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Una corona di alloro… in salvia

Testimonianze da casa: una laurea in quarantena

Marzo 2020. Comunicazione definitiva: “A causa della diffusione di COVID-19, tutte le sedute di laurea si terranno a distanza”.

…Bene, e adesso? Niente festa? Niente foto con amici e parenti? Niente brindisi fuori dall’università? Niente corona di alloro?

Il momento che aspettavo dopo mesi di lavoro sulla tesi, si riduce in una videochiamata?
Ebbene sì! Invio ad amici e parenti il link per vedere in diretta la discussione e la proclamazione (almeno quello…).

È tutto pronto,

il grande giorno è arrivato e non lo avrei mai immaginato così, ma non lo avrei mai potuto immaginare più bello!

Strano, vero?

Partiamo dalla data: 19 marzo. San Giuseppe e festa del Papà… Già con questo il cuore mi manda messaggi positivi.

Normalmente, in una seduta di laurea magistrale, amici e parenti rimangono alle spalle del laureando che è seduto di fronte alla commissione.
E invece no.
Seduta da sola di fronte ad uno schermo…
DA SOLA? Proprio no…
Dall’altra parte sapevo esserci tutte le persone che più mi vogliono bene pronte a godersi lo spettacolo in prima fila, comodi su un divano senza nemmeno dover pensare a “trucco e parrucco”! (Anche i nonni sono riusciti a collegarsi!! Non so come abbiano fatto, ma erano connessi). E persino chi, se tutto fosse stato nella normalità, non sarebbe stato presente a causa della distanza o del lavoro, invece era seduto lì a condividere questo momento insieme a me. E davvero, quello che ho percepito è stata una grande condivisione,

perché da quello schermo passavano le emozioni di agitazione e allo stesso tempo di grande gioia che stavo provando e tutti le hanno fatte loro.

Finita la proclamazione, la porta della stanza si è aperta e che grandi salti di felicità e festa con i miei genitori! Subito a seguire, brindisi virtuali, messaggi, chiamate e videochiamate hanno sostituito baci e abbracci.

So perfettamente che non è la stessa cosa, ma ne ho sperimentato e percepito tutto il bene e il calore. Le persone davvero volevano esserci e volevano farmelo sentire, nulla è stato scontato e superficiale.

In tanti mi hanno inviato il video della discussione e della proclamazione… Chi altro in una situazione di normalità avrebbe potuto averlo?!

Addirittura, ho potuto indossare la corona di alloro!

Si insomma, non la corona che tutti si immaginano, ma era stupenda: dei fiocchi rossi tenevano insieme dei rametti di salvia in plastica… Mia mamma ha deciso di smontare una pianta finta di Ikea, lei, che con la creatività e l’abilità nei lavori manuali non va proprio d’accordo, mi ha creato una corona di laurea di tutto rispetto, come si usa dire.

E per di più, le foglie non si seccheranno dopo poco tempo, come accade normalmente, ma la potrò conservare così per sempre, in ricordo di questo giorno di grande luce in un periodo in cui non è sempre facile trovare l’interruttore per accenderla.

Scopro così che non appena lo si trova è importante custodirlo, perchè ti permette di illuminare stanze che altrimenti vedremmo solo buie;

e sono proprio quelle stanze che si riscopre essere le più accoglienti e preziose, ma che nella frenesia e nell’abitudine della vita rischiamo di non visitare.

Alessia Lambicchi

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