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“Questi non mi diranno nulla che serva alla mia vita?!”
Papa Francesco continua il suo ascolto del popolo dei giovani nell’ultimo suo viaggio in Estonia. Non demorde e sembra avere a cuore proprio coloro che sono e saranno il futuro della Chiesa ovvero il futuro della nostra umanità. Preparandosi al Sinodo sui giovani che avrà inizio tra pochi giorni non teme le provocazioni, non ha paura di chiamare le cose con il loro nome, anche se per un pastore certe constatazioni possono turbare. È audace e al contempo sereno nel sapere che Dio è sempre in azione. Stiamo in ascolto con lui del grido che i giovani rivolgono a ciascuno di noi:
“Sappiamo – come ci avete detto – che molti giovani non ci chiedono nulla perché non ci ritengono interlocutori significativi per la loro esistenza. È brutto questo, quando una Chiesa, una comunità, si comporta in modo tale che i giovani pensano: “Questi non mi diranno nulla che serva alla mia vita”. Alcuni, anzi, chiedono espressamente di essere lasciati in pace, perché sentono la presenza della Chiesa come fastidiosa e perfino irritante. E questo è vero. Li indignano gli scandali sessuali ed economici di fronte ai quali non vedono una condanna netta; il non saper interpretare adeguatamente la vita e la sensibilità dei giovani per mancanza di preparazione; o semplicemente il ruolo passivo che assegniamo loro (cfr Sinodo dedicato ai giovani, Instrumentum laboris, 66).
Queste sono alcune delle vostre richieste. Vogliamo rispondere a loro, vogliamo, come voi stessi dite, essere una «comunità trasparente, accogliente, onesta, attraente, comunicativa, accessibile, gioiosa e interattiva» (ibid., 67), cioè una comunità senza paura. Le paure ci chiudono. Le paure ci spingono a essere proselitisti.
E la fratellanza è un’altra cosa: il cuore aperto e l’abbraccio fraterno.”
Kaarli Lutheran Church a Tallinn (Estonia)
Martedì, 25 settembre 2018
Vogliamo rispondere anche noi a queste sfide senza paura?
Siamo pronti per questo nuovo viaggio?