Evangelizzazione

I problemi con la Chiesa e con i preti…

Molte volte si parla della crisi vocazionale, che i sacerdoti sono pochi e spesso sento critiche verso il proprio parroco o verso la chiesa in generale.

Nelle missioni di strada che ormai da anni viviamo, difficilmente troviamo ostacoli al tema della fede, piuttosto si trova una radicalizzazione di ostilità verso la Chiesa.

Non so se sempre siano legittime le accuse rivolte. Molte notizie sono anche amplificate dai media e si rischia davvero che “faccia piùrumore un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce”.

Resta però il fatto che può esserci davvero qualche episodio che ha ferito il cuore di una persona.

Come reagire?

Non cerchiamo di “difenderci”, ma inizialmente ascoltiamo. Per me “evangelizzare è amare”, pertanto il primo importante passo da fare è accogliere quel dolore,  senza troppi schemi e preconcetti. Poi a volte rispondiamo con una frase che spiazza sempre: “In qualità di figlio della Chiesa, se davvero sei stato ferito, allora ti chiedo perdono a nome della Chiesa!” Queste parole creano smarrimento e commozione e da là inizia un nuovo dialogo di recupero e di guarigione. Non si tratta di una formulamagica o di una risposta ipocrita per fare breccia nell’interlocutore. I messaggi non verbali sono più forti di qualsiasi frase, pertanto dev’essere un vero senso di pentimento, prostrazione e un vero atto di perdono da dare, richiedere e ricevere. Ricordiamoci che “siamo membra di Cristo”! Lui sì è il “Capo” del Corpo Mistico, che è la Chiesa, ma noi tutti ne siamo membra realmente.

La Chiesa è un termine ampio… una cosa, dico sempre, è la Chiesa, altra cosa gli uomini di chiesa. Gli uomini di chiesa, tutti noi da laici a consacrati, siamo liberi e possiamo usare male della nostra libertà, ma la Chiesa è altro… è Gesù Cristo stesso nell’unità con la Chiesa terrestre, la Chiesa Celeste e la Chiesa in cammino per la purificazione e l’unità piena con quella dei Santi che già hanno raggiunto l’unione trasformante con Dio. Alcuni uomini di chiesa hanno perseguitato padre Pio, la Chiesa lo ha santificato. Alcuni uomini di chiesa hanno messo al rogo Giovanna D’Arco, la Chiesa l’ha santificata… e così via. Ma anche tra gli uomini di chiesa ci sono molti in tutto il mondo impegnati ogni giorno per gli altri, dal missionario al parroco al laico che ogni giorno cerca di vivere davvero il Vangelo alla lettera, ognuno con i propri limiti e ognuno con le proprie fragilità e spesso fa più rumore un albero che cade piuttosto che una foresta che cresce.

A Lignano Sabbiadoro giocando a pallavolo con un mio amico ho conosciuto il figlio di dieci anni. Quest’amico poi mi ha detto d’aver chiesto al figlio cosa lo avesse colpito di questo giovane sacerdote e lui, dopo aver un attimo pensato, ha detto: “Che non ha la pancia!” Mi ha fatto sorridere… Mi aspettavo: è uno sportivo oppure mi ha parlato di Gesù… Invece mi ha fatto vedere nella sua innocenza un’immagine che la gente ha di noi preti… Ma attenzione, la Madonna a Medugorje a volte ha detto di non lamentarsi e criticare i sacerdoti perché hanno già chi li giudicherà e dovranno rendere conto a Dio del loro ministero, piuttosto preghiamo per i nostri pastori e stianogli vicini perché oggi davvero è difficile vivere nel mondo e non essere del mondo! Impegniamoci ognuno con un vero esame di coscienza a costruire il bene e a farlo bene nel quotidiano. Essere sacerdoti oggi è davvero difficile e ricordiamoci sempre che prima di tutto viene sempre l’uomo, con la sua dignità a prescindere dai suoi atti e dalle sue debolezze. Distinguiamo il peccato dal peccatore!

Se devo fare autocritica oggi direi che il problema non è vocazionale, non è la carenza di preti, ma che tutti i preti vivano la propria vocazione e siano pastori, guide, maestri, Gesù per chi incontrano! E così anche per tutti i laici… Il vero preblema è che rischiamo di perdere tutti la nostra vera chiamata alla santità, mancando soprattutto nella carità e nella fedeltà al Vangelo… e non cadiamo in qualunquismi o stereotipi di quattro soldi: il mondo non è fatto di bianco e nero! Magari fosse così… Il mondo è fatto di tante scale di colori che impastandosi tra di loro possono assumere sfumature grigie e torbide, ma che alla fine compongono uno splendido arcobaleno!

