Spiritualità
Lettera ai Gruppi di Preghiera – Pentecoste 2017
Carissimi amici,
Roma, 5 giugno 2017
Accompagnati dalla grande solennità di Pentecoste ci avviamo ormai al periodo estivo, tempo in cui potremo finalmente dedicarci con maggiore impegno al recupero psicofisico, ma anche al prendere maggiormente cura della nostra anima, sperando in tempi più larghi e sereni di preghiera.
La Solennità di Pentecoste non passi tuttavia in sordina: il protagonista di tale giornata è da Gesù presentato come Colui che ha un ruolo fondamentale nello sviluppo del cammino spirituale di ognuno di noi e quindi vale certamente la pena approfondirne il senso e il significato. Terza Persona della Trinità, eppure, quasi perfetto sconosciuto alla più parte dei battezzati.
Ci lasciamo accompagnare da alcuni passaggi di riflessione, dando la parola a quattro illustri rappresentanti della spiritualità cristiana.
È Benedetto XVI il primo a parlare:
“Lo Spirito è ciò che è comune, l’unità fra Padre e Figlio, l’unità in persona. Padre e Figlio sono una-cosa-sola uscendo da se stessi; nel Terzo, nella fecondità del donarsi, sono Uno.
Ovviamente queste affermazioni non possono mai essere altro che dei tentativi di approccio alla realtà divina. Noi possiamo conoscere, infatti, lo Spirito soltanto negli effetti che egli produce. Coerentemente la Scrittura non ci descrive mai lo Spirito Santo per quello che in se stesso è, ma parla soltanto del modo in cui viene a noi e di come si distingue da tutti gli altri spiriti.
Lo Spirito Santo abita nella parola di Gesù, ma questa parola non la si ottiene solo parlandone, ma osservandola, vivendola. Egli vive nella parola vissuta, lui che è la vita della Parola. (…)
Il fatto che lo Spirito non abiti accanto alla Parola, ma in essa, Giovanni lo ha espressamente sottolineato dicendo che la sua attività peculiare nella storia è quella del ‘ricordare’. Lo Spirito Santo non parla a partire da ciò che è suo, ma dal «ciò che è mio» di Gesù. Lo si riconosce nella fedeltà alla Parola già proferita.
L’essenza dello Spirito Santo, in quanto unità tra Padre e Figlio, sta appunto in questo altruismo del ricordare, che è il vero rinnovamento. Il vero altruismo, l’uscire da se stessi per immergersi nel tutto, è appunto la connotazione dello Spirito in quanto immagine del suo modello trinitario.
Giovanni qualifica lo Spirito come il ‘Paraclito’, che significa: avvocato, soccorritore, difensore, consolatore. Egli si pone dunque contro il diavolo, che è l’‘accusatore’, il calunniatore: «L’accusatore dei nostri fratelli, colui che li accusava davanti al nostro Dio giorno e notte» (Ap 12,10). Lo Spirito è il ‘sì’, come lo è Cristo. A ciò corrisponde il forte accento che Paolo pone sulla gioia.
Lo Spirito – potremmo allora dire – è Spirito della gioia, del vangelo.
Una delle regole fondamentali per il discernimento degli spiriti potrebbe essere dunque la seguente: dove manca la gioia, dove l’umorismo muore, qui non c’è nemmeno lo Spirito Santo, lo Spirito di Gesù Cristo. E viceversa: la gioia è un segno della grazia. Chi è profondamente sereno, chi ha sofferto senza per questo perdere la gioia, costui non è lontano dal Dio del vangelo, dallo Spirito di Dio, che è lo Spirito della gioia eterna.”[1]
Chiediamo anche a Chiara Lubich un contributo circa il nostro cammino di maggiore conoscenza dello Spirito Santo. Chiara ci offre una lettura della nascita e crescita del Movimento dei Focolari:
«Abbiamo assistito, in tutta la nostra nuova vita, giorno dopo giorno, alla sua azione, a volte dolce, a volte forte, a volte persino violenta; e non ci siamo quasi accorti di lui. Ma dalla prima scelta di Dio amore, alla luce che illuminava le parole del Vangelo, dalla rivelazione di Gesù abbandonato, alla gioia, la pace e la luce che sentivamo sgorgare nei nostri cuori, vivendo il comandamento nuovo, non era altro che lo Spirito Santo all’opera. Viene veramente da dire che si potrebbe riscrivere la storia del movimento, attribuendola tutta allo Spirito Santo. Solo ora vediamo infatti come egli sia stato il grande protagonista della nostra avventura, colui che ha mosso ogni cosa.
