Evangelizzazione

Una Gioia senza Confini ha dilatato i nostri cuori sino a farci capire…

Carissimifinalmente posso comunicare con voi, nonostante abbia più volte pensato  di farlo, occorreva fermarsi a lavorare e lasciarsi guidare dalla volontà di Chi tutto dispone per la nostra pienezza di gioia! Si, nel silenzio del nostro quotidiano cammino, costellato di piccole e grandi sofferenze, se seminiamo  preghiera,  invocazioni, suppliche,  sino a farle diventare incessante richiamo all’azione dello Spirito…riceviamo il centuplo in grazie e benedizioni! Non è possibile testimoniare a ‘parole’ apprese sui libri o ripetendo frasi mandate a memoria: Dio è VITA che passa,  attraversa la nostra esistenzacome constatiamo personalmente quando percepiamo lo spessore di ciò che i nostri fratelli ci ‘donano’, dopo esser passati per il crogiolo o per la macina,  purificati come l’oro o trasformati in farina come chicchi di frumento. Il fare silenzio, a volte imporselo, per non prevaricare sugli altri o mostrare se stessi, è  una forma di purificazione delle intenzioni, sia pur buone, del nostro intimo: è necessario fare spazio, vuoto totale, agli altri…apprendere ad ascoltare anche leggendo ciò che hanno da  comunicare…Nei nostri ambienti di vita e di lavoro in  tanti  c’interpellano solo per un momento, alcuni chiedono una risposta ad una semplice domanda inerente la religione o la fede, altri ci richiedono qualche sorta di cura o di attenzione, come fossero figli o amici…  non mancano esigenze e problemi su cui riflettere cristianamente prima di prendere decisioni ed offrire un consiglio richiesto… Il lavoro  stesso, da far bene e con impegno proprio perché è volontà di Dio espressa e non derogabile, diventa un modo per tracciare le vie del Regno di Dio nel mondo, senza pretese, ma con sicura  efficacia evangelizzatrice…

La Chiesa e il mondo in festa
La Chiesa e il mondo in festa

E poi, come in un sogno di cui non avremmo neppure potuto immaginare i colori e gli  scenari della realtà e degli eventi ecclesiali vissuti in questi pochi ed intensi giorni di marzo -appena una settimana , incredibile!- arriva un PAPA che apre ad ogni uomo le braccia  con   quella paterna tenerezza che solo pochi avevano sperimentato sul proprio cammino di vita e di fede… che ci dimostra la quotidiana straordinarietà dei gesti semplici vissuti con coerenza e impegno alla luce di Cristo e del nostro battesimo…E il nostro cuore si spalanca, come singoli e come comunità,  ‘dilatandosi’ sino agli estremi confini del mondo, fino a farci comprendere che siamo un solo Gregge e Cristo è ancora il nostro Pastore nell’oggi del nostro bisogno di speranza, nel potersi fidare e affidare gli uni agli altri…I verbi forti ed esigenti...le parole ‘compiute’ e da compiere che ci sono state rivolte nelle sue paterne esortazioni sono un invito a convertirci seriamente a quella eterna Misericordia che sempre ci attende e ci cerca anche quando noi dimentichiamo o pensiamo di non meritare neppure lo sguardo di Dio…Eppure ne abbiamo un disperato, inconscio e, troppo spesso, evidente bisogno che si esprime in forme persino patologiche!                                                      

Ieri, in Piazza s. Pietro, c’erano Sergio Sanchez, cartonero, in tuta quotidiana blu e verde,  e altri ‘poveri’ e missionari accanto ai potenti ,  ancor più vicini all’altare, perché così è per il Padre dei cieli;  c’erano Fratelli nell’Episcopato con i quali servire nella carità, il cui Primato spetta al Successore di Pietro, c’era la tenerezza espressa verso chi tra la folla mostrava i segni e la  necessità d’essere custodito dal fratello, esultante per quell’abbraccio insperato, attraverso una transenna, quando  Papa Francesco si è fermato , scorgendo un figlio sofferente, con occhi  e ‘viscere materne’. Ecco, un Padre insegna con esempi concreti ai suoi figli che il mondo ha estremo bisogno d’amore e ogni uomo d’essere riconosciuto nella propria dignità di figlio di Dio… tutti  bisognosi di custodire Cristo e la luce del suo Amore nella nostra vita, di ‘prenderci cura gli uni degli altri, con bontà e tenerezza , con fortezza d’animo, capacità d’attenzione, di vera apertura all’altro e capacità di amore’… Perché, ci è stato insegnato , ‘ Custodire il Creato, ogni uomo e ogni donna, con uno sguardo di tenerezza e amore,  è aprire l’orizzonte della speranza , è aprire uno squarcio di luce in mezzo a tante nubi, è portare il calore della speranza!  Abbiamo ancora un breve tratto di cammino per giungere alla Pasqua…Insieme, ci auguriamo che ognuno di noi desideri e inizi ad esercitare la sua missione di custode dei beni ricevuti da Dio ,’ l’intera creazione, ogni persona, specie i più deboli, i più piccoli ,  noi stessi e il nostro cuore’… rifiutando ‘l’odio, l’invidia , la superbia che sporcano la vita’, vigilando con la grazia e l’aiuto del Signore,’ sui nostri stessi sentimenti’, anzi , chiedendo al Signore di benedirci ogni giorno e alla Madonna di custodirci, proprio come Papa Francesco ha ogni volta invocato, pregando  per noi…

Il vescovo di Roma... una cosa sola con l'Umanità.
Il vescovo di Roma… una cosa sola con l’Umanità.

 E noi vogliamo, con giubilo, insieme ai poveri della terra e a coloro che non erano presenti ‘fisicamente’ in Piazza S. Pietro, per sofferenza o impossibilità,  dire la nostra gratitudine al Signore che ha concesso un tempo di rinnovata misericordia e di tenerezza alla Sua Chiesa,  pronti a camminare per le vie del mondo e non solo della nostra città, rinnovati  annunciatori di speranza e di perdono, uniti nella preghiera incessante e nella comunione per il lavoro e il ‘Servizio’ alla Sposa di Cristo di Papa Francesco!                                                

Santo Padre Ti vogliamo bene! Maria Ti custodisca e Ti protegga! In attesa d’incontrarTi,  tutto il nostro affetto e le nostre piccole, povere, offerte di vita…

Magnificat, Jesus ‘s Light !                                                                                   C. F. Sinopoli

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