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Io scrivo, tu scrivi; noi scriviamo

Il diario come luogo della memoria

“Il luogo della memoria ha come scopo […] di rendere visibile ciò che non lo è: la storia…” Pierre Nora

Studiando un po’ di Antropologia per i prossimi concorsi affinché riesca ad accedere all’insegnamento a scuola mi imbatto in una teoria molto interessante. Anzi, più che una teoria si tratta di una analisi della società. Il tema è la memoria e la società. Uno studioso francese di nome Pierre Nora si è preoccupato di lavorare sul concetto di tempo e memoria.

La cultura dei nostri nonni, o forse bisnonni, faceva percepire loro il tempo come circolare; tutto si sarebbe ripetuto nello stesso modo o in modo simile da una generazione all’altra. Cosa che oggi non è più così scontata. Le abitudini si sarebbero tramandate con il fare, con l’esperienza più che con dei manuali per conoscere.

Oggi invece, in una cultura di massa sempre più sviluppata, si va verso una società che vede il tempo come qualcosa di sfuggente, che sfugge perché tutto cambia, il tempo scorre in modo inesorabile e le abitudini che vivo io oggi probabilmente non saranno le stesse dei miei figli. Se penso solo a quanto sia cambiato il mondo negli ultimi vent’anni!

Forse allora l’importanza di scrivere un diario, di mettere per iscritto ciò che vivo, come lo vivo, che emozioni mi abitano e a quali avvenimenti le lego può essere importante.

Prima di tutto per me perché in questa società così fluida, in queste giornate che vivo con la possibilità di fare tante cose, forse non ho ben presente dove posso essere domani e il fissare su carta quello che vivo mi permetterà in un futuro di leggerlo e di fare memoria, di rivivere alcune situazioni positive o di fatica, riguardandole con uno sguardo nuovo e poterne prendere spunto di crescita, o semplicemente ristorarmi in un bel ricordo, o ancora vedere quanto in positivo sia cambiato o quanto ancora debba lavorare su un certo mio modo di essere o di vedere le cose che ancora mi limita nell’essere felice.

Quanto è importante oggi scrivere, mettere nero su bianco, quanto può far bene a me e a chi verrà dopo di me.

Mentre scrivo ripenso a quanto i miei genitori abbiano un bagaglio di esperienze vissute o ricevute tramite racconti dai propri genitori che è veramente importante e che vorrei proprio scrivessero per trasmetterlo a chi verrà dopo, per lasciarlo fermo nella memoria a me e ai miei figli un domani. Troviamolo un po’ di tempo per volerci bene, per fissare per iscritto quello che viviamo.

Non abbiamo forse l’idea di quanto possa essere importante per noi stessi e per l’altro! Senza poter scrivere la propria storia, non potremmo pensare ad un futuro che risponda ai nostri bisogni piuttosto che a quelli imposti dalla società.

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