Evangelizzazione

L’occasione preziosa di volare alto


Spesso sentiamo dire che i giovani di oggi sono privi di valori. Io non sono d’accordo. E comunque, prima di formulare certe condanne, bisognerebbe fare una riflessione diversa.
Il comportamento dei ragazzi non è frutto del nulla. E’ il prodotto di ciò che gli adulti offrono loro.
Oggi i ragazzi sono “educati” anche dalla televisione, da internet, dai testi delle canzoni, da certe riviste per adolescenti, dalla radio e da tutti gli altri mezzi di comunicazione.
A volte rischiano di sposare messaggi ingannevoli, luoghi comuni e cattive abitudini.
L’impressione è che alcuni mezzi di comunicazione vivano una condizione di resa: una specie di rinuncia a voler offrire ai giovani qualcosa di bello, di puro, di proiettato verso il domani. Si tende a dare spazio, invece, alla superficialità, alla volgarità, al cattivo gusto e all’assenza di contenuti.
Il problema è che oggi, attraverso un cattivo uso dei mass media, i giovani vengono letteralmente “usati” e considerati bersagli da colpire con i messaggi più martellanti, per cercare di vendere loro qualche prodotto.
Alla fine, l’ideale che viene trasmesso ai ragazzi è decisamente misero: chi non ha l’ultimo modello di telefonino o di automobile non può essere felice.
Alla base di queste distorsioni c’è un denominatore comune: la mancanza di stima nei confronti dei giovani.
Si pensa, a torto, che i ragazzi amino volare basso. E quindi, non si fa altro che proporre loro esempi diseducativi.
Chi lavora nei mass media ha grandi responsabilità. Ma ha anche occasioni preziose. Ha davvero la possibilità di cambiare il mondo, migliorandolo attraverso la proposta di buoni messaggi.
Bisognerebbe prendere esempio dalle Giornate Mondiali della Gioventù. Le “GMG” si possono considerare delle grandi “giornate di comunicazione”. Hanno rappresentato una forte alternativa alla non-cultura del nulla, proponendosi come immense manifestazioni di stima nei confronti dei ragazzi.
Le GMG hanno valorizzato i giovani. Li hanno finalmente considerati ciò che sono: esseri umani con un cuore, un cervello ed un’anima.
Giovanni Paolo II non ha “usato” i giovani. Non li ha strumentalizzati per vendere loro qualche prodotto e far crescere il proprio conto in banca. Li ha amati e stimati.
Benedetto XVI sta facendo lo stesso. Ha saputo raccogliere, con grande amore, le proposte di Giovanni Paolo II. Sta invitando le nuove generazioni a rifiutare le peggiori forme di idolatria che si affacciano alle soglie del terzo millennio: i falsi miti della ricchezza, del non-impegno, del denaro facile, di una spiritualità superstiziosa, falsa e vuota.
Volare alto. E’ questo che bisogna fare.
Gli adulti che lavorano nei mezzi di comunicazione dovrebbero imparare a seguire l’esempio dato dal Papa. Per il bene dei giovani e del futuro dell’umanità.

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5 thoughts on “L’occasione preziosa di volare alto”

  1. Quando avevo io 19 anni, anche molto prima, desideravo tanto volare alto ma nessuno mi aiutava e non sapevo come spiccare il volo!!! Crescendo ho capito che neppure gli altri sapevano volare!!! L’ aiuto più utile, prezioso e necessario ad ogni persona umana, ce lo dona il Signore!!! Lui solo è IL Maestro!!! La Chiesa, docile alla Volontà di Dio, ispirata dallo Spirito, sotto la protezione di Maria, guidata da Benedetto XVI, con umiltà, fervore e retta coscienza, illumina i giovani e tutte le persone di buona volontà!!! Ora più che mai è tempo di Nuova Evangelizzazione!!! Per tutti,
    a cominciare da me!!! Grazie, Amici!!! Grazie, Chiara!!! Buona Domenica a tutta la Comunità Nuovi Orizzonti e ai Cavalieri Della Luce !!!,

  2. Questa analisi combacia perfettamente con i miei sentimenti Carlo. Mi viene in mente un episodio vissuto per caso mercoledi scorso. Mentre attendevo la pizza da portare a casa per la cena, le tre figlie del ristoratore stavano cenando sedute alla stesso tavolo, ma ciascuna immersa nel suo mondo : le due più grandi (13/15 anni) indaffarate con qualche compito e l’IPAD 2 a portata di mano, identico ma di colore diverso, la più piccola (8 anni circa) tuffata nel computer portatile. I genitori ovviamente occupati in cucina, con uno sguardo discreto della mamma ogni tanto. Mi ha colpito come la comunicazione familiare sia stata sostituita da mezzi alternativi e come fin da piccoli appunto, vengano interiorizzati atteggiamenti individuali dove non ci si relaziona più in famiglia, ma ciascuno cerca “la famiglia alternativa”.
    Credo che questo esempio serva a capire come effettivamente i modelli sociali contemporanei propongano solo un diffuso sentimento di solitudine che necessariamente deve estraniarsi dal nucleo sociale basilare : la famiglia. Infatti, la dittatura subdola del consumismo fagocitante che fa leva sul liberalismo fasullo, sull’edonismo fantasmagorico e sullo scientismo tecnocratico confonde le menti e, come sottlinea sempre Padre Livio su Radio Maria, fa si che il male sia considerato un bene, un segno del progresso e della libertà individuale. Così si va nel baratro più assoluto, proprio quello di cui parla Paolo Brosio nel suo primo libro autobiografico.
    Ricordo invece le parole di Chiara Amirante, sentite registrate, nell’autunno 2010, sul corso sull’amore. Ha citato l’esempio dell’aquilotto nel pollaio che ha la capacità di volare alto e di cercare la vera libertà trascendentale che nasce dall’Amore vitale elevato a potenza divina, ma si crede ridotto alla stregua di una gallina in una dimensione piatta e senza prospettiva. Solo spiccando il vero volo si può trovare il senso compiuto della propria vita.
    Chiedo scusa se mi sono un pò dilungato, ma queste sono argomentazioni delle quali bisognerebbe parlare quotidianamente.
    Un forte saluto.

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