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Non c’è niente di più forte della testimonianza
Diario del Sinodo
“Siate giovani in cammino, che guardano gli orizzonti”. Pazzesco. Così incomincio questo nuovo giorno all’insegna del Sinodo. L’evento di sabato sera con tanti giovani e Padri Sinodali è stato veramente pazzesco e ancora risuona dentro di me. La risposta dei miei coetanei è stata straordinaria; c’era un entusiasmo molto forte in aula.
Faccio un cammino, ma con coerenza di vita”.
Il canale della testimonianza è stato veramente efficace. Non c’è niente di più forte che raggiunga i giovani; non per niente nel Vangelo Gesù portava esempi di vita ordinaria attraverso le parabole. Secondo me ha un impatto realmente tanto forte sui ragazzi ed è uno strumento che dovemmo riscoprire. Il Papa ha riassunto questo con la parola coerenza.
Una persona coerente testimonia senza parlare. La sua vita, le sue esperienze, ciò che fa e infine ciò che dice svela chi è, a cosa crede, che valori difende! E solo i coerenti convincono una generazione assuefatta da troppi contenuti. Mi viene da dire che una vita coerente contagia perché è una testimonianza silenziosa.
Per favore, voi giovani, ragazzi e ragazze, voi non avete prezzo! Non siete merce all’asta!”.
La parola libertà è stata una delle altre affermazioni che mi hanno colpito molto. I giovani vogliono essere liberi, amano fare quello che desiderano. Dopo qualche anno di cammino mi sono però resa conto che la libertà a cui aspiravo non era veramente appagante; mi lasciava comunque un vuoto, un’insoddisfazione…
Il Papa ha parlato di mercificazione, di come spesso, inconsapevolmente, rincorriamo la libertà per essere felici e ci ritroviamo invece schiavi di un sistema, di noi stessi, dei social, del giudizio altrui… La libertà è tale quando viene usata per il bene. “Innamoratevi di questa libertà, che è quella che offre Gesù!”.
In un momento di formazione molto importante per me, basato sull’Arte d’Amare, la parola libertà è stata presentata in tutta la sua potenza assieme a quella della verità. “La verità vi farà liberi”.
Questo è ciò di cui voglio innamorarmi. La libertà che viene dalla scoperta di chi sono realmente mi fa scoprire di essere libera e mi permette di non essere vittima di un mercato. Quest’ultimo infatti ti utilizza con le sue innumerevoli “anestesie” a basso o ad alto costo. Quanto tempo mi ci è voluto per capirlo! Ma non appena mi si sono aperti gli occhi ho imboccato la strada, pur se faticosa, della verità. È questa verità che mi porta a tagliare ciò che mi rende schiava e mi fa dire con molta fermezza: a questo non ci sto perché so chi sono e quanto valgo!
La concretezza è stato quel primo scalino su cui sono salita per iniziare questo cammino: “La concretezza è la garanzia per andare avanti!”.
Il web e i mass media ti fanno frequentemente vedere ciò che non va nel mondo, nella società e soprattutto nella Chiesa. Questo fa più notizia e le gente è colpita molto più dall’albero che cade che non dalla foresta che cresce.
Mi sono chiesta allora perché in tanti di noi, giovani e adulti, cerchiamo molto di più l’ago nel pagliaio e non la bellezza di quanto si sta già facendo per cambiare il mondo… E mi sono risposta che da un lato c’è una mancanza di educazione nel vedere il bello: se sei nato in una famiglia che ti ha fatto sempre notare il piccolo neo che avevi piuttosto che l’insieme è già una cosa che ti condiziona; poi vedo ogni giorno che l’educazione che riceviamo è molto mediatica; siamo educati ad aver paura!
Come vincere la mentalità sempre più diffusa che vede nello straniero, nel diverso, nel migrante un pericolo, il male, il pericolo da cacciare?”.
Papa Francesco ha detto bene: come faccio a vincere una guerra con un nemico così forte che genera solo paura, tanta paura? Ci si meraviglia addirittura del positivo perché tutto ciò che è negativo è diventato il nostro pane quotidiano. Ci vengono proposti modelli esagerati, eccessivi. Da lì capisco anche lo scoraggiamento di noi giovani in ambito politico.
Che risposta dare? Beh, mi vien da dire che si vince con una scelta innanzitutto personale. Io decido di scegliere il bene! Voglio cercare il bello nelle persone che incontro anche se per educazione mediatica sono portata a cercare ciò che non va. Questo è ciò che mi salva! Io ho dovuto un po’ alla volta distaccarmi dal bombardamento mediatico: averne a che fare troppo a lungo e per troppo tempo mi inquinava. Ho dovuto tagliare. I social non sono cattivi di per sé; dipende da che uso ne fai.
Per il momento io decido di seguire il consiglio del Santo Padre: “Si vince con l’abbraccio, con l’accoglienza, con il dialogo, con l’amore, che è la parola che apre tutte le porte!”.
L’abbraccio, il dialogo, l’accoglienza non hanno un prezzo, anzi vorrei dire che sono fonte di guadagno per chi lo dona ma anche per chi lo riceve. Vuoi essere ricco pure tu? Allora oggi fai come me: abbraccia chi hai a fianco! L’amore apre tutte le porte!