Evangelizzazione

Fuori di noi prodigi e dentro il marcio, possibile?

Ho meditato i capitoli Matteo 7, 13-29 scegliendo come frase da vivere: “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica è simile ad un uomo saggio che costruisce la propria casa sulla roccia”. La roccia è Cristo! Questo è sicuro. Come è sicuro che la pioggia, il vento, le bufere, i terremoti della vita si abbatteranno sia sulla casa costruita sulla sabbia sia su quella costruita sulla roccia. Allora mi viene da pensare sia da stupidi non fare la fatica di costruire sulla roccia! Tutto sommato le bufere della vita sono la cartina tornasole di quanto stiamo edificando sulla roccia, perché se al primo impatto iniziamo a cedere allora c’è qualcosa che non va… Da questo punto di vista ben vengano i terremoti e le prove della vita per potere imparare ad affrontare.

La frase “Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica è simile ad un uomo saggio che costruisce la propria casa sulla roccia” è preceduta dal brano che parla di due vie presenti nella vita, una larga e facile, l’altra stretta e angusta. Se scegliamo quella stretta iniziamo dunque a costruire sulla roccia. Spesso ciò che più ci costa fatica è ciò che più ci fa bene.

L’altro brano che precede la parola scelta è relativo all’albero che se buono può solo dare frutti buoni. Riguardo a questo sono molto interessanti i vv. 21-23: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetato nel tuo nome e cacciato demòni nel tuo nome e compiuto molti miracoli nel tuo nome? Io però dichiarerò loro: Non vi ho mai conosciuti; allontanatevi da me, voi operatori di iniquità”. Troppe volte ci illudiamo vada tutto bene perché veniamo applauditi o perché vediamo miracoli, conversioni, guarigioni… Ricordiamoci che Giuda stesso ne ha operati! Allora viene meno il discorso dell’albero e della coincidenza tra frutti i radici? Assolutamente no. Ma i miracoli si operano grazie alla fede, magari di chi abbiamo davanti. Tutti i “frutti” a volte non sono grazie alle nostre radici, ma opera dello Spirito Santo o del Carisma affidatoci che prescinde dalla nostra umanità, dalla nostra corrispondenza. Certo, se corrispondessimo appieno vedremmo frutti maggiori, ma Dio opera comunque…I Padri della Chiesa dicevano di vigilare perché non accada “che mentre altri si salvano per mezzo nostro, abbiamo a perdere noi stessi”. I miracoli avvengono, ma ognuno di noi deve chiedersi: “Come sto dentro? Come è l’albero della mia vita, della mia persona? E’ forse marcio? Inizia ad esserci qualche infiltrazione e crepa nelle fondamenta della casa?” Vigiliamo su noi stessi e concentriamoci ad esserci non solo in opere, ma prima delle opere in spirito, anima, cuore! Potrebbero apparire case belle all’esterno, impeccabili, ma dentro devastate e rovinose… che solo al momento del terremoto si riveleranno per quello che sono. “Chi ascolta e mette in pratica”, solo chi dopo aver ascoltato “vive la Parola” incarnandola davvero e senza compromessi costruisce sulla roccia!

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10 thoughts on “Fuori di noi prodigi e dentro il marcio, possibile?”

  1. Be che dire…..c’è tanto da riflettere
    Dio ci liberi dalla nostra superbia, vanità e facile esaltazione…ci faccia conoscere fino in fondo i frutti del nostro albero e sopratutto ci aiuti nel terremoto della vita.
    Grazie Davide

  2. “Se al primo impatto iniziamo a cedere allora c’è qualcosa che non va”.

    Se non si tratta del primo impatto,ma si tratta di una serie di impatti senza cedimento, cosa significa? Fino a quando devono durare gli impatti per compiere la volontà del Signore?
    Grazie Giancarla

  3. CITO: non accada “che mentre altri si salvano per mezzo nostro, abbiamo a perdere noi stessi”…giusto per ESSERE BUONO con me stesso!
    Carissimo Davide (peso sempre le parole,…e il DON è tolto apposta)…la mia è una RICHIESTA esplicita: VAI GIU’ DURO!
    ANZI…
    ho bisogno d’aiuto!
    …che se non me lo dai tu…c’é sempre quell’ALTRO: l’inquilino del piano di sotto!
    …e cmq GRAZIE!
    ti voglio VERAMENTE BENE!…e vorrei VOLERMENE, un briciolo di quello che provo per gli altri, per me stesso.
    Ok, buona notte CIAO!

