Evangelizzazione

Ho sperimentato due tipi di morti e due tipi di diversa sofferenza.

Si tratta di un “pezzo di diario” già condiviso con tutti voi. Rileggendolo ho sentito di riproporvelo.

In questi giorni in diverse testimonianze ho raccontato la mia storia, cercando di comunicare cosa Dio ha compiuto nella mia vita, così come molti di voi hanno già letto nel libro “Evangelizzazione di strada” o nel blog… Eppure, come sempre accade quando si lascia operare lo Spirito Santo, mi sono trovato a scoprire ricordi che erano stati rimossi, a raccontare episodi che mai avevo detto in pubblico. In particolare mi ha colpito come ho rielaborato la mia vita in un incontro sintetizzandola nell’esperienza di due tipi diverse di morte: una che porta alla morte dell’anima, l’altra che porta a vivere la vita in pienezza!

L’anno in cui ho scelto di chiudere il cuore a Dio decidendo di sfidarlo e di vivere decidendo io cosa fosse bene e cosa male per me ho sperimentato quella che chiamo “la morte dell’anima”. Piano piano ho coperto la fiammella divina dell’immagine e somiglianza con Dio impressa nel mio cuore fino a soffocarla vedendola spegnersi. Quante volte mi sono sentito solo tra tante persone, quante volte ho pensato che la vita non avesse senso, quante volte mi sono sentito vuoto, insoddisfatto… fino al punto di pensare di farla finita. Ho provato rabbia, dolore, solitudine, sofferenza. Ho provato la morte come in un baratro senza fondo e in cui si può solo continuare a precipitare.

L’istante in cui mi sono riaperto a Dio subito ho sentito una rinascita interiore, quella fiammella ha iniziato a riprendere vita come il fuoco coperto dalla cenere smossa dal vento. L’aver detto di sì a Dio morendo a me stesso nel sacerdozio mi è costato moltissimo ed anche in quel momento ho vissuto una morte: Davide lentamente moriva perché vivesse Gesù in Davide! Ho sentito dolore, fatica, dubbi, sofferenza… ho sperimentato di nuovo la morte, ma una morte diversa.

La prima morte, quella del peccato, del no a Dio, del no all’Amore è senza uscita: precipiti sempre più giù in un tunnel di disperazione e solitudine fino a perdere l’anima stessa e il senso della vita. La seconda morte, a cui tutti i giorni sono chiamato, si tratta di una morte che non risparmia la sofferenza, è la continua morte al proprio io, ma lascia spazio a Dio e si apre al mattino di Pasqua che proprio dalla sofferenza fa nascere la pienezza della vita, la pienezza della gioia, la pienezza della pace trovando il senso delle cose e del vivere proprio nel consumarsi, nel donarsi, nel non appartenersi più! Questa seconda morte è la Via che Gesù ha percorso e ci ha indicato.

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15 thoughts on “Ho sperimentato due tipi di morti e due tipi di diversa sofferenza.”

  1. ciao don davide, volevo farti una domanda che ancora nn riesco a capire .quando dici nel far morire il proprio io, cosa intendi. nel far morire l’0rgoglio l’egoismo la superbia , al rancore al non perdonare ecc.? e per questo dici che è sofferenza? perchè è fatica!intendi questa come sofferenza? e più si muore a questo e più ci riempiamo di spirito santo e più a quel punto sperimentiamo la pienezza,è cosi?
    grazie don davide , e ti seguo tantissimo , perchè le tue catechesi mi entrano nel cuore. grazie. e gioia sia!!!!!

  2. Sono contenta della tua testimonianza,
    si vedono dal tuo sguardo e dai tuoi occhi “la rinascita”
    perchè emanano una luce stupenda che ti rendono “Bellissimo” come “trasfigutato”, ma dimmi come fai? Qual è il segreto? La sofferenza forse di cui parli?
    Ciao
    ti ammiro tanto
    Maria Rosa

  3. Grazie Don Davide per le tue parole.Nel peccato la vita diventa insopportabile,le giornate frenetiche e alla fine ti senti dissipato,vuoto,e cerchi ogni tipo di esperienza per sentirti “vivo”,ti chiudi in te stesso e diventi rabbioso…Ma se fai entrare Gesù,il tuo io muore e lui vive in te e non sei più tu che fai, ma Egli è. C’è una frase di Don Divo Barsotti che mi ha sempre colpito molto:”Credere è sempre morire.Non vivi la risurrezione stessa che nella morte.”

