Spettacolo
LNN IN CROAZIA – Il giardino delle rose blu
di Ilaria Tedde
Per un attimo tutti ci siamo immaginati in giro per le strade di Zagabria ad invitare i giovani all’incontro con Gesù, magari in una bella chiesa antica…
Poi le informazioni si sono fatte pian piano più definite, la Luce nella Notte non sarà proprio a Zagabria ma a Gornja Bistra, una località che dista una trentina di chilometri dalla capitale croata.
La nostra destinazione è “Il giardino delle rose blu”.
Durante il viaggio scopriamo che si tratta di un campo di lavoro, ci chiediamo che cosa abbia in mente lo Spirito Santo per quella serata.
Eccoci infine in un paesino sperduto, seguiamo le indicazioni per un ospedale e quando arriviamo a destinazione è tutto chiaro: Il Giardino delle Rose Blu è un ospedale che ospita bambini abbandonati dalle famiglie, bambini affetti da gravi malformazioni dovute a malattie genetiche.
Veniamo accolti da alcuni nostri fratelli di Nuovi Orizzonti che stanno trascorrendo qui qualche giorno di ferie; un po’ intimoriti ci lasciamo guidare nelle grandi stanze di questo castello adibito ad ospedale.
I cuori sono turbati, non siamo preparati all’incontro con la sofferenza di un bambino malato.
Appena entrati però le paure si sciolgono in un sorriso.
È vero, c’è tanta sofferenza tra queste mura, sofferenza che i genitori di questi bimbi non hanno saputo, voluto o in tanti casi non hanno potuto accogliere, ma sorridiamo perché qui si respira amore.
Ciascuno di questi bimbi è considerato speciale, prezioso, raro, come una rosa blu.
Ogni settimana dall’Italia partono gruppi di almeno dodici persone che si danno il cambio per non lasciarli soli. Sfidano il caldo estivo e gli inverni rigidi, trascorrono con i piccoli le feste, il Natale, la Pasqua.
Scopriamo che esiste una parte d’Italia che in Croazia non viene a godersi le spiagge e i divertimenti, ma a rigenerarsi il cuore.
È una gran bella notizia per me, che spesso mi trovo a considerare gli italiani un popolo ormai in balia del consumismo e della superficialità.
Qui incontriamo tanti cuori aperti alla solidarietà, tanti ragazzi disposti a sacrificare spazi e comodità per trascorrere il loro tempo con questi piccolini.
Quando don Ermanno, il fondatore dell’Associazione, è arrivato qui negli anni Novanta, Gornja Bistra era una ferita aperta e terribilmente dolorosa.
I bambini erano abbandonati a sé stessi,le condizioni igienico-sanitarie purtroppo erano quelle che poteva offrire un paese appena uscito da una guerra, alcuni di loro non avevano mai trascorso una giornata all’aperto.
Oggi questa piaga viene fasciata e curata ogni giorno da tante persone di buona volontà e sulle labbra di questi bimbi adesso c’è un sorriso.
L’Amore ha trasformato il “castello degli orrori”, così lo chiamavano gli abitanti del posto, nel “Giardino delle Rose Blu”.
Alle 19 comincia la S.Messa, siamo immersi nella natura del boschetto che don Ermanno definisce la “cattedrale” di Gornja Bistra.
Io e Francesca ci occupiamo dell’animazione, scegliamo i canti più gioiosi immaginando che saremo in tanti a battere le mani, invece ci troviamo di fronte ad una sorpresa inaspettata:è domenica ma i nostri amici volontari non sembrano molto interessati alla celebrazione.
Saremo al massimo una cinquantina, grandi assenti i più giovani che rimangono nelle tende a prepararsi per la cena.
Finalmente è chiaro perché siamo qui: la maggior parte di questi ragazzi non ha ancora incontrato Gesù e Lui non vede l’ora di fargli gustare il Suo Amore, vuole prendersi cura di loro come loro si stanno prendendo cura dei suoi piccoli abbandonati.
Vuole riempirli di regali, di doni nuovi da poter condividere.
Alla fine della S. Messa invitiamo tutti a passare nella chiesina dopo cena per un momento speciale con il Signore.
Verso le 23 ci sistemiamo nella cappella del castello, viene esposto il Santissimo Sacramento e cominciamo a pregare per i nostri fratellini volontari.
Li aspettiamo cantando e pregando, sembra che siano interessati in pochi ma i nostri escono, cominciano a girare fra le tende ed ecco che iniziano ad arrivare i primi timidi bigliettini ai piedi di Gesù.
Le luci davanti a noi lentamente si moltiplicano, sentiamo che fuori si accendono dialoghi profondi, qualcuno si avvicina per dire di non aver bisogno di Dio, qualcun altro esprime le proprie perplessità sulla Chiesa. C’è posto per tutti, come sempre.