  4. Come stò dentro…è una domanda che mi ripeto non sò quante volte…non le conto più…e trovare una risposta…anche se poi mi dico…chi meglio di me può saperlo…è tutt’altro che semplice o banale…nella mia ricerca di una risposta sincera da dare a me stessa…c’è il bisogno di sentirmi autentica di fronte a Dio e di conseguenza di fronte agli altri…e nel mio non trovarla ancora…credo ci sia la paura di guardarmi dentro veramente fino in fondo…e quando finalmente riuscirò a farlo…allora forse potrò costruire davvero sulla roccia e rimanere salda in Gesù…che è Amore…con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze e con tutta l’anima…in tutte le prove che troverò nel mio cammino…che sono i momenti nei quali più di tutti dovrò aver fiducia di Lui e nei quali Lui mi darà conforto e mi terrà stretta tra le Sue braccia…Grazie Don Davide per le tue parole…

  5. Carissimo Padre Davide, leggendo queste righe mi vengono in mente tante guarigioni operate da Rita Cutolo….da quello che ho capito è una donna umile,cristiana che ama ripetere di essere un semplice strumento di Dio per donare la guarigione a chi è malato e,magari,senza speranza per la scienza. Ma so che la Chiesa mette in guardia verso la pranoterapia e la presenta come un inganno di satana. Puoi aiutarci nel discernimento? Che Dio ti benedica!!!!

  6. Io mi chiedo sempre perchè tanta gente non edifica sulla roccia, parlando con parenti sulla mia scelta di credere, mi rendo conto che c’è paura di essere giudicati come creduloni, su un altro social network invitai una mia zia ad un gruppo sul Rosario, fui quasi “schernito”, io mi chiedo sempre cosa c’è nel mondo di tanto attraente, certo Dio Padre mica ci chiama tutti al sacerdozio o ancor di più al monachesimo, la chiesa é un corpo, e come tutti i corpi ci sono vari organi, c’è il missionario, il monaco, il sacerdote di frontiera, ma c’é anche il laico, cosa é successo nella pastorale specie quella giovanile che é molto in crisi, io lo detto é lo ripeto é anche una questione di furbizia é meglio sacrificarsi sulla terra, che passare un eternità chissà dove, io non vorrei giudicare, ma l’esasperazione del bere, dei comportamenti sessuali sballat,i e del mondo inteso sotto tutte le sue forme, stanno quasi prendendo il sopravvento c’é bisogno mile siti come questo, per far capire che satana come leone ruggente é sempre in aguato cercando chi sbranare, io mi ritengo un miracolato perchè in questi giri c’ero anche io so come é vuoto un mondo senza Gesù e senza lòa fede, che poi fede significa fiducia, il contrario di fiducia é disperazione, lo posso testimoniare.

  7. Don Davide, che dire?! E’ una riflessione molto forte e profonda quella a cui ci inviti! Non passa giorno nel quale mi chiedo se sto facendo bene, se sto edificando la mia casa sulla roccia, se la mia via è quella stretta, ma è difficile darsi una risposta sincera! Io mi sento profondamente indegna (e non per falsa umiltà!) dell’amore di Dio e mi rendo conto quanto devo lavorare su me stessa e anni di cattive abitudini per poter anche solo pensare che forse sto finalmente facendo qualcosa di buono… ma mamma mia quanto è dura nel mondo e nei tempi in cui viviamo! Tutto nella quotidianità ci porta nella direzione opposta e per quanto mi impegno, mi sembra di remare costantemente controcorrente… Ciò non toglie e non nega l’impegno che ho preso con la Madonnina, con Gesù e con me stessa, ma penso che realisticamente posso solo sperare alla fine di trovarmi davanti “non il Giudice, ma il Salvatore” e nel frattempo di cercare il più possibile di correggere tutti i comportamenti che lo offendono e lo fanno soffrire!

  8. Purtroppo nella vita di ognuno di noi ci sono molte incoerenze, persino vere contraddizioni. Che dire? E’ una continua lotta contro il Maligno. Il Signore accresca la nostra fede e ci conceda di essere anche dentro ciò che magari manifestiamo esternamente!

  9. Cristo è la ” roccia ” su cui costruire “… la casa ; cioè il luogo dove abitiamo , la nostra sicurezza , i nostri affetti , tutto questo , deve poggiare sulla roccia , cioè su qualcosa che non è una cosa ma una Persona divina !
    Gesù mi chiede di dargLi il posto di ” fondamento ” perchè ama in me le cose che faccio e le vive in me , le vuole vivere …
    Grazie don Davide per la Parola che ci hai comunicato

  10. Ciao Don Davide (Davidino) 😉
    E’ sempre un piacere “leggerti&ascoltarti”.
    Rimaniamo Uniti sempre attarverso l’Unico Spirito…
    tutti insieme, in un’unica cordata!
    In Manus Tuas Domine 😉
    Un abbraccio, sei sempre nelle mie preghiere!

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