Evangelizzazione

Martini conteso…

Muore Carlo Maria Martini, Cardinale. E da queste parti, in questa italiuccia che ama gli slogan e le semplificazioni, bastano le delicatezze di chi si mette in ascolto o di chi si interroga, a creare contrapposizione in un’istituzione come la Chiesa che vive di diversità e non di uniformità.
Quando ero studente a Roma, un anziano padre domenicano che sedeva accanto a me a tavola mi diceva spesso: “La Chiesa è una barca in cui c’è spazio per tutti…”; e sorrideva perchè sapeva bene che a volte fa acqua da tutte le parti, ma sicuramente non butta a mare nessuno, e se  capita sa bene che le reti della Misericordia sono più grandi delle nostre scelte.
Gesù stesso lascia che sieda accanto a Lui, Pietro, ma anche Giuda.  Entrambi lo tradirono, ma ognuno davanti a quel fallimento fece una scelta personale, unica. La vera scelta che fece la differenza da quel momento in poi.
La tanto ricercata “unità” all’interno di un’istituzione come la Chiesa non è da confondersi con l’ “uniformità”. Essere “uniti” non significa pensarla tutti alla stessa maniera. E’ troppo miope la pretesa di chi pensa che stare in pace significa guardare tutti alla stessa maniera. Una comunità, un territorio, un popolo così “uniformato” è solo artificiale, è solo il sogno venuto male di menti pacate che, aimè, la storia ha ben che sconfessato (cfr. Mussolini, Stalin e company). Essere “uniti” significa fare in modo tale che le differenze concorrano ad arricchire e non ad arroccare la nostra Chiesa. Esiste un unico antibiotico a tale rischio: la ricerca sincera del bene e del dialogo. Non credo che siano le contestazioni, le fughe, le urla, i mezzucci ipocriti delle lettere anonime , le riunioni clandestine, le alleanze con certi giornalisti che cercano lo scontro perché fa notizia e non hanno nessun interesse a raccontare tutto quel bene silenzioso e sovrabbondante che c’è sotto il rumore provocato della polemica mediatica, a portare qualcosa di buono per “tutti”.  La fede non ci risparmia di scontrarci con la nostra umanità e con tutti i limiti che ci portiamo addosso, anzi, la fede ci costringe a prendere sul serio i nostri limiti, e a non farli diventare la causa del nostro arenarci. Chi crede non è un super uomo, è un peccatore che sa di esserlo e per questo lavora per diventare migliore. Chi pretende da noi la perfezione, e sta attentissimo a sottolineare le nostre cadute, i nostri errori, le nostre sbavature, non è qualcuno che ha a cuore la “verità” (come molto spesso si sente dire da queste parti), ha solo bisogno di avere ragione accumulando argomenti a favore delle proprie tesi. La Verità, invece, non è una questione di “avere ragione”, la Verità è una questione di Bene. E il Bene non punta mai il dito, si china a rialzare chi è caduto. Ma tutto questo era già abbastanza scandaloso ai tempi di Gesù, immaginiamo nei nostri in cui tentiamo di tirare Cristo dalla nostra parte con argomenti sempre più convincenti quanto distruttivi.
Vogliamo fare un regalo a Martini? Leggiamo, riflettiamo, pensiamo, preghiamo. In poche parole facciamo come lui, sforziamoci di essere noi stessi sempre tesi verso la Verità, anche quando ci fa interrogare in maniera decisiva e anche quando con umiltà ci fa professare la nostra perplessità. Solo che dobbiamo imparare a farlo come lui, senza ansia, sapendo che la risposta non ce la dobbiamo inventare. Esiste. E’ Cristo…

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4 thoughts on “Martini conteso…”

  1. Grazie di cuore, don Luigi, del fatto che ci hai offerto una riflessione molto intensa e che ci invita ad ‘ascoltare’, a fare silenzio, a pensare prima di esprimere un nostro pensiero o una opinione…
    Spesso, scambiamo l’amore per Cristo e per la Chiesa con la nostra rigidità interiore e il nostro piccolissimo punto di vista! Che tristezza…
    Sono riconoscente al Cardinal Martini perchè mi ha introdotto con i suoi scritti a scoprire la miniera d’oro della Parola di Dio.

  2. Quello che leggo è di una superficialità sconcertante.Non si capisce bene neanche quale sia l’oggetto del contendere.Mi spiace dirlo ma la Chiesa è in rovina anche per queste posizioni da “pensiero debole”… le invio questo articolo nella speranza che possa aiutarla a conoscere meglio la gravità degli errori di Martini e quanto sia grave elogiarlo facendo pensare che il suo pensiero sia giusto mentre è tutto contrario a quello della Chiesa in materie gravissime :eutanasia, divorzio, omosessualità, contraccezione, ecc … prego per il suo ravvedimento e per tutti quelli che la pensano come lei.Fabrizio Maria danese

    http://www.corrispondenzaromana.it/a-proposito-del-cardinale-martini-chiedo-che-mi-si-dia-una-risposta/

  3. Grazie per questo articolo. Sono cresciuto con 2 figure di riferimento: papa Giovanni Paolo II e Carlo Maria Martini, mio Vescovo da quando avevo 9 anni.
    Credo che uno degli “slogan” più belli per descrivere il Cardinale, sia quello utilizzato dal sito della diocesi di Milano nella pagina della sua biografia: “Carlo Maria Martini, una vita per la Parola”.
    In 22 anni di episcopato ha continuamente insegnato, proposto, chiesto e invitato a leggere la Parola e a lasciarsi interrogare da essa. Migliaia di giovani della diocesi sono (siamo) cresciuti alla “Scuola della Parola”, un incontro mensile di lectio su un brano del Vangelo.
    Ringrazio il Signore per il dono di un Pastore che fin dall’inizio del suo ministero, in una città indaffarata come Milano, non ha avuto paura di richiamare tutti e ciascuno alla riscoperta della dimensione contemplativa della vita.

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