«Ma ora che egli ci si è rivelato per ciò che veramente è stato per noi, possiamo rintracciarne le impronte luminose, in innumerevoli segni della sua azione costante e imprevedibile. Quella voce interiore che ci guidava nel nuovo cammino, quella atmosfera particolare che aleggiava nei nostri incontri, quella potente liberazione di energie latenti, che purifica e rinnova, quell’alchimia divina che muta il dolore in amore, quelle esperienze di morte e risurrezione: tutto questo, e tanti altri fenomeni sorprendenti che hanno accompagnato il nostro cammino di vita, hanno un solo nome, che abbiamo imparato a riconoscere, per essergli infinitamente grati e per sentirci spinti a chiedere il suo intervento in tutti i nostri affari quotidiani, dai più semplici ai più esigenti. Egli ci ha dato il coraggio di affrontare le folle, di lasciare la patria, di affrontare disagi, contrarietà, spesso con gioia. Ma l’effetto più profondo, più radicale, più caratteristico è quello di essere fra noi legame di unità.
«La nostra mistica, infatti, suppone almeno due persone fatte Dio per partecipazione, fra le quali circola veramente lo Spirito Santo, cioè un terzo, Dio, che le consuma in uno, in un solo Dio: «Come io e te», dice Gesù al Padre. Lo Spirito Santo è il dono che Gesù ci ha fatto perché fossimo uno come lui e il Padre. Senz’altro lo Spirito Santo era in noi anche prima, perché cristiani; ma qui c’è stata una nuova illuminazione, una sua nuova manifestazione dentro di noi, che ci fa partecipi e attori di una nuova Pentecoste, assieme a tutti quei movimenti ecclesiali che fanno nuovo il volto della Chiesa».
Anche Papa Francesco ci apre una finestra preziosa con le parole pronunciate a Santa Marta il 9 maggio 2016: “La maggioranza dei cristiani sa poco o nulla sullo Spirito Santo, tanto da poter fare propria la risposta dei discepoli di Efeso a Paolo: «Non abbiamo sentito dire che esista uno Spirito Santo». E se noi domandiamo a tante brave persone: «Chi è lo Spirito Santo per te?» e «Cosa fa e dov’è lo Spirito Santo?», l’unica risposta sarà che è «La terza persona della Trinità». Esattamente come hanno imparato a catechismo. Certo, «sanno che il Padre ha creato il mondo, perché la creazione è attribuita al Padre». E sanno anche che «il Figlio è Gesù, che ci ha redento e ha dato la vita». Dunque «ti dicono tutto, ma poi», riguardo allo Spirito Santo, sanno che è sì «la terza persona della Trinità», ma se gli chiedi: «Cosa fa?», ti rispondono che «è lì!». E «così si fermano i nostri cristiani».
Lo Spirito Santo «è quello che è in noi e ci insegna a guardare il Padre e a dirgli: “Padre”». E così «ci libera da questa condizione di orfano nella quale lo spirito del mondo vuole portarci». Per tutte queste ragioni, lo Spirito Santo «è tanto importante: è il protagonista della Chiesa viva: è quello che lavora nella Chiesa».
