EvangelizzazionePensieri e Riflessioni

Due giorni per stravolgermi la vita

Combattuta fra il dolore e la fiducia

Qualche settimana fa don Marco e don Cristiano mi hanno detto che sarebbero arrivati diversi ragazzi di Nuovi Orizzonti e avrebbero portato nella nostra parrocchia di Vigasio, in provincia di Verona, una ventata di novità. Conoscevo la comunità per qualche pellegrinaggio a Medjugorje, dove abbiamo avuto la grazia di ascoltare testimonianze di vita meravigliose.

In qualche modo ero a conoscenza di cosa fosse la Luce nella notte e Abbracci gratis, mai però avrei pensato che due giorni potessero stravolgere la mia vita. Nonostante tutte le perplessità ci siamo iscritti: io, mio marito e i nostri due figli.

Premetto che con un figlio disabile in casa, pensavo potesse essere una pazzia vivere come gli altri una proposta così, ma Dio stupisce sempre e va oltre ogni immaginazione.

La mia difficoltà più grande era, prima di due giorni fa, quella di non riuscire ad abbracciare davvero, ma nemmeno lasciarmi abbracciare.

La sera della preghiera hanno iniziato a sciogliersi tante cose. Arrivavo da un lungo periodo difficile e mi sentivo un po’ come Giobbe: combattuta in mezzo fra il dolore e la totale fiducia in Dio.

Quella sera sentirsi insieme come famiglia, con persone diverse e che non conoscevamo, la preghiera fatta col cuore, l’effusione dello Spirito Santo, i canti. Tutto ha contribuito a lavorare nel mio cuore per una svolta, per abbandonarmi completamente a Lui.

La mattina dopo, quando Elena, un’animatrice della formazione, ci ha accompagnati al percorso per poter entrare nel nostro cuore, per poi arrivare all’abbraccio è stata dura, durissima. Ho capito che dentro di me era presente un blocco, un muro. Arrivato il momento di  raccogliere i cartelli di “abbracci gratis”, ne ho guardato uno e ho pensato: non lo voglio, non posso, non ce la faccio! Perché non riesco ad abbracciare?

Poi i miei occhi hanno incrociato il crocifisso che avevo davanti a me e mi sono bloccata. Le lacrime sgorgavano da sole. In quel momento volevo abbracciare una sola persona: Gesù! Ma Lui non era lì fisicamente ed io avevo bisogno del Suo abbraccio. Di lì a poco diverse persone mi hanno chiesto l’abbraccio e non ho avuto cuore di rifiutare, ma ero in difficoltà.

Ero demoralizzata perché il pomeriggio iniziava la missione ed io non ero pronta. Poi l’abbraccio è arrivato nel modo più inaspettato. Dopo la preghiera ed il canto, uniti tutti attorno a Gesù Eucaristia ci siamo messi in fila per ricevere il mandato e la benedizione.

Arrivato il mio turno, mi sono avvicinata a don Cristiano. Le sue parole sono entrate più nella mia anima che non nelle mie orecchie. Ho sentito forte l’azione dello Spirito Santo, tanto da sentirmi toccata da Lui.

Null’altro ho da aggiungere, se non il mio grazie a Dio e a ognuno di coloro che si sono resi strumenti. Il resto della missione è stata una conseguenza di questo abbraccio, seppur abbia piovuto e non siamo riusciti a portare a Gesù tante anime, i nostri cuori hanno preso il volo.

Maria Grazia

 

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