Evangelizzazione
Non ci dimentichiamo di Dio.
Ciao a tutti, piccoli e grandi cavalieri della luce, oggi mi sento di richiamarvi a Gesù, non a quello che ci AMA con la lettera maiuscola, ma a quel Gesù che grida per tutto il dolore che in questo tempo tanti nostri fratelli subiscono per la nostra indifferenza, io come tanti altri di noi abbiamo sperimentato cosa vuol dire vivere per strada ed essere considerati meno di niente, purtroppo vedo ancora troppi miei fratelli che muoiono lungo i cigli delle nostre strade senza fare l’ incontro con l’amore. Qui entra in gioco la nostra consacrazione, la chiamata di Dio unica e inripetibile sulla nostra vita, non lasciamoci frenare dai dubbi le paure e le tante ferite che ancora oggi condizionano la nostra vita, mettiamoci ad annunciare che il regno di Dio e’ vicino. Come? Partiamo proprio da loro (GLI ULTIMI), tutti quelli che non hanno avuto la fortuna di avere un fratello accanto a loro che gli parlasse di Dio e dell’AMORE immenso che ha per noi. SEMPRE UNITI in colui che e’ AMORE.
Grazie Nicola, grazie perchè scuoti un pò i nostri cuori e le nostre vite che rischiano di accomodarsi. Siamo chiamati ad avere occhi, cuore e braccia sempre pronti ad amare. Richiamiamoci sempre gli uni gli altri a guardare in ogni istante a quel Gesù abbandonato che è la Via più alta dell’Amore. vero.
Hai ragione Nicola, e ti ringrazio per le tue parole, purtroppo c’è ancora tanta indifferenza, scetticismo, ma noi saremo più forti e uniti con l’amore di Dio.
hai ragione caro nicola, troppe volte ci chiudiamo nel nostro orticello e diveniamo indifferenti di fronte ad una sofferenza nel volto del nostr prossimo che non abbiamo voglia di abbracciare.
P.S. buone ferie!
ciao nicola condivido tutto se conosci persone in emilia romagna o persone che possono aiutarmi sto condividendo grandi prove di persone in grandi difficolta
in sintesi STO CONDIVIDENDO LA PASQUA CON TUTTE LE PERSONE CHE INCONTRO
SAPENDO DI AVER RICEVUTO TALENTI SENZA CHE ABBIA FATTO NIENTE PER MERITARLI IL MINIMO CHE POSSO FARE è CONDIVIDERE LA GIOIA CHE HO
è IMPOSSIBILE ESSERE FELICI DA SOLI
SE SCRIVETE gabriele bastardi su google vi sono alcuni interventi su quello che cerco di fare a Modena e provincia da cieca 26 anni il problema è che sono rimasto ( SOLO ) e sono dislessico faccio molta fatica a scrivere e a leggere
sto vivendo nel mio piccolo quello che Chiara è riuscita a fare in grande il probelma è che nessuno mi aiuta
ciao
ciao nicola non mi capita spesso di usare il PC e devo condividere con voi quello che altri sono riusciti a descrivere
La “Casa dell’amico”
C’è qualcosa per il povero, di peggiore della povertà stessa: è la
solitudine. Il suo stato miserabile crea il vuoto attorno a lui. Ha l’impressione di essere abbandonato
nel momento medesimo in cui non può bastare al suo destino.
Senza dubbio vi sono i “soccorsi”, quelli che si sollecitano su
moduli stampati, dinanzi a pubblici impiegati indifferenti. Per quanto
rilevanti possano essere, non faranno che ritardare il crollo. Ciò di cui il
povero ha bisogno è il conforto, la comprensione, l’amicizia, più ancora che
queste elemosine. Ci sono poi delle miserie che rimangono insensibili al
denaro, che non si possono confortare facendo la fila dinanzi a uno sportello.
Ognuno non ha che da frugare nella sua memoria o nel suo cuore per rendersi
conto che non sono le meno dolorose.
Ora, se la povertà è una disgrazia spesso immeritata, non deve
però mai essere un fallimento. Ecco perché abbiamo proposto di creare le “case
dell’amico”.
Che cos’è la casa dell’amico?
Non è un asilo, né un rifugio. E’ una targa su una porta. Un
indirizzo soltanto, l’indirizzo di un uomo o di una donna capace di accogliere
con rispetto o intelligenza le miserie, qualunque esse siano, che verranno a
confidarsi.
