Evangelizzazione
VINCIAMO LA PAURA! E diamo una lettura diversa per una reazione nuova.
Oggi è un giorno di lutto. E’ un giorno di estrema sofferenza. E’ un giorno che non avremo mai voluto vivere, non così almeno. E’ una tragedia incredibile. Personalmente avrei voluto non scrivere e non dire nulla. Non per paura ma solo perché dinnanzi a certi fatti resto sgomento e senza parole, mi chiudo nel silenzio e nella preghiera. Questa è stata la mia prima reazione. Vivendo immerso nella società quotidiana – per quanto cerchi di fare lo slalom con i social e le news – vedo troppe posizioni emotive e istintive che rischiano di far vincere doppiamente i criminali e brutali omicidi che con la scusa di una presunta religiosità ci hanno colpiti tutti come umanità. Abbiamo troppo spesso visioni anche parziali dimenticando che in molti Paesi da decenni ci sono guerre sulle quali nutriamo completa indifferenza e disinteresse, se non addirittura lucriamo a livello internazionale con il commercio di armi. Mi fermo qui. Voglio provare a dare spunti per una lettura diversa e una reazione nuova da parte di tutti noi. Non ci riuscirò. Sarà un voce nel deserto. Ma ci provo.
Non voglio fare analisi che non credo ora servano a molto. Voglio solo darvi due messaggi importanti avendo visto le reazioni nel web:
1- Uniamoci nella preghiera tutti insieme così come ha detto il Santo Padre. Credo siamo dinnanzi ad uno scenario storico e pericolosissimo. Ma siamo soprattutto dinnanzi all’opera di satana. La mia amica Tiziana ha scritto: Non si uccide mai in nome di dio, di nessun dio. Non è possibile. Si può uccidere sempre e solo in nome di satana. Pertanto preghiamo perché c’è anche una battaglia spirituale e finché lo ignoriamo o nascondiamo la testa sotto la sabbia tacciando da creduloni queste visioni, non capendone la verità profonda, saremo perdenti già in partenza. “Con la preghiera e il digiuno si possono fermare le guerre!”. Uniamoci tutti in preghiera con tutta la forza possibile! Ecco il COMUNICATO STAMPA DELLA RADIO VATICANA. Le ultimissime parole di Papa Francesco: “Sono commosso addolorato e prego. Sono vicino al popolo francese tanto amato, sono vicino ai familiari delle vittime e prego per tutti loro. […] Non si cono giustificazioni per queste cose, non è umano. Per questo vicino a tutti coloro che soffrono e a tutta la Francia” [ore 12.10 del 14 novembre 2015 – intervista radiofonica a Lucio Brunelli in diretta a TV2000]. Quante volte abbiamo sentito Papa Francesco (e noi a Nuovi Orizzonti Chiara Amirante) dirci che stiamo vivendo da anni una Terza Guerra Mondiale a pezzi e che gli equilibri delle società sono costruiti su una polveriera. Apriamo gli occhi! Preghiamo e digiuniamo davvero, uniti! Decidiamoci per Dio davvero.
2- Per una lettura geopolitica e per non darla vinta ai terroristi condivido questo scritto letto in Facebook di padre Giulio Albanese che ci può aiutare: PER FAVORE VINCIAMO LA PAURA (Giulio Albanese)
Quanto è avvenuto ieri sera a Parigi è gravissimo e senza precedenti nella storia dei Paesi dell’Unione Europea. Gli attacchi rispondono a una regia unica, di matrice jihadista. Cerchiamo, però, di non perdere la calma anche perché lo scopo degli estremisti è quello di seminare il panico. Occorre piuttosto reagire in modo perspicace, con grande responsabilità, nella consapevolezza che il terrorismo non si può sconfiggere semplicemente mobilitando gli eserciti. Anzitutto sarebbe auspicabile che i Paesi paladini della democrazia, quelli che dicono di voler estirpare l’estremismo islamico dal Medio Oriente, la smettessero d’essere litigiosi tra loro. L’Isis continua a seminare morte e distruzione in Iraq e Siria solo e unicamente perché finora è mancata la volontà politica di sconfiggerlo. In questi anni, ad esempio, si è permesso al mondo salafita, quello wahabita, di finanziare cospicuamente i terroristi. Ciò avviene, è bene rammentarlo, per via telematica e dunque i flussi di denaro sono tracciabilissimi. A questo proposito, cosa hanno fatto le intelligence americane, francesi, inglesi… Ma non è tutto qui. Il signor Hollande, che ora piange le vittime di Parigi, intrattiene da tempo proficue relazioni con tutte le Pretromonarchie del Golfo, le stesse che appoggiano il terrorismo. Quando si tratta di fare affari, nessuno si tira in dietro… Sarebbe pertanto auspicabile che il governo di Parigi chiedesse ora ai governi insediati nella penisola Arabica di condannare ufficialmente quanto è avvenuto ieri sera a Parigi, anche a costo di perdere le lucrose commesse commerciali con gli sceicchi. Dulcis in fundo, evitiamo di fare di tutte le erbe un fascio: evitiamo, per favore, di criminalizzare tutti i musulmani. Anche perché l’intento dei criminali jihadisti che hanno perpetrato le stragi è quello di fomentare una guerra di religione. Personalmente, mi rifiuto di credere che gli attentatori di cui sopra siano latori di un messaggio spirituale. Essi piuttosto strumentalizzano il proprio credo per fini eversivi. La loro è un’ideologia criminale, diabolica e perversa che potrà essere estirpata solo con una reale, fattuale, decisa assunzione di responsabilità da parte del consesso delle nazioni. Il futuro dell’umanità è nel riconoscimento di società complesse, multietniche e multi religiose… non certo nella contrapposizione violenta tra Oriente e Occidente. Alle vittime francesi di queste ore rivolgo la mia preghiera e ai loro familiari il cordoglio, invocando il dono della pace per tutti.
Concludo con le parole del post di questa mattina di Chiara Amirante:
Ancora una volta una terribile notizia ferisce in profondità il cuore di tutti noi!
La follia omicida di persone accecate dall’odio fa tremare il mondo intero!
I già precari equilibri di pace sono sempre più in bilico su polveriere pronte ad esplodere, accese dalla miccia del terrorismo e della rabbia! Ci uniamo al dramma di tanti nostri fratelli francesi che è anche nostro. Contrastiamo con tutte le nostre forze questa follia omicida, questo ennesimo inconcepibile attacco al cuore dell’umanità. Preghiamo per la pace nel mondo così drammaticamente minacciata!