Evangelizzazione

Tale Madre, tale Figlio…

Quando incontriamo qualcuno, volto, espressioni, gesti e tutto ciò che traspare dall’insieme ci comunicano almeno qualcosa della sua persona…Qualcosa, perché il mistero celato dietro ai tratti è simile a tanti altri misteri di fede: l’uomo espressione eccellente dell’universo, voluto da Dio a Sua immagine e somiglianza, possiede pur qualcosa in fatto di Mistero…
Ma sostiamo, in questo tempo di tanti incontri e di possibilità relazionali (ho letto e apprezzato quelli delle vostre missioni!), a considerare soltanto quanto sia interessante scoprire la bellezza della consegna, del dono assimilato, del saper dare a chi ci sta a cuore ciò che siamo e abbiamo o possediamo davvero Modelli di riferimento: Maria, nostra Madre impareggiabile, tante di quelle sante -che abbiamo anche celebrato anche in questo mese- e S. Monica, madre e cristiana eccellente che precede di un giorno nella nascita al cielo (calendario liturgico) il suo illustre figlio, sant’Agostino…Ella ha trovato quel ‘coraggio di annunciare il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte’ di cui parla Paolo, sia al marito non proprio ideale, al resto della famiglia (sembra un altro figlio e una figlia) e a quel figlio primogenito e ribelle, alla ricerca di se stesso su strade non proprio facili, nel modo più semplice e realistico: trasmettendo vita concreta e coerente e non parole, non assillando con discorsi o prediche, solo edificando con l’esempio costante, quotidiano, sofferto sino alla croce, sperando contro ogni speranza o apparenza… E’ un fatto: Dio che guarda l’interno, l’intimo dei suoi e non le apparenze, che consola e risolleva i poveri, coloro che gridano a Lui, le ha concesso molto più di quanto, credo, avesse chiesto e sperato per quella stessa sua partecipazione alla sua misericordia che è sofferenza offerta e condivisione quotidiana della Croce. La storia di Monica mi ha sempre commosso, come quella di ogni madre che non possiede mezzi straordinari, non si affida a conoscenze e sistemi umani per conquistare il figlio al vero Bene e mi chiedo se il segreto sia l’insistenza della sua preghiera, la sua perseveranza o la sua stessa giustizia, il vivere, cioè, integralmente il vangelo senza pretesa di mostrarne l’evidenza…Il salmo 138 e il brano di Matteo(23,23ss) della liturgia odierna, che descrive l’esatto contrario di chi vorrebbe accampare meriti nei confronti di Dio, rispondono pienamente ai miei interrogativi e mentre scrivo per ‘noi’, vedo affiorare le risposte: Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,ti sono note tutte le mie vie.
La mia parola non è ancora sulla lingua ed ecco, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano.
Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile…fonte-eterna-giovinezza
Preghiera di chi desidera lasciarsi condurre e plasmare da Dio: mi sembra di ascoltarla dalla voce di Monica che, all’alba o di primo mattino, affida ogni pensiero ed ogni suo gesto alla guida dello Spirito e agli angeli di quanti incontrerà, pensieri e parole ponderate alla Sapienza di Maria…Certamente sulle orme di Maria avrà camminato come poche altre, aggrappandosi a Colei che ben conosce il patire dell’anima umana e di quella della donna in ogni nota, e praticando giustizia, misericordia e fedeltà ha aperto i cammini della nuova umanità, della conversione del cuore. Impossibile altrimenti ogni sforzo, ogni presunto slancio, ogni tentativo d’andare a Dio, l’Unico, l’Altissimo e il Santo, utilizzando mezzucci, mezze misure e bandiere per propagandare il cristianesimo alla maniera di coloro che si arruolano per utilità ed interesse. Quasi come succede in estate, quando siamo un po’ più liberi da doveri ordinari e possiamo scegliere luoghi, persone e cose da fare, anche i rapporti umani autentici si rinsaldano, compresi quelli familiari, altri entrano in crisi perché hanno in sé falle e strappi che devono essere presi seriamente in considerazione…Mariti, figli, mogli, sorelle, fratelli, genitori: il nostro cuore, se non è atrofizzato dall’inedia e dall’egoismo, ha capacità di amare tutti e bene, ma è capace e forte nell’amore, formato ad amare, allenato giorno per giorno con l’esercizio e la ‘virtus’ che è forza in ogni sua forma? Monica (331-387), madre virtuosa, cioè salda e tenace nell’autentico amore cristiano, nonché materno, figlia di Maria in ogni cosa, ha raggiunto l’obiettivo: per la sua gratuità d’amore ha ricevuto ricompensa nei Cieli e di lei si può ben dire, ancora, dopo oltre 16 secoli: 16047335-mother-and-her-son-holding-hands-and-walking-in-a-gardentale Madre, tale Figlio, perché la santità è una sola e per giustizia non siedono sui troni i sapienti, né i reali della terra, né coloro che hanno svolto particolari ministeri, ma gli umili che a Dio si affidano e a Lui rendono grazie e lode, in totalità di amore e fedeltà. Che santa Monica (da cui Agostino dice di essere stato generato ‘due volte’) aiuti tutte le madri a trasformare in amore ogni impossibile sofferenza e la Chiesa intera ad essere modello di giustizia, misericordia e fedeltà…

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1 thought on “Tale Madre, tale Figlio…”

  1. “Non ho ancora aperto bocca e già sai quel che voglio dire” (Salmi 139, 4).
    Sono sempre rimasto molto colpito da questo versetto biblico, dal quale possiamo trarne esempio vitale; e, tanto più, considerando questi nostri tempi colmi di logorrea… Potendo,dunque, anche noi mettere in pratica quanto tu affermi a proposito della “strategia” adoperata da santa Monica: “Non parole, non assillando con discorsi o prediche; ma solo edificando con l’esempio costante, quotidiano, sofferto sino alla croce, sperando contro ogni speranza o apparenza…”.
    Grazie, Concetta, per la pubblicazione di queste tue riflessioni!

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