Evangelizzazione

La morte non è niente

In questi giorni di incontri, ascolto, situazioni limite della vita, il pensiero vola in diverse direzioni, a volte sembra d’essere come una barca nel mare in tempesta e facilmente si perde la pace… Ma proprio in quei momenti mi fermo e cerco di ascoltare dentro di me quel “Taci” o “Fermati” che Gesù Cristo disse placando in un istante la burrasca. Cerco dentro di me di sentire quella parola che in aramaico pare suonasse perentoria e veloce in una parolina molto breve e la ripeto dentro me fermandomi a pregare ovunque mi trovi. Così… le molteplici tempeste giornaliere – ovvero il tentativo di satana di rubarci il dono della gioia e della pace – vengono sbaragliate dal dolce Nome di Gesù. Niente è più potente di una semplice preghiera. Niente è più potente di fermarsi un istante per ricalibrare il cuore e l’anima. I Padri della Chieda parlavano dell’uomo come il “plettro” che lo Spirito Santo vuol usare per produrre la musica del Cielo sulla Terra, a me in questi momenti sembra d’esser una corda da riaccordare perché la chitarra non strida. In questi attimi in cui mi rendo conto che necessito di una pausa lancio una freccia al Cielo che sempre prontamente risponde e il mio modo privilegiato a volte è fermarmi con la Parola di Dio, altre volte in Adorazione, più spesso parlando a Gesù o a Maria Santissima nel cuore, ma altre ancora mi aiuta leggere qualche passaggio o omelia o scritto di un santo… così, eccomi a scrivere di getto queste poche righe per condividere con voi lo spendore di questo testo di sant’Agostino.

Se mi ami non piangere!
Se tu conoscessi il mistero immenso del cielo dove ora vivo,
se tu potessi vedere e sentire quello che io vedo e sento
in questi orizzonti senza fine,
e in questa luce che tutto investe e penetra,
tu non piangeresti se mi ami.
Qui si è ormai assorbiti dall’incanto di Dio,
dalle sue espressioni di infinità bontà e dai riflessi della sua sconfinata bellezza.
Le cose di un tempo sono così piccole e fuggevoli
al confronto.Mi è rimasto l’affetto per te:
una tenerezza che non ho mai conosciuto.
Sono felice di averti incontrato nel tempo,
anche se tutto era allora così fugace e limitato.
Ora l’amore che mi stringe profondamente a te,
è gioia pura e senza tramonto.
Mentre io vivo nella serena ed esaltante attesa del tuo arrivo tra noi,
tu pensami così!
Nelle tue battaglie,
nei tuoi momenti di sconforto e di solitudine,
pensa a questa meravigliosa casa,
dove non esiste la morte, dove ci disseteremo insieme,
nel trasporto più intenso alla fonte inesauribile dell’amore e della felicità.
Non piangere più, se veramente mi ami!

Sant’Agostino

 

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.

Scott Holland

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8 thoughts on “La morte non è niente”

  1. Carissimo Don Giacomo è uno dei passi più belli che amo di S.Agostino….è il testamento spirituale che consegnò Mariella (persona partita per il Paradiso il 18 gennaio 2011) a tutte le persone che le sono state accanto, i suoi familiari, i suoi collaboratori-amici, i suoi pazienti….ogni volta che ho nostalgia di lei mi rileggo le parole di S.Agostino.

  2. Grazie di cuore, Don Davide, che sintonia… domani 21 sono già 33 anni che mi è stato richiesto di il mio papà…dono che mi è stato concesso per un breve e intenso tempo di vita e di cui avverto ancora ‘nostalgia’ d’affetto e di consiglio…
    Ogni giorno è nei miei pensieri e, immancabilmente nella mia preghiera…la mia mamma lo ha raggiunto nel 2009 e gran parte della mia famiglia è, ormai, ‘dietro l’angolo’…la vita è un soffio: da donare finché siamo in tempo e dentro ad ogni occasione c’è sempre una perla di dolore da mettere nel tesoro della comunione ecclesiale…Penso a coloro che, privi di genitori, affrontano sofferenze quotidiane, a tante famiglie frantumate per egoismi diversi…e ringrazio il Signore per quanti sono Padri, Madri e Fratelli sul cammino…La preghiera soltanto mi permette di ritrovare la pienezza di quell’Amore che rimargina ferite, potente balsamo del cuore, ricompone affetti, sprona a guardare a chi soffre di più, ad offrire quanto neppure come medico posso sperare di alleviare, se lo Spirito non riversa nella mia mente e nel mio cuore la Sua Grazia, farmaco e vita…come le parole del mio ‘amico’ Agostino! Te ne sono grata…un saluto, CFS

  3. Voi vorreste conoscere il segreto della morte.
    ma come potrete scoprirlo se non cercandolo nel cuore della vita?
    Il gufo, i cui occhi notturni sono ciechi al giorno, non può svelare il mistero della luce.
    Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita.
    poiché la vita e la morte sono una cosa sola, come una sola cosa sono il fiume e il mare.

    Nella profondità dei vostri desideri e speranze, sta la vostra muta conoscenza di ciò che è oltre la vita;
    E come i semi sognano sotto la neve, il vostro cuore sogna la primavera.
    confidate nei sogni, poiché in essi si cela la porta dell’eternità.
    La vostra paura della morte non è che il tremito del pastore davanti al re che posa la mano su di lui in segno di onore.
    In questo suo fremere, il pastore non è forse pieno di gioia poiché porterà l’impronta regale?
    E tuttavia non è forse maggiormente assillato dal suo tremito?

    Che cos’è morire, se non stare nudi nel vento e disciogliersi al sole?
    E che cos’è emettere l’estremo respiro se non liberarlo dal suo incessante fluire, così che possa risorgere e spaziare libero alla ricerca di Dio?
    Solo se berrete al fiume del silenzio, potrete davvero cantare.
    E quando avrete raggiunto la vetta del monte, allora incomincerete a salire.
    E quando la terra esigerà il vostro corpo, allora danzerete realmente.

    Kahlil Gibran

  4. Caro Davide,
    onestamente parlando siamo tutti interlocutori della morte che ci pone quel limite oltre il quale ci possono essere solo due risposte : o hai fede o ti annienti. Il senso della vita si orienta tutto in funzione di questa scelta. E’ LA SCELTA alla quale Dio ci porta. L’aver scelto Dio equivale a scegliere la Vita e darle la dignità che Agostino canta così bene nei suoi versi. La riflessione è alla base di tutto perchè ne scaturisce la Gioia o la tristezza. Testimoniare la Vita è nostro compito di credenti e portare Gesù al mondo l’opera maestra della nostra vita. Il Pastore ha quel ruolo di guida rappresentativa dell’Eterno che assume un ruolo determinante per qualsiasi ambiente umano. Senza siamo smarriti. Ecco perchè oggi si assiste a cosittanto accanimento contro la Chiesa ed i suoi Pastori, percui la Regina della Pace ci chiede continunamente di pregare. Aver avuto Papa Francesco la dice lunga su quanta Dio ci ami, ci perdoni e ci aspetta “oltre il confine” a braccia aperte.
    Ecco il motivo della nostra Gioia e per cui la nostra vita va vissuta in una prospettiva di Luce eterna, accada quel accada qui : l’importante e non perdere l’abbraccio di Dio nel momento del ricongiungimento.
    Un saluto a tutti.

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