Evangelizzazione

L’evento più importante della nostra fede

La risurrezione di Cristo è certamente l’evento più importante della nostra fede. L’ottava di Pasqua, appena conclusa, è stata preziosa per meditare, attraverso la Parola, sulla rivoluzione copernicana che la risurrezione ha portato nella storia dell’umanità. La meditazione si è fatta ancora più forte dopo avere appreso della morte del giovane calciatore Piermario Morosini. Una notizia che ha sconvolto tutti, che ci ha fatto pensare alla precarietà della vita e ci ha fatti interrogare sulla nostra fede nel Risorto, proprio ieri che la liturgia domenicale ci presentava l’incredulità di Tommaso seguita poi da una grande professione di fede. Perché credere nel Risorto non è un fatto scontato neppure per tanti che sono battezzati e si dicono cristiani. Molti, infatti, si fermano al fascino del messaggio evangelico dell’amore e della pace e non arrivano ad un pieno credo nella risurrezione. Forse… ancora ancora è più facile credere nella risurrezione di Cristo, ma risulta più difficile esprimere un credo convinto nella nostra risurrezione. Gesù ha sconfitto la morte e anche noi risorgeremo nel nostro corpo. Se così non fosse, la portata del messaggio cristiano si ridurrebbe di molto; avrebbe poco senso ritenerci cristiani se non credessimo nella risurrezione della carne.

Questo tempo di Pasqua ci dà ancora la possibilità di riflettere sulla verità centrale della nostra fede. La risurrezione di Cristo dà infatti compimento alle Scritture, alle promesse che Dio aveva fatto al popolo ebraico. In Cristo noi abbiamo avuto la Vita, quella vera, che nessuno ci potrà mai togliere. Egli è il Buon Pastore che ci prende sulle braccia, che fascia le nostre ferite, che ci guarisce, che ci dona la vita in abbondanza.

Ecco perché siamo chiamati a vivere nella gioia, quella gioia che sarà piena ed eterna quando saremo accanto a Dio dove il Figlio ci ha preceduti. Ecco perché siamo chiamati a testimoniare il Risorto, a proclamare il Vangelo oltre ogni frontiera. La testimonianza della speranza nella nostra vita sarà più forte di ogni discorso che possiamo fare. La gioia e la speranza, se autenticamente provate, saranno più contagiose di qualsiasi discorso, di qualsiasi omelia. Il tutto sempre “con dolcezza e rispetto”, come ci ricorda san Pietro nella sua Prima Lettera e non con toni aggressivi o con gesti eclatanti che a volte usiamo e che possono persino bloccare la grande portata dell’annuncio che ci è stato affidato e che abbiamo il compito-bisogno di proclamare.

Il Signore ci aiuti a far giungere con voce gioiosa, sino ai confini del mondo, oltre ogni frontiera, l’annuncio della risurrezione. Cristo è veramente risorto e ci ha liberati dal peccato e dalla morte, alleluia. A Lui affidiamo Piermario, certi che sarà accolto dalla Sua misericordia.

Approfitto di questo post per ricordare ai Cavalieri della Luce del Cenacolo di Nuovi Orizzonti di Giuliana (PA) che ci incontreremo per le prove di canto, mercoledì 18 aprile 2012 alle ore 21,00 nella Chiesa di San Nicolò di Bari.

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