Tags

Related Articles

17 thoughts on “I problemi con la Chiesa e con i preti…”

  1. grazie!!in questi giorni di missione a Riccione quante accuse, critiche, grida di rabbia e di dolore raccolte, accolte che mi hanno spinto a “Rendere testimonianza alla verità” quella vera, piena e perfetta non quella di parte, quella svenduta a basso costo, ma la verità tutta intera che rende liberi!DA una parte è come se per ogni critica sentissi un colpo al cuore, una ferita profonda…Cme Tanti figli che si ribellano contro la Madre…Dall’altra parte rinasceva una potenza e una forza non mia, che mi spingeva ad accogliere fin in fondo quel grido e mi metteva in crisi “quanto sn coerente, autentica? quanto sacrifico davvero d me stessa?E io cosa sn disposta a fare??.. perchè in quel momento ero io Chiesa!!e Quanta commozione nel contemplare grazie alla Potenza dello Spirito tanti figli ricondotti tra le braccia della Madre, sguardi carichi di rabbia e spenti riaccendersi di speranza!!! Per me è un dono e una grazia immensa poter contemplare nella nostra famiglia di Nuovi orizzonti quanto Gesù è vivo e presente soprattutto in voi fratellini speciali sacerdoti perchè in voi vedo risplendere la bellezza, la purezza, la potenza e la meravigliosa follia d’Amore di Gesù che si incarna nella Chiesa!!!è stupendo sentirsi un sol Corpo e camminare in cordata verso la Santità!!!io sn cn voi e vi assicuro sempre la mia piccola preghiera!!!ti chiedo preghiere per un intenzione particolare!!

  2. Nel mio cammino di cristiana e, ancor più, nei momenti di crisi, ho incontrato sacerdoti che mi sono apparsi timorosi, altri freddi o troppo impegnati; ma ne ho conosciuti tanti altri saldi nella fede, accoglienti e preparati, ma per incontrarli ho dovuto camminare!
    Pregando per i consacrati e le consacrate sono giunta alla conclusione che incontravo un rene e gli chiedevo di battere come un cuore;volevo risposte da chi in quel momento non poteva darmele perchè portava avanti un progetto diverso dal mio. In ogni caso, se avessi ricevuto facilmente tutte le risposte alle mie domande probabilmente non avrei proseguito il mio cammino e non sarei nemmeno qui a condividerlo con voi. Un abbraccio.

  3. Sacerdoti, frati, religiosi uomini che ha donato interamente la propria vita a Dio e da lui scelti tra i tanti come figli prediletti. Al sacerdote viene conferito un dono che neanche la Madonna ha: Ad ogni consacrazione, non importa quanto indegno sia, Gesù obbediente alla sua promessa scende sull’altare per rinnovare il sacrificio eucaristico e farsi cibo per noi…..ad ogni assoluzione Dio stesso rimette i peccati al fedele pentito. Cosa c’è di più grande di un Dio che si fà pane e sempre perdona? Niente. Ma questo è possibile solo grazie ai sacerdoti. Questo ci fà capire che essi sono figli prediletti….ma sempre uomini soggetti alla fragilità umana e alle tentazioni del mondo. E le tentazioni sono maggiori quanto più si commina sulla via stretta.
    Quando in una famiglia un componente sta male tutti si adoperano per la sua guarigione….quando un sacerdote sbaglia noi suoi fratelli invece di perdonare 70 volte 7 puntiamo il dito, ci scandalizziamo, ci teniamo lontani quasi fosse un appestato dimenticando che Dio ogni giorno perdona a noi innumerevoli colpe. Così facendo il nostro fratello invece di ricevere dalla sua famiglia le cure necessarie (PREGHIERA di intercessione) viene inondato da sentimenti di disprezzo,giudizio,sdegno.

    Ecco cosa ci chiede continuamente la Mamma nostra:
    Messaggio del 17 agosto 2012 (Ivan)
    Cari figli, anche oggi in modo particolare vi invito a pregare per i miei sacerdoti, per i miei diletti, a pregare per i Vescovi e per il Santo Padre. Pregate, cari figli, per i miei pastori, pregate più che mai. La Madre prega insieme con voi ed è con voi. Perciò perseverate nella preghiera e pregate insieme con me per le mie intenzioni. Grazie, cari figli, anche oggi per aver risposto alla mia chiamata.

