Evangelizzazione

Buttati Amare – Missione di Guarigione!

Il racconto della Missione di strada e di spiaggia a Vasto


Anche quest’anno, a Vasto, si è svolta la missione di strada e di spiaggia dal titolo “Buttati Amare” e che qualcuno ha rinominato “Missione di Guarigione”!

Sì, perché, l’incontro con l’altro ci porta poi ad incontrare proprio noi stessi. Puntualmente ogni incontro era quello giusto, in quanto le persone ci facevano da specchio su ciò che abbiamo vissuto o che stavamo vivendo. Ripercorrere la propria storia di dolore e lasciare che le proprie ferite diventassero feritoie per l’altro,  mettere da parte la propria stanchezza, paura, difficoltà per far spazio all’altro accogliendo la storia di dolore che l’altro ci donava: tutto questo è stato guarigione profonda nel cuore di tutti i missionari e ci ha fatto capire che solo l’Amore può guarire.


Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto (Is, 58).

Solo mettendoci in donazione, infatti, ci permettiamo di non essere più ripiegati su noi stessi, nei nostri dolori. Accorgendoci dell’altro e facendo un salto fuori da noi, è lì che misteriosamente ci arriva la Gioia, perché scopriamo di non essere soli in quei dolori e allora tutto si ridimensiona e ciò che ci sembrava  insormontabile diventa accessibile a tutti. Misteriosamente scopri di non essere più solo! Questo è il miracolo dell’amore!

L’amore: non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza distogliere gli occhi da quelli della tua carne? Allora la tua luce sorgerà come l’aurora, la tua ferita si rimarginerà presto (Is, 58). Quanti affamati d’Amore, miseri di felicità e nudi nella fede abbiamo incontrato e accolto nella casa del nostro cuore, accompagnato ai piedi di Gesù, asciugato le loro lacrime. Quanti abbracci di riconciliazione. Tutto in pochissime ore. Per alcuni, poi, sono bastati pochi minuti, perché era da tanto che aspettavano qualcuno che li ascoltasse, abbracciasse, capisse.

Oltre alla guarigione nei cuori di tanti ragazzi, mi porto a casa anche tanta Speranza!  Con noi c’erano 8 seminaristi e, nonostante le mille paure e fatiche che vivevano, vederli mettersi in discussione, uscendo in strada e in spiaggia, accogliendo incondizionatamente l’altro, mi ha fatto sperare bene in quella Chiesa che è in uscita, in quella parte della Chiesa che è anche la strada, gli angoli bui delle periferie della città. Sì, è Chiesa, perché è frequentata da tanti battezzati e cresimati che purtroppo hanno smarrito la strada. 

Dico grazie a tutti i missionari e seminaristi che come Chiesa sono voluti scendere in strada per riaccendere quel fuoco della fede che a causa delle vicissitudini della vita è stato tolto loro, ossigeno per tenere viva la fiamma e si sono prestati come segnaletiche viventi per indicare la via che conduce alla pienezza della vita.  Quanto stretta è la porta e angusta la via che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano (Mt, 6-14)! E’ proprio così, non tutti la trovano perché si vive in un mondo dove vengono proposte strade larghe e apparentemente scorrevoli, che poi si rivelano dei fallimenti e degli inganni: a noi la responsabilità di essere fari di luce che indicano la via.

Un grazie speciale anche al vescovo Bruno Forte, che come padre ci ha inviati e benedetti uno a uno nel giorno dell’Assunzione e a don Gianfranco, don Nicola e padre Luigi che ci hanno dato la possibilità di poter fare La Luce nella Notte e hanno sacrificato il loro sonno per ascoltare ed essere strumenti di misericordia per molti. Che Gioia essere Chiesa, Chiesa Viva  che ama, che accoglie, che va oltre alle proprie debolezze per incontrare l’altro!!!

Maurizia Capuzzi

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