Lo si chiama “il direttore” perché il suo compito è di indirizzare
quelli che vengono da lui, verso gli organismi, le opere o le persone capaci di
aiutarli veramente ed efficacemente. Aiutare è, anzitutto, capire. Il direttore
deve saper ascoltare. La prima carità è spesso ascoltare pazientemente, a cuore
aperto, il racconto delle disgrazie. Un racconto sempre troppo lungo, perché di
sofferenze sempre troppo dolorosamente subite. Il direttore deve essere
disponibile, cioè pronto ad impegnarsi immediatamente al servizio di ogni
causa. La carità è una presenza. Non bisogna soltanto donare, ma donarsi. Deve
essere in rapporto con tutte le opere di beneficenza della sua zona senza
eccezione alcuna. Deve avere a portata di mano l’elenco aggiornato di tutti
coloro che (medici, avvocati, ecc..) siano capaci di interessarsi di una
miseria che non abbia il mezzo, o non osi di sua iniziativa andare fino a loro.
Il direttore deve essere imparziale, senza preconcetti. Riceve indistintamente
chiunque, e con le stesse attenzioni. Quando si entra da lui, nessuno deve
poter sospettare chi è venuto per dare e chi per ricevere. Così sarà salvata
quell’alta e gelosa dignità del povero che deve essere la nostra costante
preoccupazione. Il direttore, ben s’intende, non ha pregiudizio alcuno di razza
o di religione. Fa sua la parola di Pasteur: “Non ti domando né le tue opinioni
né la tua religione, ma quale è la tua sofferenza”.
Il ruolo non è di distribuire soccorsi e non lo farà che in casi
eccezionali e urgenti. Egli è là per ricevere, per comprendere e per indicare a
ognuno il cammino che gli permetterà di ritrovare il suo equilibrio e la sua
pace. Egli è un po’ il medico delle anime; più che il benefattore, l’amico. Sua
divisa sono queste parole di san Paolo: “Senza la carità l’elemosina è nulla”.
Scrive nel suo cuore, se non sulla sua porta:
Chiunque tu sia o da qualunque luogo tu venga, viandante, fermati:
qui, per te, comincia la speranza.
Raoul Follereau
A Modena ho investito tutto quello che ho ricevuto ( i miei talenti ) e tra le varie cose ho due appartamenti che sto rischiando di perdere ( li vendono all’asta ) a causa dei vari sevizi sociali che mi chiedono di ospitare persone riconoscendomi solo per alcuni mesi un contributo per le spese poi mi lasciano le varie persone anche con gravi problemi a mio carico sapendo che non butterei per strada persone gravemente ammalate si approfittano di me
è assurdo e non piu sostenibile visto che adesso sono disoccupato e anche io sono in grandi difficolta
in questi momenti di sconforto mi trovo ( PER CASO ) frasi di Madre Teresa di Calcutta che dice
DAI IL MEGLIO DI TE NON IMPORTA COSTRUISCI
è UNA STUPENDA LETTERA E TESTIMOGNANZA SE PUOI CONDIVIDILA
CIAO
Caro Gabriele, abbi una grandissima fiducia in Dio, gli uomini ti abbandoneranno, ma Lui non ti abbandonerà mai, fidati di Lui ciecamente e vedrai i frutti.
CIAO Nicola scusa ma devo dirti anche queste cose mi puoi dare un parere se si capisce
ho visto come si dice ( PER CASO ) QUESTO BLOG e devo condividere
i miei talenti e esperienze si possono aiutare tante persone
Vi scrivo per una richiesta di aiuto
(Vi chiedo di leggerla fino in fondo: ho fatto tanta fatica a provare a
scriverla),
( sono dislessico non sono bravo a scrivere usate un po di fantasia )
Voglio farvi vivere quanto sia difficile chiedere aiuto vivendo il dubbio di
non essere aiutato: è una grande delusione, ma è qualcosa di fantastico quando
questo si avvera: ti aiuta, ti da l’energia, la forza, la sicurezza di poter
affrontare e condividere le difficoltà con gli amici.
al fine di condividere e di aiutarmi nel portare avanti una cooperativa
sociale che ho costituito da 12 anni si chiama :
ONLUS ROSA dei VENTI : che sarebbe ( il sociale in tutte le direzioni ).