  4. Penso che noi che ci diciamo Cristiani e ogni giorno nella nostra miseria ci mettiamo alla sequela di Cristo,dovremmo evitare il più possibile di criticare i sacerdoti,di esternare il nostro disappunto se c’è…Il Sacerdote celebra l’eucarestia in nome di Cristo e senza il Sacerdote non ci potrebbe essere la Santa Messa… Certo i Sacerdoti vivono nel mondo e oggi sono insidiati anche loro dallo spirito del mondo,dalla confusione,dalla solitudine…Amiamo i nostri sacerdoti,preghiamo per loro,Gesù Cristo viene a noi attraverso loro.

  5. Diamo troppa importanza alle parole, ai gesti, ai comportamenti. Dimenticandoci il grande progetto di Dio. Forse perche’ a volte e’ troppo grande per noi. Rimaniamo nel grande progetto di Dio: pregando, facendo penitenza in quello che ci e’ piu’ caro. Se vediamo qualche comportamento anche nei nostri sacerdoti che ci turba o che riteniamo inadeguato ad una persona consacrata NON GIUDICHIAMO perche’ LUI lo fara’. Prendiamo il rosario e preghiamo per loro. Ci dobbiamo ricordare che i peccati non sono solo di chi li commette ma sono di tutti. Ci dimentichiamo che il Cristo e’ morto in croce per tutti noi, no solo per alcuni.

  6. Da quando vado alla S. Messa ogni mattina, ho cominciato a voler bene sempre di più al mio parroco e ora so che lui prega per me e io per lui. In pochi giorni sono passata da sentirlo distante a sentirlo come un membro della mia famiglia, una persona cara.
    Prima lo giudicavo perchè è obeso, pur essendo molto giovane, e ha un carattere molto schivo. Ora invece vedo quanto profondo è il suo amore per il Signore e quanto grande è il ministero del sacerdozio.
    Credo che più importante è la missione che il Signore ci affida, più forte è la tentazione a cui ognuno di noi è esposto. Con la nostra preghiera possiamo aiutare moltissimo i sacerdoti a crescere nella santità, così che loro possano guidare noi verso la santità.

  7. Aggiungo che oltre a pregare per i sacerdoti è un nostro dovere, ma ancor di più un nostro privilegio, collaborare nell’organizzazione delle attività parrocchiali. Purtroppo spesso li lasciamo soli. A me dispiace averlo capito soltanto adesso, però meglio tardi che mai. D’ora in poi farò tutto ciò che posso.
    Da bambina sono cresciuta all’oratorio sotto la guida di santi sacerdoti e, tra tutti, ricordo Padre Luigi Panaioli con lo stesso affetto con cui ricordo i miei nonni, anche perchè per lui ero proprio come una nipotina.
    Ringrazio tutti i sacerdoti di Nuovi Orizzonti e Don Davide in particolare. Voglio dirvi che da due anni a questa parte siete stati fondamentali nel mio cammino di conversione, nel mio ritrovare l’amore per Gesù che avevo da bambina. Con la freschezza della vostra gioia mi avete dato da bere quando avevo sete di Dio e siete riusciti a far breccia nel mio cuore che a poco a poco stava diventando di pietra.

  8. Un paio di anni fa scrissi questo articolo, che tratta di questo argomento: mi spiace che sia piuttosto lungo e anche un po’ severo, ma lo ritengo utile e vero!