Alla fine della serata ci sorridiamo complici e commossi, ringraziando il Signore per averci donato di vivere questa esperienza.
La mattina successiva la tendopoli è in fermento, fervono i preparativi per accogliere la visita del cardinale di Zagabria, Sua Eminenza Josip Bozanic.
Alla S.Messa questa volta ci sono tutti: medici, infermieri, volontari e soprattutto i piccoli degenti dell’ospedale entusiasti per questa giornata speciale.
La festa prosegue a tavola, dove abbiamo l’occasione di avere un breve scambio con il cardinale il quale ci invita a trasmettere i suoi saluti a tutta l’associazione Nuovi Orizzonti e alla fondatrice Chiara Amirante. Ci sentiamo onorati ed emozionati ma il cardinale sa metterci a nostro agio con il suo atteggiamento cordiale e disponibile.
Arriva il momento di andare, nel congedarci da Sua Eminenza riceviamo in dono una medaglia raffigurante Maria Santissima e l’invito a ritornare per portare il nostro carisma tra questi piccini.
Ripartiamo con il cuore pieno di emozioni, come sempre siamo partiti con l’intenzione di donare e ritorniamo con la consapevolezza di aver ricevuto tanto.
Ci vorranno giorni prima di mettere a fuoco che cosa il Signore abbia voluto donare a ciascuno di noi.
Io sento agitarsi nel cuore una grande verità:niente è impossibile a Dio.
Nell’Occidente evoluto e progredito di “Rose Blu” ne nascono veramente poche, viene loro impedito di nascere. In queste terre “arretrate”gli esami prenatali non sono ancora uno strumento di selezione, i bimbi arrivano così come sono, alcuni senza una manina, altri con un cuoricino che fa fatica a battere, altri con malformazioni più gravi , ma nessuno di loro sembra essere qui per caso o per l’indifferenza di un Dio che sta a guardare dall’alto della sua onnipotenza.
Certo, tante famiglie non hanno la possibilità di garantire a questi bambini le cure di cui hanno bisogno e, sicuramente questo è fonte di sofferenza, ma ecco Dio,ecco l’Amore.
Questi bimbi sono stati capaci di attirare a sé più di cinquemila italiani.
Alcuni sono stati adottati e oggi vivono in Italia, altri sono in attesa di partire.
Sono stati accolti da famiglie che hanno saputo guardare oltre, hanno guardato in faccia quelle paure che ci portano a temere la diversità fino al punto di uccidere, hanno visto la verità.
E la verità è che i bimbi di Gornja Bistra sono persone come tutte le altre, hanno bisogno d’Amore, di ridere, di scherzare, di giocare, di ricevere coccole come tutti.
Quello che li rende speciali è che non danno niente per scontato, anche una carezza la ricambiano con un amore che scioglie il cuore.
E così, mentre tanti evitano di farli nascere, tanti altri percorrono centinaia di chilometri per venirli a trovare, certi che nessuno qui è uno scherzo della natura che andava evitato.
Ho tenuto in braccio tanti bimbi nella mia vita, ma quando quel pulcino “difettoso” mi si è appoggiato sul petto ho sentito una pienezza d’amore che va oltre la normalità, anche oltre la normalità straordinaria della vita con Dio.
Quel piccolo attirava il mio cuore con una potenza disarmante, subito la mente è andata alle parole di Gesù: “Quando sarò innalzato attirerò tutti a Me”. È stata la croce ad innalzare Gesù ed è la croce ad innalzare questo cucciolo così fragile eppure così potente.
grazie ragazzi, siete fantastici. vi abbraccio col cuore…..
una preghiera per tutti voi e ancora GRAZIE
GRAZIE, ragazzi! Grazie, Gospa, grazie, don Ermanno!…
Grazie di cuore per questa testimonianza, la vita di questi piccoli sia per tutti noi fonte di ispirazione, di preghiera e di amore.
Grazie della testimonianza!!
Che bello e che dono!
Grazie
Grazie per la vostra preziosa opera
Cara Ilaria, leggo solo oggi il tuo post e ti ringrazio perchè senza saperlo hai colto nel segno.(Questo mi conferma che dovevo proprio scrivere).
A breve uscirà sul blog di Milano-Como una mia testimonianza che non è altro che quello che tu scrivi: “Sono stati accolti da famiglie che hanno saputo guardare oltre, hanno guardato in faccia quelle paure che ci portano a temere la diversità fino al punto di uccidere, hanno visto la verità.”
A volte è difficile vedere la verità, soprattutto se nella tua vita non c’è DIO! A volte ci si ritrova soli a vivere questi drammi, queste sofferenze, questi dolori.