Sto cercando disperatamente un aiuto da parte di tutti quelli che mi
conoscono, delle varie parrocchie che ho frequentato, C.T.G. ( Centro
Turistico
Giovanile ), gruppi scout e da parte di tutte quelle persone che credono
ancora
nell’aiuto reciproco e nella solidarietà;
quando riuscivo a frequentarVi ho ricevuto tanto in termini di valori,
amicizia, energia e amore.
Spero di essere credibile nei Vostri confronti, anche se non ci vediamo da
tempo: rivolgermi a persone che non conosco è molto umiliante, perché sono
trattato come un ingenuo o un sognatore o mi dicono di stare fermo o fanno
finta di aiutarmi per poi cercare di portarmi via tutto.
Io provo a spiegare che quando ami non riesci a tenere il sentimento per te e
senti la necessità di condividerlo; come fai a essere felice da solo, sapendo
di avere i talenti e le capacita di aiutare e sapendo che attorno a te hai
amici e persone che soffrono?
Ho cercato di trasmettere l’importanza dei valori ricevuti a tante persone che
non hanno avuto la fortuna di conoscerVi.
>Mi vengono in mente tante frasi come:
>1 – QUELLO CHE AVETE FATTO AL PIU PICCOLO LO AVETE FATTO A ME
>2 – FAI AGLI ALTRI QUELLO CHE GLI ALTRI VORRESTI FACESSERO A TE
>3 – AMA IL PROSSIMO TUO COME TE STESSO
Mi hanno insegnato ad amare e a perdonare chi ti fa del male, ma in questa
società è considerato un sintomo di debolezza e addirittura tu passi per
quello
che ha sbagliato e sei considerato un fallito, un debole ed effettivamente da
come si stanno sviluppando le cose sembra proprio così… è per questo che sto
cercando aiuto dagli amici d’infanzia.
Sono quelli che non vedo da tempo, ma abbiamo imparato gli stessi valori.
Ho vissuto nel mio piccolo quello che MADRE TERESA è riuscita anche a
scrivere e che condivido completamente:
> LA CURA DEI POVERI E DEI BISOGNOSI NON È RESPONSABILITÀ SOLO DELLO STATO. È
RESPONSABILITÀ DI TUTTI.
> OGNUNO DEVE PREOCCUPARSI DEI BISOGNI DEI SUOI FRATELLI E SORELLE.
> CONOSCERE IL PROBLEMA DELLA POVERTÀ DA UN PUNTO DI VISTA INTELLETTUALE NON
SIGNIFICA COMPRENDERLO.
> NON È LEGGENDO, ANDANDO A FARE UNA PASSEGGIATA NEI BASSIFONDI,
RAMMARICANDOSI O AMMIRANDO LA POVERTÀ CHE ARRIVIAMO A COMPRENDERLA E A
SCOPRIRE
CIÒ CHE HA DI BENE E DI MALE: DOBBIAMO TUFFARCI IN ESSA, VIVERLA,
CONDIVIDERLA.
Quando ci frequentavamo, abbiamo dato importanza e organizzato cose che
erano abbastanza “superflue”, tipo partecipare a tornei di calcio, o stare
alla sera a giocare all’interno dell’oratorio, o organizzare gite, ecc.
Mi sono accorto che manca una struttura organizzata per aiutare
concretamente chiunque si trovi ad aver bisogno e ho pensato che con le nostre
capacità assieme potevamo creare una bella struttura (ad esempio una
cooperativa sociale) che potesse aiutare chiunque si trovasse in difficoltà
nella vita.
Ogni parrocchia dovrebbe avere una cooperativa sociale, potendo così aiutare
parrocchiani in difficoltà e aiutando indirettamente il parroco, che può cosi
dedicare più tempo a fare oratorio e a trasmettere la parola di DIO e quindi
dare un conforto spirituale a persone che stanno vivendo grandi prove.
Ho provato a condividere questi valori con tante persone meno fortunate di
me, persone con grandi problemi sociali o fisici, delle quali, tante non
frequentano o non hanno frequentato ambienti parrocchiali e si sono trovate
sole.
Ho costituito una coop sociale ONLUS che si chiama ROSA DEI VENTI (che
significa il sociale in tutte le direzioni) e da più di 12 anni sto cercando
di aiutare tante persone seguendo e mettendo in pratica quello che ho imparato
attraverso i talenti che ho ricevuto.
Non penso di essere un fenomeno, ma, nei miei limiti, cerco di metterci tutto
l’impegno e cerco di non dire alle persone che devono fare questa o quella
cosa, che difficilmente le persone riescono a fare trovandosi in grandi
difficoltà, ma cerco di dire: “ facciamo assieme questo progetto”, partendo da
attività anche semplici.
