Sanremo 2019. Ultimo è uno dei cantanti che più parla alla mia vita. L’ascolto, lascio andare più volte la sua ultima canzone come sottofondo che accompagna la mia giornata di lavoro. Particolare. Che parola! Particolare, quanto è importante!
Questa parola, quest’attenzione… e quanto manca, manca di concretezza ultimante … E quanto si sente la mancanza del particolare, dell’essere particolare.
Siamo stati, sono stato particolare eppure con il tempo pensavo d’aver perso questa particolarità!
Può essere per la mia esperienza di vita: dal collegio alla famiglia, dalla famiglia alla casa famiglia,
dalla casa famiglia ad una casa mia, dalla casa mia….alla strada, dalla strada alla sofferenza.
Nella sofferenza l’attenzione al particolare, a quella voce dentro che ti dice di fermarti, d’ascoltarti: ora ogni attimo lo vivo in modo particolare.
Devo impegnarmi ogni giorno a trovare quelle piccolezze vive che rendono le giornate diverse, altrimenti il rischio è questo: relazioni ormai svanite perché virtuali; conversazioni ormai leggere perché senza particolari; alzarsi al mattino senza più sentirne un motivo particolare.
Mi fermo ed ascolto musica, mi fermo in un mondo quasi parallelo, sento le note, ascolto le seconde e terze registrazioni di sotto fondo che rendono le canzoni speciali o meglio, particolari, e penso di esser particolare, di avere un dono anch’io, un’attenzione al particolare.
E mi fa stare bene, mi fa sentire completo, mi fa sentire vivo.
Voglio vivere ogni attimo nel benessere, ma per far sì che questo accada io devo dividere i miei pensieri, allora il benessere lo taglio e diventa “ben-essere” e per essere un bene non devo tralasciare alcun particolare, perché questo fa la differenza, ci differenzia, mi differenzia da tutto, mi rende particolare! «Se soltanto Dio inventasse delle nuove parole potrei scriverti nuove canzoni…»
Antonio T.