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Quel pizzico di sale in più

«Fermo ed ascolta!» Questo è l’imperativo che mi sono posto quando tutto, nella quotidianità, sembrava aver perso, senza rendermene conto, sapore. «Devi essere tenace e non fare il bambino; tutti vivono momenti di alti e bassi.»

Cosa mi manca, dopotutto? Tra me e me cerco di fare un elenco che tenti di giustificare: «Ho una casa, un lavoro che mi piace, svolgo con passione e dove sono valorizzato e riconosciuto, una famiglia, persone che mi cercano, quella libertà che mi permette grande autonomia, del tempo impegnato e non sprecato».

Fermo e convinto, continuo nella routine che motivo con pizzichi di novità, ma qualcosa dentro manca sempre. Ma ho tutte le carte in regola per vivere pienamente realizzato, mi ripeto.

Eppure c’è quel pizzico di sale che manca. Qual è quel tassello che non mi permette di vedere e completare il puzzle?

Solo a questo punto mi fermo, cercando di entrare dentro di me e decido di stare ad ascoltare; persino una nota pubblicità mi consiglia di ascoltare la mia sete ed inizio a chiedermi: «Tu, chi sei? Cosa vuoi?».

Stupìto non riesco a darmi una risposta. Anzi, nella realtà erano altri che nel tempo hanno parlato per me, definendo quello che io avrei dovuto essere: bravo figlio, devoto amico, puntuale lavoratore, disponibile ragazzo, accogliente ascoltatore e così via.

Un grido enorme è uscito dal mio petto. Forse è vero che sono capace di essere tutte queste cose ma io, nel profondo, chi sono veramente e cosa voglio? Le risposte finora avute non mi hanno aiutato, anzi hanno intaccato quello che credevo di essere.

In me si ripete la domanda, in modo prepotente: «Io cosa voglio? Io Fabrizio e non gli altri!»

Forse ecco arrivato il momento di una decisione, una di quelle che fanno tremare i polsi: voglio essere felice! Sia quel che sia, a tutti i costi, lo voglio! Ma da dove iniziare? Da solo è un’impresa titanica.

Ok! Due o tre amici veri ci sono, persone oneste; possibilità pure. Allora è il caso di tentare e ricominciare dal punto dove tutto ha avuto inizio; la famiglia! Quale?

Dopo varie riflessioni e tentativi prendo una decisione; avvio i contatti con la Comunità Nuovi Orizzonti e ad ottobre mi trasferisco a Frosinone in Cittadella Cielo! Mentre comunico questa notizia al lavoro, tra gli amici ed in famiglia semino sconcerto e titubanza, ma questa volta sono deciso!

È arrivato il tempo per me, il momento per cercare, liberare e rendere visibile ciò che sono e dove voglio andare; liberarmi dalle maschere e  scoprire la strada del desiderio che ho sepolto nel cuore che altro non è che la via della felicità e renderlo concreto; vita!

La partenza è stata scattante, ma il percorso è duro perché scardinare e sostituire stili di vita, pensieri ed emozioni radicati non è cosa semplice. Ma questa volta oltre ad una consapevolezza maggiore ho scelto una via migliore di tutte:

la fraternità della comunità, un occhio di misericordia su ciò che potrei trovare in me di non gradevole anche tramite la mediazione di un operatore a cui affidarmi, il servizio gratuito e sorridente, tentandolo anche nei momenti in cui vorrei scappare e l’affidamento al percorso proposto che insegna una grande Arte; quella d’Amare…

Alla mia età tutto ciò è difficile ma il fine è grande; dare sapore a ciò che sono e guadagnare la vita avendola in abbondanza.

Fabrizio Zamboni

 

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