Ho amici alcolizzati, ecstra comunitari, depressi causa perdita del lavoro,
famiglie con bimbi dove nessuno lavora, amici con gravi malatie e amici pur
avendo grandi problemi motori riescono a fare grandi cose vedi SIMONE SORIA se
scrivete su Youtube FACEMOUSE riuscite a capire cosa fa.
Sono riuscito ad avviare un’attività di recupero vecchi computer un mercatino
di roba usata etc. che mi permetteva di aiutare con grande soddisfazione tante
persone, alcune anche disabili, o con problemi di salute ma in breve tempo
sono
morte ben otto persone che cercavo di aiutare e questi pur essendo malati ero
riuscito a coinvolgerli affiche mi aiutassero ad aiutarne tante altre.
Mi sono trovato in grandissima difficoltà non solo economiche, ma anche
organizzative, visto che siamo rimasti in pochi e chi ha la voglia di aiutarmi
ha talmente tanti problemi che materialmente non riesce.
Ho letto frasi di Madre Teresa di Calcutta che condivido in pieno:
“NON È IMPORTANTE QUELLO CHE RIESCI A FARE, È IMPORTANTE QUANTO AMORE CI METTI
NEL CERCARE DI FARLO”.
Sono riuscito per più di dieci anni a fare belle cose, vedendo col tempo che
non è poi cosi difficile: è molto simile a creare una squadra di calcio e
iscriversi a un torneo, basta dividersi i compiti e trovarsi periodicamente
per
fare programmi, dove ognuno cerca di mettere in pratica le proprie capacità e
come in un allenamento cerca sempre di migliorarsi, per, al momento del gioco,
dare il massimo per raggiungere l’obiettivo comune.
Ho concretamente realizzato tante attività, dove possono essere coinvolte e
aiutate tante persone con svariate problematiche e differenti abilità,
cercando
di sviluppare le capacità e far prendere consapevolezza dei propri talenti ad
ogni singola persona. Siamo riusciti a fare tante belle esperienze insieme a
queste persone che possono essere sviluppate anche in altre realtà, visto che
sono di grande valenza sociale.
HO LA CONSAPEVOLEZZA DI AVER RICEVUTO TUTTO QUESTO
BENESSERE, SENZA CHE ABBIA FATTO NIENTE PER
MERITARMELO: IL MINIMO CHE POSSO FARE E DARE
CONTINUITÀ A TUTTO QUESTO.
Ho vissuto e tuttora sto vivendo cose che Madre Teresa di Calcutta è riuscita
a scrivere.
Non ho naturalmente la sua capacità né la stessa fede, ma sono disperato
perché se perdo tutto non riesco più ad aiutare tante persone ho avuto la
fortuna di conoscere.
> Dai il meglio di te:
> l’uomo è irragionevole, illogico, egocentrico, non importa, amalo!”
stando in mezzo apersone disperate che non hanno niente da perdere c’è chi si
approfitta della mia generosita
> non importa, amalo
> Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici.
Ho vissuto l’ignoranza e l’invidia di chi sa manipolare la verità e diffamarti
sui giornali, ho vissuto un sentimento di grande rabbia, è difficile
perdonare,
ma preferisco usare le mie energie per costruire che perdere tempo a fare
delle
guerre.
> Non importa, fa il bene
> Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici:
> non importa, realizzali!”
> Il bene che fai verrà domani dimenticato.
Ho fatto grandi sforzi anche economici e dedicando tanto tempo per aiutare
persone che appena sono state bene e non avevano più bisogno non si sono
neanche accorte che, per aiutarli, mi ero messo in difficoltà, dovendo
trascurare altre cose importanti. Adesso mi giudicano un casinista e non mi
aiutano perché aiuto altri che si approfittano di me e non si ricordano quando
anche loro erano in quella situazione e mi dicono di fregarmene.
> Non importa,fa il bene
> L’onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
Ho aiutato persone che si sono approfittate della mia disponibilità e che,
appena non riuscivo più ad aiutare, mi si sono rivoltate contro, mettendosi a
sparlare di me, minacciandomi e addirittura rubando della mia roba.