    Deleterio quietismo ed eccessive cautele
    Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del XX secolo, in tutti gli Stati europei, oltre ad un indubbio positivo ed evidentissimo balzo scientifico-tecnologico-industriale, si poteva ben notare pure una rapida insorgenza di nuove problematiche sociali, che – di norma gestite in modo egoista quanto miope – finirono, per molti anni, con il provocare una drammatica conflittualità sia in campo economico che politico ed anche religioso; una conflittualità che talvolta sconfinò persino in tragedia, soprattutto a causa di non poche cruente repressioni del diritto allo sciopero.
    Siamo nell’epoca, infatti, della comparsa dell’ideologia socialista; e l’Italia, in particolare, era inoltre dominata dalla Massoneria. Ma anche la Chiesa non rimaneva di certo inoperosa; e l’enciclica Rerum novarum di Leone XIII sta, tra il resto, ancora oggi a dimostrarlo.
    In tale contesto, possiamo pure constatare l’attivissima presenza di san Giovanni Bosco. Un attivismo e una presenza, che – oltre a risultare assai dotati di efficace innovazione – dimostravano e dichiaravano apertamente la propria contrarietà nei confronti di ogni ingiustizia sociale come pure del sempre subdolo, ma comunque onnipresente, potere massonico.
    E non è certo, dunque, un caso se di tanto in tanto questo “prete rivoluzionario” ricordava ai tranquilli benpensanti che: “Il male avanza, perché i buoni lo lasciano avanzare”…
    E’ ormai trascorso più di un secolo e molte cose, ovviamente, sono cambiate: oggi abbiamo i democratici dibattiti politici e sindacali, un tenore di vita provvisto di comfort di ogni genere ed alcuni assurdi miti ideologici sono finalmente crollati. Ma le ingiustizie e gli “egoisti-furboni” ci sono ancora; ed anche la potente influenza della Massoneria, sempre ancora intenta nel suo pervicace tentativo di completo smantellamento dei tradizionali valori etici e religiosi.
    Solo che il tutto è ora divenuto assai più “sottile”, più serpeggiante e sofisticato, più “subliminale”; ed ancora – in definitiva – molto male continua sempre più ad avanzare, perché ancora “molti buoni” lo lasciano avanzare!
    Basti pensare al divorzio e all’aborto; legalizzati, in Italia, proprio a causa del contributo di quei cattolici, che – nell’autoconvinzione che la morale non possa mai essere imposta e, pertanto, anche per un certo timore d’essere accusati di integralismo – in nome della laicità dello Stato e quindi di “un voto politicamente corretto”, diedero infine il loro consenso.
    Eppure lo Stato, da sempre, impone un’etica ben precisa a tutela dell’incolumità della persona o della proprietà privata e persino del traffico sul suo territorio… e nessuno ci ha mai trovato qualcosa da ridire!
    Ma purtroppo, in questi ultimi anni, anche molti “pastori di anime” risultano non poco timorosi di urtare la suscettibilità dei loro fedeli; rivestendo, pertanto, di eccessiva cautela i loro sermoni e ciò non solo per “amor del quieto vivere”, ma pure (come mi disse un parroco) “per non dover poi constatare un ulteriore calo di presenze” in tempi in cui la partecipazione alle Messe appare già di per sé alquanto ridotta.
    E, pertanto, molte delle loro omelie sono divenute sempre più “leggere”, generiche e banali; addirittura “di norma, poltiglia insulsa”, a detta del vescovo Mariano Crociata, segretario generale della CEI. Tanto è vero che non poche autorità ecclesiastiche, pontefice compreso, si sono più volte ritenute in dovere di intervenire con opportuni ammonimenti ed anche con esplicite sollecitazioni in merito all’opera di sensibilizzazione sulle attuali gravissime e permanenti tragedie a livello planetario (di proposito dai mass-media pressoché del tutto ignorate).
    Ed infatti non è stato raro il caso in cui abbia udito, durante la liturgia della santa Messa, delle invocazioni pro-defunti a causa di terremoti o incidenti di vario genere; ma non ho mai potuto osservare un prete, che invitasse l’assemblea a pregare per i 440 cristiani che vengono quotidianamente uccisi in tutto il mondo (160.000 all’anno, secondo quanto scrive Antonio Socci nel suo libro “I nuovi perseguitati”) o per le decine di migliaia di persone, che ogni giorno muoiono di fame, o per i 2500 suicidi al giorno che avvengono nel mondo – uno ogni 34 secondi – oppure per riparare alla dilagante immoralità dei costumi, sia privati che pubblici (mafia e corruzione politica comprese), o per porre un ostacolo all’attività massonica o finanche all’attuale incremento dell’occultismo e delle sette sataniche!
    Ed anche per quanto riguarda l’ormai diffusissima piaga del divorzio, ho avuto modo di constatare persone – specie donne, poiché il 74% dei divorzi in Italia è ormai chiesto da loro – che ricevono tranquillamente la Comunione, affermando che “si sentono del tutto a posto di fronte a Dio”; mentre non ho mai sentito un sacerdote affermare, tanto meno “dal pulpito” (e ce ne sarebbe davvero un grande bisogno), che: “Il coniuge, che ha chiesto il divorzio, non può ricevere la Comunione se non dopo essersi pentito di tale richiesta; aver inoltre tentato la riconciliazione ed averne, infine, ormai costatato l’impossibilità”. Ossia, non è sufficiente “non vivere in stato di adulterio”, come molti pensano…
    La Chiesa non è una democrazia, in cui ha da prevalere il parere della maggioranza, né un partito politico più o meno ossessionato dal conteggio del numero dei votanti a suo favore!
    E il sacerdote – primo, fra tutti, alter Christus – ritengo che dovrebbe sempre tenere pure ben presente quel passo evangelico in cui Gesù con profonda tristezza, ma anche con grande coerenza e coraggio, disse: “Forse volete andarvene anche voi?. E Pietro, il futuro primo papa, gli rispose: “Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna” (Giovanni 6, 67-68).

