto è importante coltivare la preghiera e l’Adorazione in particolare.
    Qualche giorno fa un mio amico mi condivideva la frase dell’omelia di un vescovo che gli ha cambiato le giornate: “Stare davanti a Gesù ti aiuta a stare davanti alle persone”. Proprio vero!

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