> Non importa,sii franco e onesto
> Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
ero riuscito a costruire assieme ad altri in difficoltà una bella struttura un
capannone di 400 metri
che cominciava ad autofinanziarsi e avevamo assunto ben tre persone
svantaggiate a tempo pieno e altre stavano per essere
assunte e tutto funzionava bene FINO A quando ci hanno rifatto il tetto del
capannone e durante la rimozione dell’amianto ci hanno sbriciolato la polvere
di amianto su tutte le scrivanie i compiuter e tutta la roba in contovendita e
paradosso la medicina del lavoro ha analizzato solo l’aria e ha fatto analisi
distorte abbiamo anche un video quando hanno cominciato i lavori stiamo
cercando di farci risarcire ma contemporaneamente dobbiamo trovare il modo di
ripartire e ricostruire da un altra parte
>NON IMPORTA, COSTRUISCi
> Se aiuti la gente, se ne risentirà:
> non importa, aiutala!”
> Da’ al mondo il meglio di te e ti prenderanno a calci:
> non importa, dai il meglio di te!”
Sto cercando di dare tutto per poter ripartire: ho chiesto aiuto in comune, in
provincia e presento progetti concreti , ma ottengo solo vaghe promesse che ci
avrebbero aiutato pero i progetti vengono fatti fare ad altri e a noi non ci
aiutano o addirittura non vengono fatti vedi ( riutilizzo dei vecchi computer
)
ancora adesso dopo 10 anni a Modena e Provincia sessuno svolge l’attività di
riutilizzo di vecchi computer con n grande costo per lo smaltimento e si
potrebbe far lavorare tante persone
> non importa, da il meglio di te
Madre Teresa di Calcutta
> Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo.”
Mi capita di conoscere persone che hanno un forno pizzeria e mi regalano tutte
le sere grandi quantità di cibo buono, che riesco a fatica a distribuire a
persone anche modenesi che fanno la fame.
> Quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare!”
Vivo momenti di grande sconforto e mi trovo ad incontrare amici che devo
consolare che hanno bisogno di parlare e vogliono farla finita, perché non
vedono un futuro: stiamo delle ore a parlare e delle notti intere. Non riesco
a
fregarmene, anche se l’indomani ho da lavorare; ho vissuto già varie realtà,
dove si sono suicidate persone che sono state lasciate sole.
> Quando la mia croce diventa pesante, fammi condividere la croce di un
altro;
> quando non ho tempo, dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche
momento;
vivo grandi pressioni per scadenze burocratiche e mi trovo a incontrare
persone che hanno bisognio di parlare e si sente che sono sole e depresse
nessuno ha piu tempo per ascoltare sono diventati più importanti i fogli delle
persone in coscienza preferisco pagare una multa perchè ho ritardato la
consegna che fregarmene e abbandonare la persona
> quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare!”
È molto umiliante quando provi a chiedere aiuto e ti dicono che sei un
fallito, perché ti fanno notare che non hai concluso niente di concreto e ti
prendono in giro, anche se provi a far notare quello che sei riuscito a
trasmettere ad altri, anche se non è materialmente visibile.
Ho vissuto e stò continuando a vivere anche frasi che altre persone sono
riuscite a scrivere
Lo ricorda lo stesso Falcone,
“Perche’ che le cose siano cosi’ non vuol dire che debbano andare cosi'”.
“Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche e cominciare a cambiare
vi e’ un prezzo da pagare.
Ed e’ allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che
fare
Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti.
Chi accetta il male passivamente è responsabile quanto chi lo commette
MartinLutherKing
Preghiera Semplice
Oh! Signore, fa di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa ch’io porti amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dove è discordia, ch’io porti la fede,
dove è l’errore, ch’io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.
Oh! Maestro, fa che io non cerchi tanto:
ad essere compreso, quanto a comprendere.
Ad essere amato, quanto ad amare
poiché:
sì è:
dando,che si riceve:
perdonando che si è perdonati;
morendo che si risuscita a Vita Eterna.
Amen.
San Francesco
Quando lavoravo, ho sempre cercato di finanziare tutti i progetti con la mia
retribuzione, ottenendo dei risultati interessanti: ad esempio abbiamo due
appartamenti, dove ospitiamo temporaneamente persone che non sanno dove
dormire, ma attualmente sono ipotecati.
Ho bisogno urgente di coprire le spese vive delle rate del mutuo (800,00 euro
al mese); sono in ritardo di vari mesi e non riesco neanche a ricontrattare il
mutuo per mancanza di garanzie (mancano 25.000,00 euro per estinguerlo,
equivalenti a circa 3 anni ancora). Il valore complessivo dei due appartamenti
è di circa 260.000,00 euro uno è già stato interamente pagato: ho investito
tutto quello che avevo in soldi e in tempo.