  4. Carissimo don, tu sai che ti voglio bene,…nn ho proprio bisogno di ripeterlo!
    Ma c’é un però!
    Quando leggo,…l’avevo già letto nel tuo libro…, che in qualche maniera, avevi pensato, o anche solo ipotizzato,…o peggio ancora cercato di…FARLA FINITA,…ECCO per un momento mi manca il fiato, …po mi sale un TSUNAMI dentro …del tipo che ti fermi un attimo a pensare e poi giù subito ad AGIRE…e GIURO che mi verrebbe voglia di COPRIRTI con un velo (un lenzuolo o un piumone – giusto per attutire i colpi – e tu nn possa vedermi) …e RIEMPIRTI di MAZZATE!…ma di LEGNATE nel senso vero della parola…VABBE’!
    … giuro che nn sono nè simpatico in questo momento, nè sto scherzando…come potrebbe sembrare …per chi mi conosce e sa che sono socievole e simpatico.
    Ti voglio bene e questa ipotesi mi fa mancare il fiato!

    POI penso, se questo è il modo di amare nostro degli esseri umani, CHISSA’ come starà DIO-papino dinanzi ai nostri GIOCHETTI e ricatti!

    Nn voglio fare il moralista,…so che siamo tutti AMATI nella LIBERTA’ e che proprio la LIBERTA’ è il DISTINTIVO dei cattolici…ma questa risonanza richiama in me un’impeto e un’ira che giusto questa “benedetta” (per nn usare un’altra parola) civiltà riesce a reprimere.
    Almeno se ti fossi di fronte ti chiederei, FISSANDOTI negli occhi, di nn RIPETERLO più!
    LO SO che c’é un poi! lo so benissimo!
    ma cmq mi fa malissimo!
    e ti voglio bene!
    scusa, come al solito, la lungaggine! CIAO
    oggi TI SALUTO col saluto di una donna VECCHIA e GRINZOSA che mi piace tanto: Maddalena di Canossa!
    SOPRATTUTTO FATE CONOSCERE GESU’
    CIAO DON. TVB, tuo fratello: Antonello CIAO!

  5. Ciao Davidino, grazie per averci riproposto questo “pezzo”, parte del diario della tua vita.

    Voglio condividere che in questo tempo sto vivendo proprio questa lotta tra la vita e la morte… Una morte che trovo nel mio cuore per tutti i “No” detti all’amore nei momenti in cui altro non sapevo fare che dire di NO, perché quest’Amore io non lo conoscevo proprio, anzi, la parola “amore” era per me carica di tanti significati che tutto erano meno che amore!!!

    Tanta consapevolezza nuova data da un Amore scoperto in questi ultimi due anni, tanta verità e scelte nuove che sono chiamata a fare. E quella modalità di dire no ora la posso cambiare dicendo “sì” alla pienezza della vita, solo passando per il secondo tipo di morte di cui parli tu!

    A volte il dolore ti paralizza anche ed è davvero difficile , ma non impossibile accogliere la vita nuova. Se prima rifiuti l’amore perché non lo conosci, ora che lo hai sentito sulla tua pelle , nel tuo cuore, hai un’altra possibilità. Puoi dire di NO al tuo io! Posso dire “NO” al mio volere che le cose vadano come dico io , “NO” a ciò che, io, credo sia bene per me. Il passaggio che sento è quello di mollare questo controllo della mia vita, abbassare quelle difese del cuore che piano piano si sono innalzate come muri altissimi … per FIDARMI (che è la parola + difficile x me!!) di Colui che vuole guidarmi alla pienezza della vita, attraverso le piccole e grandi scelte che ogni giorno sono chiamata a fare. Ora c’è un’altra Via.. la Via.
    Grazie Gesù che sei VIa Verità e VIta!!!

    Un abbraccio forte Davidino e grazie!!

