AttualitàPensieri e RiflessioniSocietàSpettacolo

Come brillano le stelle

Su un palco ci sono due artisti. Lui, Jack, è un cantante di fama, musicista affermato e con vita sregolata, perseguitato dai mostri che si porta dentro. Lei, Ally, è una cameriera, spaventata dal successo che sogna, notata da lui per la sua magica voce, trasformata in una star completa che vivrà l’apice in una storia d’amore tormentata, contornata di ironia e con finale tragico.

Questa è la storia di una stella che nasce e di una stella che muore.

A star is born è il quarto remake dell’omonimo film ‘È nata una stella’ del 1937, premiato domenica scorsa con l’Oscar alla miglior canzone originale, rivivendo oggi attraverso la potente e commovente sensibilità di Lady Gaga.

Qual è il segreto per splendere, per tirare fuori la luce che hai dentro? Questa è la storia di una stella che nasce.

Ally parte dal basso, è una cameriera che si esibisce il venerdì sera in un drag-bar perché lì si sente accolta, ma che il mondo esterno non guarda perché è imperfetta. «Diciamo che in pratica tutti mi dicono la stessa cosa: “Mi piace la tua voce ma non mi piace il tuo aspetto!”» le viene detto ogni volta, perdendo così la stima di se stessa e smettendo di credere al sogno che nutre.

Quante volte vi è capitato di sentirvi così? Vi è mai stato detto che non avete niente da raccontare? Quante volte avete perso la vostra autostima perché le persone che amavate l’hanno calpestata, parlando male di voi alle spalle, umiliandovi o non dandovi la fiducia che avreste voluto?

Pure il padre, tormentato dalla sua carriera mai decollata, sparla di lei per il suo aspetto fisico, con un naso troppo grande per diventare una diva. Difatti resterà sorpreso quando la vedrà cantare su un palco assieme a Jack, l’unico che la guarda con occhi sinceri e la fa sentire apprezzata per com’è. È allora che tra i due nascerà una storia d’amore, straziante e delicata, dove Ally verrà contattata da una casa discografica che la trasformerà in una star internazionale.

Ci saranno gelosie, paure, rimorsi che tornano a galla, vuoti incolmabili, momenti di dubbio, vizi incontrollabili e tutto quello che comporta la vita. Non parliamo soltanto del mondo dello spettacolo, ma del palco della vita, dove ognuno prima o poi deve fare i conti con la sua storia.

Ally è una stella che ha imparato a brillare, perché si è sentita amata, si è sentita guardata con sincerità, ascoltata davvero, scelta da qualcuno che crede in lei.

Mi insegna che molte volte ciò che nasce dal basso ha un valore più grande di cui non ci accorgiamo perché distratti dai bagliori del mondo, e che tantissime volte sbaglio a pensarmi incapace e fallito, perché la luce splende anche quando vedo solo buio.

La luce invece è lì, nascosta bene dentro ciascuno di noi. Vorrebbe uscire ma non glielo permettiamo, non la ascoltiamo, non ci crediamo perché abbiamo avuto esperienze negative; i nostri desideri li pensiamo irrealizzabili e li molliamo subito.

Non crediamo più ai nostri sogni e abbiamo paura della grandezza. Ally vivrà il processo di costruzione del personaggio, tipico delle pop star, e dovrà imparare ad esibirsi rimanendo se stessa, rimanendo genuina e splendendo davvero. Un po’ come a dire che prima o poi la crisi arriva, ed è necessario attraversare il conflitto interiore per trovare la strada giusta. E farà pace con quel naso, troppo grande per essere messo su uno striscione pubblicitario; eppure ci finirà e dirà con fierezza: «Io sono ciò che vedi!» rivolgendosi a Jack, impaurito di perderla.

È una stella che ha imparato a brillare perché ha imparato ad essere se stessa! È nata una stella perché l’amore l’ha salvata.

Come dirà uno dei personaggi guardandola: «I bruchi poi diventano farfalle!». Questa però è anche la storia di una stella che muore. Jack brilla già di suo, è famoso e applaudito da tutti. La sua luce però sarà condannata ad eclissarsi piano piano, vittima dei mostri interiori che seppellisce attraverso l’alcol. Eppure era destinato a brillare anche lui, ma quella luce è rimasta soffocata dal suo ego, da una vita viziata, dal dramma col fratello, dal suo scarso controllo che distrugge tutto quello che trova, anche la stessa Ally che fa vergognare davanti a tutti durante la cerimonia dei Grammy.

È una stella che verrà schiacciata dal peso dell’amore, che tutti noi viviamo quando ci sentiamo responsabili di quello che amiamo, quando siamo responsabili delle nostre scelte. Proverà a rialzarsi facendosi ospitare in una clinica di riabilitazione, ma compirà l’errore più grande: una fatidica chiacchierata col manager di lei che gli dirà di essere un fallito senza speranza e incapace a diventare migliore.

È la personificazione di quella voce fastidiosa e irritante che ci ronza in testa e ci dice: «Non c’è più speranza! Non cambierai! Sei un peso! Quello che sei, resterai…». Quante volte l’avete sentita?

Jack ci ha creduto, e convinto di dover lasciare spazio ad Ally per poter emergere, si impiccherà nel garage di casa mentre lei lo aspetta per cantare in un duetto.

Questa è la storia di una stella che muore perché ha odiato la fragilità e nascosto la sua luce sotto i suoi problemi, e la storia di una stella che nasce perché ha imparato a trasformare la fragilità, facendo uscire la luce fa pace con se stessa.

Un mix tra tono malinconico e l’ironia rende più leggero anche il dolore. Ancor di più, questo film mi lascia sconvolto dall’interpretazione di una Lady Gaga sensibile, delicata, genuina, intensa, che non si è nascosta dietro il trucco o lo sfarzo dei colori e dell’eccesso come siamo abituati a vederla…

No, ho visto il coraggio di mostrarci la parte più fragile di lei, in una storia che la mette in discussione, finalmente senza maschere, finalmente libera, finalmente se stessa.

Perché alla fine non si tratta solo di un film, ma cela qualcosa di più. Il tutto si concluderà con una meravigliosa canzone, la stessa che lui le aveva scritto e lasciato in mezzo ai fogli del suo diario: è il simbolo di quella che è stata la loro ricerca di eternità, di un amore che resterà eterno, che ha permesso a qualcuno di cambiare la sua vita per sempre.

Ally guarderà in telecamera, fissandoci negli occhi, con lo sguardo di chi è pronto a brillare ancora, nonostante tutto, come se volesse dirci: «E tu, che stella sei?».

David Martinez

Tags

Related Articles

Close