Adesso mi trovo in grandi difficoltà organizzative ed economiche, visto che
sono morte ben 8 persone che mi aiutavano e sono pure disoccupato; non avendo
più un’entrata economica sto rischiando di perdere tutto perché i vari servizi
sociali di Modena non mi aiutano.
A Modena ero riuscito a realizzare varie attività all’interno di un capannone
di circa 400 metri quadri, che permettevano alla cooperativa di
autofinanziarsi e coprire le varie spese: facevamo mercatino di roba usata,
vuotavamo cantine, solai, smontavamo vecchi PC, insegnavamo il tele lavoro
ecc.
Avevo assunto ben tre persone svantaggiate a tempo pieno e altre tre stavano
per essere assunte , quando, purtroppo, ci è capitato un imprevisto: durante
la
bonifica del tetto che era in cemento amianto hanno sporcato con polvere di
amianto tutta la nostra attrezzatura e gli oggetti , come computer e
scrivanie,
parte delle quali in conto vendita.
In seguito a ciò abbiamo dovuto fare una causa per risarcimenti danni che si
sta protraendo da 8 anni e chissà quando riusciremo ad ottenere qualcosa.
Attualmente non possiamo neppure permetterci assistenza legale, quindi ci
sono
difficoltà oggettive a ripartire in primis per la mancanza di una sede,
considerato che non possiamo affrontare spese per l’utilizzo di uno stabile.
Speravo di coprire le rate e le spese del mutuo facendomi riconoscere un
contributo dal Comune di Modena, dato che varie volte mi hanno mandato
persone
in difficoltà, ma poi non ci hanno dato nulla, si stanno approfittando di me
visto che a altre cooperative danno un contributo per coprire le spese di
gestione.
In coscienza, non posso buttare fuori persone che hanno bisogno di un
alloggio:
ho fatto la cooperativa per aiutare persone in difficoltà e trovare soluzioni,
non per buttarle in mezzo alla strada.
Dobbiamo pagare le rate delle spese condominiali e le utenze: in totale circa
5.000,00 euro, che sarebbero sufficienti per evitare la sospensione della
fornitura di elettricità e addirittura la messa in asta degli appartamenti.
Superato questo periodo di emergenza, potremmo restituire tutti i soldi
prestati.
Gli appartamenti li abbiamo a Modena e quindi chiunque può venire a
verificare ciò che sto facendo.
Con questa mia lettera, sono a chiedere un aiuto economico, un piccolo
“prestito”, o anche un suggerimento a chi, secondo voi, potrei rivolgermi:
ognuno ci può aiutare in qualsiasi modo anche solo mettendo a disposizione le
proprie capacità, dedicando un po’ del tempo che è ugualmente importante,
visto
che non tutti possono avere soldi per aiutare, ma hanno sicuramente amicizia e
amore da condividere.
Siamo nel 2000 e, in coscienza, non posso stare a guardare situazioni di
persone e amici in grandi difficoltà, sapendo che ho la salute e le conoscenze
per poter aiutare a migliorare la condizione di vita di tante persone e
quindi,
un domani, offrire alle nuove generazioni un mondo appena migliore.
Siete rimasti solo Voi a CUI chiedere aiuto: forse anche Voi avete amici in
difficoltà e avete vissuto il disagio e la difficoltà di non sapere come
aiutarli.
Assieme riusciremo concretamente ad aiutare tante persone.
GRAZIE PER QUELLO CHE RIUSCIRETE A FARE PER AIUTARMI E SE, ATTRAVERSO I VOSTRI
CONTATTI, RIUSCIRETE A INFORMARE ALTRI VECCHI AMICI CHE DIFFICILMENTE
RIUSCIREI A CONTATTARE.
Se riuscirete ad aiutarmi economicamente con un prestito, o una donazione, ho
il conto corrente alla banca San Geminiano e San Prospero di Sassuolo – Ag.
A IBAN: IT18K0518867011000000031847
CIAO a tutti!
Gabriele Bastardi
Via Peschiera n 80
Sassuolo
Tel. 3400749470
e.mail : gabrieleb65@libero.it
Ho anche un piccolo sito, fatto da un ragazzo con abilità differenti dove è
possibile vedere in sintesi quello che abbiamo fatto:
http://www.onlus-rosadeiventi.it
Ciao