Non voglio giustificarmi nè tanto meno scaricare la colpa su altri, ma ti assicuro che per me è stato così e il dolore per quell’omicidio commesso (perchè altro non è) è devastante. Chiedo solo di non condannare e non giudicare le persone che hanno fatto questa scelta. Certo, tutto questo fa indignare perchè se sei con DIO sei per la VITA (e anch’io ora la penso così) ma vi chiedo di pregare e di impegnarci in prima persona nell’aiutare, sostenere e incoraggiare i genitori che si trovano nella situazione di dover scegliere. Grazie ancora e un abbraccio.
Cara Sabrina,ho letto la tua testimonianza,grazie davvero.
Mi è capitato di vivere da vicino una situazione simile alla tua e non mi sognerei mai di giudicare la sofferenza e la solitudine di una mamma costretta a prendere una decisione del genere.Dopo aver incontrato quei bambini però faccio tanta fatica a non giudicare la mentalità del personale medico e sanitario che porta una donna a decidere se lasciar vivere o uccidere il proprio figlio malato.Tra l’altro permettendosi,a volte con disarmante leggerezza,di consigliare la seconda opzione.Nel Giardino delle Rose Blu ci sono medici che trascorrono la loro vita curando quei piccoli malati,del resto non è questo che dovrebbero fare?Aiutare chi è malato a vivere meglio,non ucciderlo.La questione è molto delicata,è ovvio che nessuno si augura di trovarsi in una situazione del genere.Tante volte l’aborto sembra diventare quasi un gesto d’amore nei confronti del bimbo.Le parole della tua testimonianza,però,descrivono molto bene il “dopo”. Spero possano essere d’aiuto a chi si troverà a vivere quel terribile momento della “scelta” che finisce per lasciare una mamma con le braccia vuote e il cuore a pezzi.Ti mando un abbraccio forte e prego per te,sono certa che il Signore ti darà l’Amore necessario a perdonarti e che il piccolo Simone faccia il tifo per te.
grazie Sabri…
non ci sono parole x spiegare cosa riesci a portare a casa che emozione riescono dare tutti quei piccoli angeli che trovi a gornja un bacio a tutti .
Carissima Ilaria..
Mi hai riportato con il cuore a quei due giorni così intensi, così inaspettati direi!! Ricordo come noi,durante il viaggio per Gornja, in realtà non sapessimo per niente una destinazione precisa, così come il nostro preciso compito: era tutto incerto! La bellezza della scoperta che in realtà ci ha accolto tra le braccia è stata ,per quanto mi riguarda, la consapevolezza che il Papino ci voleva davvero lì…tra quei bambini, tra quei ragazzi che erano lì per il volontariato! Lì,poco più di una decina di cavalieri della luce finiti lì per chissà quale motivo, ma questa domanda non ha mai forzato la mia mente (perchè sono capitato qui?) perchè ero troppo preso dalla meraviglia,dallo stupore di ciò che vedevo… Vedevo sì,tanta sofferenza, ma quello che il mio cuore avvertiva, era una gioia grande che passava attraverso quegli occhi e mi dicevo: è arrivato il tempo di guardare con gli occhi del cuore, il tempo di accarezzare senza paura, il tempo di provare ad Amare qualcuno che apparentemente e a parole probabilmente non potrà mai rispondere, o parlare per dirti quello che sente…
A parte la luce nella notte che è stata molto intensa nella sua piccolezza e anche con le sue difficoltà, il momento più bello in assoluto per me lì a Gornja è stato quello in cui eravamo con il piccolo Ivan a messa dopo la comunione..
Più che fare qualcosa per lui in quel momento, ho avvertito più tardi di aver più che altro provato come la fede si respiri sempre nell’aria in queste situazioni di Amore: cosa posso fare nella mia piccolezza, per questi piccolini qui? E così con il piccolo Ivan ho potuto sperimentare la grandezza di Dio in un piccoletto ammalato, rendendomi conto di quanto io sia ammalato dentro, con deformazioni e tumori dovuti al mio IO ,al mio ego!
Sento nel cuore di ringraziare il bellissimo 🙂 Don Ermanno, che nella sua “piccolezza”, ha contribuito a far sì che un giardino stupendo potesse crescere lì dove c’era terra arida,sassosa e da evitare!
Guardando a lui mi rendo conto che DAVVERO , se anche solo un uomo vive in radicalità il Vangelo,può scatenare una vera e propria rivoluzione d’Amore!
Grazie 1000 Ilaria! un abbraccione!
Terminerei gridando un GRAZIE Gesù per tutto ciò che in continuazione ci mette sul nostro cammino..grazie davvero a Lui!
Darietto…che bella avventura è stata,sulla barchetta di Gesù verso destinazioni sconosciute….spero condivideremo presto altri begli incontri.E ricordiamo di pregare per il nostro piccolo consacrato al Cuore Immacolato di Maria 😉
vorrei condividervi questo video che ha fatto il giro del mondo. Si tratta della testimonianza di una ragazza abortita… viva! Guardatelo,(ci sono i sottotitoli in italiano) http://www.facebook.com/photo.php?v=180459512009076