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Il Decalogo dell’informazione

“Mala herba non perit”.

Anzi, in tempo di crisi cresce ancora più rigogliosa. Questo famoso proverbio nasce dalla constatazione che le persone malvagie e disoneste, come la gramigna, crescono facilmente e sono difficili da estirpare.

Fuor di metafora, l’espressione cade a pennello quando si voglia descrivere il boom di notizie false che si stanno diffondendo in lungo e in largo attraverso i social media. In queste settimane stiamo infatti assistendo ad un’impennata delle cosiddette fake news a riguardo di Covid-19: audio che raccolgono la testimonianza di sedicenti esperti che caldeggiano pratiche sanitarie di dubbio valore, video datati spacciati per testimonianze incontrovertibili dell’origine antropica del virus in circolazione, articoli che denunciano complotti e trame oscure che starebbero alla base dell’attuale pandemia globale.

Il risultato è il diffondersi di un clima di pregiudizi e sospetti, condito da ansie e paure, che non aiuta ad affrontare serenamente una situazione di per sè già impegnativa e sfibrante.
Il rischio più grande è infatti quello di alimentare un certo malessere di fondo che potrebbe rivelarsi molto pericoloso. Senza scendere nel dettaglio dei contenuti – penso infatti che il lettore medio si imbatta ogni giorno in almeno una di queste notizie – ritengo che sia uno squisito atto di carità cristiana ed un’espressione del proprio impegno civile aiutare il lettore a districarsi in questo dedalo di informazioni.

Vorrei così fornire alcune indicazioni utili per condurre un discernimento critico di quanto ci capita di leggere in questi tempi così difficili. Ho deciso di avvalermi della forma letteraria del Decalogo biblico per dare questi suggerimenti, raggruppandoli quindi in dieci caveat utili per “vagliare ogni cosa e tenere ciò che è buono” (Cf. 1Ts 5,21):


I. “Non condividerai subito la notizia!”.

Sarà importante, prima di tutto, evitare di cadere nella trappola del diffondere immediatamente la notizia. Proviamo a chiederci: “E se fosse tutto falso? Quali effetti potrei causare su coloro che leggeranno/ascolteranno questi contenuti? Alimenterebbe inutilmente il clima di sospetto e paura?”.

II. Non leggerai solo il titolo!”.

Molti si fermano al titolo, spesso roboante allo scopo di raccogliere likes; altri invece indugiano a leggere il sottotitolo e qualche riga dell’introduzione; pochi arrivano alla fine dell’articolo. È buona cosa prendersi del tempo e leggere per intero il contenuto.

III.“Valuterai criticamente la fonte da cui proviene l’informazione!”.

Spesso questo è il punctum dolens; è infatti importante saggiare criticamente la fonte, in modo da non cadere nella trappola di bere tutto quello che ci viene propinato. Sarà buono chiedersi: “Il sito/giornale da cui proviene la notizia è attendibile? Quali interessi reconditi potrebbero nascondersi dietro la pubblicazione di certi contenuti? se poi è un video inviato via whatsapp, e quindi senza fonti attendibili, mi premuro di cercare qualche informazione in internet, vagliandone l’attendibilità?

V. “Farai ricerche sull’autore!”.

Spesso l’autore di un articolo non viene nemmeno preso in considerazione. Mi chiederò: “È un nome fittizio o corrisponde ad una persona in carne ed ossa? Quali competenze ha l’autore? Di quale rispettabilità gode nel panorama della carta stampata, della scienza, dell’economia, ecc.?”

V. “Cercherai altri contributi che supportino la notizia appena letta!”.

Mai fermarsi alla lettura di un solo articolo. Sarà buona prassi prendersi del tempo e cercare se esistono altre notizie simili, in modo da validarne il contenuto.

VI.“Controllerai la data di pubblicazione!”.

Spesso è un dettaglio che sfugge, ma è essenziale. Attenzione a divulgare articoli di anni fa, spacciandoli per contributi recenti!

VII.Ti chiederai se è uno scherzo!.

A volte se l’articolo è troppo bizzarro magari è semplice satira. Premurati di verificarlo!

VIII.“Ti farai un esame di coscienza!”.

Questa è una delle indicazioni da non trascurare. Spesso diffondiamo notizie che si accordano con il nostro sistema di valori senza premurarci di valutarne l’attendibilità, ma solo perché sono in linea con il nostro modo di vedere e comprendere il mondo. Questo però non ci mette al riparo dagli abbagli. Una trappola alquanto insidiosa.

IX.“Non ti baserai sul solo principio di autorità!”.

Non per il solo fatto che l’abbia veicolata una persona rispettabile la notizia è vera (si pensi ad esempio alle recenti sparate del premio Nobel Montagnier). C’è una comunità scientifica a cui fare riferimento, che fa sentire la sua voce attraverso pubblicazioni e siti affidabili (Nature, Science, PubMed, ecc.).

X. “Chiederai a persone degne di fiducia!”.

Se non riesci a validare l’informazione ricevuta attraverso una ricerca critica fai un passo indietro: chiedi a chi lo sa fare e ha le competenze per farlo! L’umiltà paga sempre. 

Mala tempora currunt, sed peiora parantur”!

La qualità del clima sociale e culturale che respireremo nei prossimi mesi ed anni passerà dal nostro impegno ad essere uomini e donne di integra condotta, testimoni e facitori di verità. Non lasciamo che la superficialità di questi giorni apra la strada ad un futuro più incerto di quanto – purtroppo – già non lo sia.

Don Diego Puricelli

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