  9. Se il cassiere ha il naso storto…

    -Angioletto mio, siete stato in banca stamane per riscuotere lo stipendio?

    – Sì, Padre.

    – E com’era il cassiere? Aveva per caso il naso storto e gli occhi strabici? – ….??!!

    -E sì -Perché se il cassiere fosse brutto io rifiuterei lo stipendio.

    -Padre, cosa dite mai? E che importa a me che il cassiere ha il naso storto? Egli mi dà lo stipendio. E a me interessa solo questo!

    -E allora perché quando vai a confessarti, a riscuotere la grazia del Signore, stai a criticare il prete e dici: se non è un santo, io dal prete non ci vado? Egli è l’amministratore del Sangue Redentore di Cristo. Cosa t’importa il resto? Se il prete è buono o cattivo a te non deve interessare. Buono o cattivo che sia, la sua consacrazione e la facoltà ricevuta dal Vescovo per la confessione a te devono bastare.

    Il Sacerdote attinge alla Cassa della Chiesa, ricca dei meriti di Cristo: ricordalo.

    don Dolindo Ruotolo

  10. Mi capita spesso di sentir dire: “quel prete mi ha fatto perdere la fede”. Ma sono fermamente convinto che nessun prete può farci perdere la fede, se è autentica. La fede è un dono di Dio e va accolto indipendentemente dalle possibili fragilità di questo o di quel sacerdote.
    Tutti siamo peccatori e anche il migliore sacerdote possibile non è esente dal peccato. Siamo pronti a giudicare il sacerdote, ma non siamo bravi a guardare ai nostri peccati, alle nostre responsabilità.
    Posso affermare che don Davide è un sacerdote speciale. Senza la sua testimonianza, sarei sicuramente più povero!

  11. “Non ha la pancia”. Se non sarete come i bambini…
    Preghiamo per tutti i consacrati, soprattutto per quelli che hanno la pancia!!!
    Grazie Don Davide! E’ sempre bello e interessante leggere
    le parole che sempre germogliano dal tuo splendido cuore
    bambino!!! E Gioia Sia!!!

  12. caro Davide, anche se con ritardo, ma leggerti è sempre istruttivo per la schiettezza che traspare. Mi rendo conto che non è facile parlare di un argomento cosi delicato. Ma hai centrato il problema : sospendere la nostra limitata visione umana per allagarla alla misericordia divina.
    La chiesa infatti siamo tutti noi e se critichiamo il sacerdote, dobbiamo critiìcare prima noi stessi per il giudizio ipocrita. Siamo tutti i deboli figli di un unico disegno d’amore e strumenti d’una grazia talmente immensa dall’aver creato tutto ciò che esiste. Dipende se realmente vogliamo collaborare o estraniarci.
    Lo stare nel mondo senza essere del mondo è effettivamente un atteggiamento del cuore molto difficile. Credo che qualsiasi Pastore abbia bisogna di una comunità nella quale si senta impegnato e vice versa, qualsiasi comunità ha bisogno del “buon pastore” che sappia farsi guida. A vicenda si migliora ed insieme s’impara dai propri errori.
    Insomma, è proprio il nostro autentico impegno in quanto cristiani che è in gioco e da cui dipende la credibilità della nostra vocazione, sia laicale che sacerdotale. Tanto le responsabilità sono le medesime : dare la speranza del Risorto e comunicarla con gioia nella propria vita.
    Un saluto affettuoso.

Lascia un commento

Close