«Quando non siamo all’altezza di questa missione dello Spirito Santo e non lo riceviamo così», si finisce per «ridurre la fede a una morale, a un’etica». E si pensa che adempiere a tutti i comandamenti sia abbastanza, «ma niente di più». E così ci diciamo: «questo si può fare, questo non si può fare; fino a qui sì, fino là no!», cadendo nella «casistica» e in «una morale fredda». Però, ha ricordato il Papa, «la vita cristiana non è un’etica: è un incontro con Gesù Cristo». E «chi mi porta a questo incontro con Gesù Cristo» è proprio lo Spirito Santo.
Concludiamo giocando in casa, ascoltando alcune delle parole che Chiara Amirante regala a tutti noi nel libro “Fuoco dal Cielo”, pagine interamente dedicate allo Spirito Santo.
“Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui. Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.” (Gv 14,21.23).
È una verità semplicissima, ma fantasmagorica. Se noi amiamo, Dio si manifesta. Quindi possiamo contemplare Cristo risorto, possiamo contemplare le sue meraviglie se viviamo la sua vita, che è l’amore. Se facciamo risplendere questa immagine e somiglianza di Dio che è in noi, che è l’amore, non solo entriamo nella dimensione contemplativa e possiamo annunziare un’esperienza che il nostro spirito vive – quello che abbiamo toccato, quello che abbiamo veduto, quello che abbiamo udito lo possiamo annunziare ed è credibile – ma addirittura la Trinità viene a prendere dimora in noi. E allora il tuo abbraccio non è più il tuo abbraccio, ma il suo abbraccio, il tuo sorriso non è più il tuo sorriso, ma il suo sorriso, la tua parola non è più la tua parola, ma la sua Parola, il tuo ascolto non è più il tuo ascolto, ma il suo ascolto. E vediamo meraviglie!
Non c’è evangelizzazione senza il fuoco dello Spirito. Bisogna che il fuoco resti acceso, abbiamo bisogno dello Spirito Santo, perché è lui che ci dà forza: “Avrete forza dallo Spirito Santo e mi sarete testimoni”. È lui che riaccende il fuoco dell’amore che continuamente si spegne! Lo Spirito Santo è l’amore del Padre e del Figlio, l’amore che riempie i nostri cuori. Quando l’amore di Dio riempie il tuo cuore, non puoi fare a meno di testimoniare. Non c’è evangelizzazione senza amore e non c’è amore senza evangelizzazione, perché l’amore non puoi tenertelo per te: ti porta a vedere che il tuo fratello sta morendo e ne ha bisogno.”
Il nostro augurio è quindi allora quello di fare sempre più esperienza dello Spirito, in una familiarità quotidiana crescente.
Alcuni appunti relativi alla vita della nostra Comunità.
- Le Giornata di Spiritualità con Chiara Amirante sono ora visibili anche su Youtube:
https://www.youtube.com/user/nuoviorizzontiwebtv
Iscrivendosi al canale si verrà aggiornati della disponibilità di nuovi video da vedere.
- Come sempre, vi ricordiamo la possibilità di nutrirsi quotidianamente di Parola di Dio grazie alla Parola di Luce che Chiara Amirante condivide ogni giorno sulla sua Pagina Pubblica in Facebook.
