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Per vedere di nuovo la luce

Erano le 23:59 del 31 dicembre 2019.

Percorrevo rapida, con divisa e cravattino rosso, il salone lucente e caotico di un casale, in una mano bicchieri di vetro e nell’altra una bottiglia di spumante, pronta a versarlo allo scoccare della mezzanotte…

3…2… 1… ed eccolo, il 2020!!

Anno atteso, anno tondo, anno bisestile, un anno che come gli altri ha il sapore di attesa, di speranza, di promesse a noi stessi.
Il 2020 sarebbe stato una promessa fatta a me stessa.

Avrei concentrato le mie energie in ciò che mi faceva bene e provato ad affrontare quello che mi feriva.

Promessa che ho cercato di mantenere inizialmente, ma, con più difficoltà di quanta ne avessi potuta immaginare nel momento della croce sul cuore.
Il cuore: motore del nostro corpo. Organo necessario al trasporto dell’ossigeno giunto dai polmoni. 

Quanta aria è mancata nei polmoni di tutti noi? Quanta poca luce ha visto il nostro cuore in questo interminabile e ponderoso anno?

Ma quanto ci siamo impegnati a creare luce nonostante le difficoltà?

Ogni giorno diverso da quello precedente, poi inaspettatamente, la sicurezza non ci mette davanti a delle scelte, ma ad un obbligo, un dovere da parte di tutti: “Restate a casa e salvaguardate la vostra salute, la vostra vita e quella degli altri”.

Ed ecco che ad un tratto tutti i giorni iniziano ad assomigliarsi.

Reinventiamoci: lo sport da soli, una videochiamata, libri e musica, trovare risposte a curiosità che non abbiamo mai avuto il tempo di cercare, le telefonate per sentirci più vicini, il disegno, lo scrivere, il divano, la tuta da ginnastica perenne, fortunatamente il sole, le giornate che pian piano fluiscono sotto quei pochi passi che riusciamo a fare.

Lentamente qualcosa torna nella nostra vita, lentamente cominciamo a riassaporare un po’di libertà!

In ogni giorno di “riposo”, io ho catturato la mia energia e l’ho riposta in un retino sul fondo della mia anima, con l’intento di metterla a disposizione di qualcosa che avrebbe dato luce al mio 2020, che a giugno sembrava ancora dovesse iniziare.

Forse, avrei potuto mantenere finalmente la promessa fatta a me stessa prima dello scoccare di quella mezzanotte, ormai distante.

L’estate, lei, la mia luce, è stata un ritornare in strada e ricominciare a camminare, a correre, l’estate è stata l’inizio di quella promessa.

Gli eventi da organizzare, i luoghi del cuore, le persone che erano mancate, hanno riacceso in me la voglia di far sgorgare quelle energie in modo potente.

E allora ho camminato lungo versanti di montagne e toccato vette, giocato con bambini e passato giornate al suono delle loro risate, ammirato le stelle dinanzi al calore di un falò, ascoltato note di chitarra e canti allegri, ammirato la mia città e il suo silenzio nel cuore della notte, sentito il vento caldo su spiagge in pieno tramonto.

Ma ho anche affrontato e continuo ad affrontare il mio buio interiore, da sola e con l’aiuto di amici fidati. Ho sfidato ciò che fino a quel momento era rimasto fermo e pesante dentro di me,

ho guardato in volto le mie paure e le mie insicurezze, senza superarle pienamente, ne sono consapevole, ma provando comunque a fronteggiarle, senza permettergli di rovinarmi quel poco 2020 di cui potevo godere.

L’importante è essere coscienti di tutto ciò che abita dentro di noi, bello o brutto che sia, il saper superare o meno una difficoltà non deve essere l’obiettivo principale, certo è importante,

ma ciò che conta è incamminarsi verso la consapevolezza di quello che esiste dentro di noi, senza offuscarlo, senza nasconderlo, senza vergognarsene.

L’importante è cercare sempre e comunque di vedere la luce.

Molti erano i piani e i progetti da portare avanti durante quest’anno, tanto di ciò che era la mia vita è stato interrotto, annullato, utilizzando una frase che ultimamente va di moda, “rimandato a data da destinarsi”.

Ecco dal 2021 non voglio aspettarmi nulla in particolare, vorrei solo che si potesse smettere di “rimandare”. Rimandare sorrisi, rimandare l’incontro con l’altro, rimandare la vita. Vorrei si potesse tornare a vivere di nuovo senza la fretta del tempo che scorre veloce.

Questo è l’augurio che faccio a tutti voi, di tornare ad avere tempo.

Tempo per voi stessi, per la vostra famiglia, per i vostri amici, vicini e lontani e per tutti coloro che questo 2020 ha reso distanti, tempo da dedicare a ciò che amate e che vi fa stare bene.

E mi auguro, nonostante le difficoltà incontrate in questo 2020, che tutti continuiate sempre a cercare la luce senza arrendervi mai.

Vorrei lasciarvi con una frase di Papa Giovanni Paolo II che a me da sempre tanta serenità e speranza: “Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro”.

Ed io aggiungerei…“Nonostante tutto!”

Chiara Sordi

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