  6. grazie d. Davide per aver condiviso questo “pezzo” della tua vita. Non mi scandalizza il tuo desiderio di morire, perchè l’ho provato anche io anche dopo aver conosciuto l’amore di Gesù purtroppo… quando il dolore era troppo grande gli ho chiesto di portarmi con Lui perchè certamente sarei stata meglio, ma Lui, insieme alla sua Mamma,ha fatto di meglio, mi ha aiutato a trovare la strada per per stare meglio!! Grazie anche a tuti voi ,perchè qualche volta la tristezza torna ad insidiare il mio cuore ma la vostra gioia le testimonianze mi riportano all’Amore che tutto sa e tutti consola. Un abbraccio e vi faccio un regalo di un pensiero di s.Pio
    ” Non abbandonate l’anima vostra alla tentazione, dice lo Spirito Santo, perchè la gioia è la vita dell’anima, e un tesoro inesauribile di santità;
    mentre la tristezza è la morte dell’anima e non è utile a nulla”

  7. Ciao Davide, il senso di morire a se stessi per vivere in Dio è… la chiave del successo. Sembra un contro senso, ma significa restituire a Dio il dono della vita e farlo fruttificare perchè grazie a lui “porti più frutto”. Trovare l’appagamento della propria vita servendo il prossimo e servendo Dio in modo disinteressato ma per amore totale è davvero la dimensione che bisogna trovare… con fatica. La sofferenza è di costatare che non sempre ci riesci perchè, anche in buona fede, fai prevalere la tua volontà. Non credo voglia dire rinunciare a vivere pienamente la vita facendo progetti e cercando la propria felicità, penso invece che s’intenda non dimenticare mai di mettere sempre Dio al primo posto in tutto le cose che si fanno, giacchè le nostre abilità non ce li siamo di certo procurate da soli. L’uso di questi talenti per migliorare il senso compiuto della collettività e della propria vita significa, sempre più, assaporare la presenza di Dio e gustare pienamente la misericordia della suo immenso amore che non ha limiti e si rivolge a tutti.
    Salutissimi e… buona risurrezione

  8. Grazie a tutti voi. Ogni strada è in salita, ma quella che porta alla Vita piena sappiamo comporta una fatica che poi ci ripaga con la massima gioia possibile nella terra e la gioia eterna in Cielo!
    Tra poco nella Santa Messa vi ricordo con gioia.
    Uniti sempre nello Spirito

  9. salve don davide,e la prima volta che le scrivo….mi sn soffermata a leggere qsto “pezzo della sua vita”…e mi sn accorta che anke a me e capitat qsto…ogni giorno cerco di dire si a gesu…nn e facile perche seguire gesu comporta delle sofferenze,ma soffrire per gesu e con gesu e una cosa meravigliosa….ho 27 anni e nella mia vita ne ho passate tante e continuo a passarne tante,ma ogni volta che sto per cadere nella tristezza,nella solitudine,nella disperazione ecco che una mano mi riporta su….l amore del signore mi avvolge e mi tira su…nn ho ankora compreso cosa voglia da me il signore…e sxo di capirlo…ma ringrazio sempre il buon gesu perche mi ha dato la possibilita o meglio dire la “grazia”di conoscerlo in un modo molto intimo,mi ha salvato dalla morte dell anima a 17 anni e oggi grazie a lui sn rinata….nn lo ringraziero mai abbastanza!sxo di esserne degna di qsta grazia!cmq grazie ankora a lei che ci da qste testimonianze e nn ci fa sentire soli in qsto mondo che sta andando a rotoli…un abbraccio e il signore la benedica!

  10. Ho detto si a Dio,scegliendo e accettando in toto la vocazione del matrimonio,dedicare la propria vita al bene della famiglia con la piena consapevolezza;faccio parte della seconda morte che dice lei,Don Davide,amare e donarsi,ma quando ti accorgi che i tuoi sforzi sono inutili cosa serve ancora perseverare
    …. Grazie

  11. per guja minoja……..Scusa il ritardo ma purtroppo mi sono accorta appena adesso del tuo messaggio.
    I miei sforzi sono inutili,perchè dipende dalle persone che hai accanto, non sono sempre predisposti all’ascolto con tutti gli accorgimenti possibili,preghiere ed altro……ti ritrovi sempre al punto di partenza cioè con una persona che nonostante le circostanze della vita non vogliono crescere,a questo punto cosa fai????????

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