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“Padre, non la mia.. ma la Tua libertà” (preghiera di un detenuto – Modena, 6 dicembre 2015)

Riportiamo di seguito la bellissima preghiera che ha condiviso con noi un detenuto della casa circondariale di Modena, dove l’equipe micors  di Sassuolo  è presente una volta al mese per animare la Santa Messa e ogni 4° sabato del mese, nella sezione dei semi-liberi a noi affidata, per un programma d incontri dedicati  alla Divina Misericordia, in occasione dell’Anno Giubilare.

” Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio (Lc 3,6)

Ogni uomo? Dici proprio così? Ogni uomo?

Dunque, anche io? Forse Tu non lo sai quello che dici.

Dicono che Tu sai tutto, Ti chiamano Onnisciente.

Come fai allora a non sapere che ho ucciso, rubato, tradito, mentito?

Uomini, solo uomini, uomini come me, lo sanno bene; per questo mi trovo qui, rinchiuso da mura e sbarre, perché pericoloso, per gli altri e per me stesso.

Ti chiamano Dio e non sai queste cose?

Può essere salvato un uomo così?

E che cos’è salvezza?

Per noi che siamo qui, in questo deserto che ci siamo costruiti, salvezza è un altro luogo, non questo, ed è un altro tempo, domani, non oggi.

Salvezza è libertà e dove non c’è libertà non ci può essere salvezza.

Eppure ho sentito che proprio dov’è deserto tu scendi, e non domani, ma oggi.

Dicono che tu dai libertà.

Ma quale libertà? Forse tu parli di un’altra libertà; la mia libertà era una prigione e in prigione mi ha condotto.

La mia libertà, attraverso passi tortuosi e luoghi impervi, mi ha gettato nel precipizio.

La mia libertà mi ha incatenato.

Dammi Padre, non la mia, ma la tua libertà.

La mia libertà si è nutrita di tante parole, sono parole vuote, Tu dammi parole di vita eterna.

La mia libertà si è cibata di alimenti che periscono, Tu dammi il pane della vita.

La sete mi bruciava dentro si è abbeverata a fonti dell’uomo; Tu dammi l’acqua che non muore.

Solo Tu Signore, sei Parola, sei Pane, sei Acqua.

Solo Tu sei Salvezza, solo Tu sei Vita vera.

Non ti chiedo, Padre, di liberarmi dal carcere o di affrettare la mia liberazione; non ti chiedo questa piccola libertà, desidero che tu mi dia una libertà più grande.  

Liberami, mio Dio, da me stesso, liberami da tutti i miei idoli illusori, liberami da tutte le mie paure, liberami da tutte le mie meschinità.

Liberami da tutto ciò che mi incatena a un passato che non c’è più o che mi proietta in un futuro che non è ancora, impedendomi di vivere in pienezza l’oggi, quell’oggi dove solo Tu sei.

Liberami da tutto ciò che mi porta a separarmi dai miei fratelli, che è lo stesso che separarmi da Te.

Riempi le mie mancanze, colma le mie asperità, correggi le mie deviazioni e rendimi capace di amare come tu mi ami, nel profondo, oltre ogni apparenza.

Sono qui perché non ho saputo amare e amare è l’unica vera libertà.”     (Modena,  6 dicembre 2015)

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1 thought on ““Padre, non la mia.. ma la Tua libertà” (preghiera di un detenuto – Modena, 6 dicembre 2015)”

  1. In questo anno speciale della Misericordia, Il Signore vuole attirare a sé tante anime pentite e scaldarle nelle fiamme nel suo amore ardente, che brucia ogni peccato e lo trasforma nel dono prezioso del suo perdono. Da questo perdono nascono nuove vie di speranza per ognuno di noi e il domani sarà tutto nelle mani di Cristo risorto.

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