Ecco il link diretto alla Pagina Pubblica di Chiara: http://www.facebook.com/C.Amirante
- L’estate 2017 sarà ricca di appuntamenti: FORMAZIONE, PREGHIERA, MISSIONE, RIPOSO E DIVERTIMENTO! Guarda tutte le proposte: www.goo.gl/4K2pAz
Nel corso di questo periodo, oltre alle intenzioni base per tutti i Cenacoli di preghiera[2], preghiamo per:
- La situazione geopolitica mondiale, perché chi ha ruoli di potere e di governo sappia riscoprire il vero senso dell’essere a servizio delle nazioni. Sappia rinunciare al bene particolare per costruire il bene comune;
- Preghiamo per la salute di Chiara Amirante. La recente operazione è andata nel migliore dei modi grazie sicuramente alle preghiere di tanti. L’anestesia che di solito non prende ha avuto in parte effetto. Resta però un quadro clinico generale molto complesso per le diverse patologie. In particolare questa malattia alla pelle, che continua a camminare e può degenerare a causa dello stress, ci chiama tutti a sostenerla, proteggerla e a pregare per lei. Avendo una sindrome per cui i dolori si cronicizzano e non avendo normalmente effetto le anestesie su di lei, ogni possibile altra degenerazione da operare diventa un calvario. Continuiamo dunque con la preghiera uniti di vero cuore.
- Il papà di Daniela Martucci e i genitori di suo marito Massimiliano Carbonari, che attraversano un momento di grave malattia; uniamoci in preghiera chiedendo ogni grazia e benedizione dal Cielo;
- Tanti amici ed amiche vicini ai nostri Cenacoli, Gruppi e Comunità, che in questo momento stanno vivendo prove e difficoltà, sia fisiche che spirituali;
- Alcuni ammalati, anche giovani, a causa di SLA e altre malattie degenerative e per coloro che stanno loro accanto; stiamo facendo loro visita, in modo speciale nel territorio di Frosinone e chiediamo sostegno a tutti voi nella preghiera; ogni consacrato nella Chiesa e in modo speciale nella nostra Comunità, perché sia autentico e credibile testimone dello Spirito Santo.
- Preghiamo anche per ogni consacrato in difficoltà o che è venuto meno ai propri impegni, perché possa convertirsi e tornare al cuore della propria vocazione.
- Per i tanti Piccoli della Gioia che in questa Pentecoste 2017 hanno preso gli impegni temporanei nel carisma di Nuovi Orizzonti e per quanti hanno pronunciato il loro sì per sempre. Così come per tutti i Cavalieri della Luce perché siano infiammati dal Fuoco dell’Amore di Dio per l’evangelizzazione!
- In questa Pentecoste 2017 ricordiamo 4 mesi della nascita in Cielo di Mamma Mietta. La ricordiamo insieme a don Marco Tecilla che recentemente ci ha lasciato. Don Marco è stato il primo sacerdote Focolarino e ha seguito sempre la nostra famiglia. E ricordiamo nonna Dina, recentemente partita per il Cielo. Nonna Dina ha sempre seguito Nuovi Orizzonti con la preghiera e l’offerta della sua sofferenza, legatissima ai Cenacoli di Preghiera e alla Mamma Celeste.
- Per la nostra Piccola Sorella di Gesù Risorto Agniezska Flanek, da anni provata nel fisico a causa di una grave malattia che la prova sottoponendola a continui interventi dolorosi e spesso senza che le anestesie abbiano effetto. Preghiamo perché i medici siano guidati e illuminati dallo Spirito Santo e per Agniezska perché senta la nostra unità e preghiera. Chiediamo la sua guarigione a Colui che tutto può.
Vi ricordiamo poi lo spazio del network cdl, dove potete inserire le vostre intenzioni di preghiera.
Restiamo uniti in preghiera in questo primo scampolo di estate, custodendo preziosamente il dono dello Spirito ricevuto!
Don Giacomo Pavanello
Don Davide Banzato
[1] Joseph Ratzinger, Il Dio di Gesù Cristo. Meditazioni sul Dio Uno e Trino, Queriniana, Brescia 2011, parte 3. – Lo Spirito Santo.
[2] – pregare per coloro che non hanno conosciuto l’Amore, che vivono nella disperazione e nella completa separazione dal Padre celeste;
– pregare per tutte le attività di evangelizzazione dei Cavalieri della Luce e l’Opera Nuovi Orizzonti;
– chiedere con insistenza l’effusione dello Spirito Santo per la Chiesa e per tutta l’umanità.