Pensieri e RiflessioniSpiritualità

Discesa e risalita

Doveva essere una preghiera tra fratelli per aprirci ad una vera rinascita e lasciare che la potenza della resurrezione ci trasformasse dal di dentro, come eravamo abituati a fare, di anno in anno, nel giorno del Sabato Santo!

A Nuovi Orizzonti dedichiamo questo giorno a fare memoria della discesa agli inferi di Gesù e a farci accompagnare nella discesa ai nostri inferi personali. La Quaresima è il tempo privilegiato per “lavorare” sui propri punti di fragilità e ferite interiori, non per puro masochismo, ma per cambiare ed essere guariti da Colui che è la guarigione. Così diventa fondamentale il conforto e la presenza dei fratelli che ti conoscono e fanno il tifo per te.

Lo scorso anno, il periodo della Quaresima ha coinciso con l’inizio di un lungo periodo di isolamento dovuto alla pandemia da covid-19, ahi noi! ancora in corso, con tutto il disorientamento che ci ha causato.

Dopo il primo momento di smarrimento abbiamo provato a riprendere il cammino laddove era stato interrotto… ma stavolta davanti ad uno schermo del computer, con le piattaforme web che ci hanno permesso di sentirci meno soli e più vicini.

Ed ecco che mi arriva un messaggio WhatsApp per comunicarmi che avremmo fatto il nostro momento di preghiera d’intercessione del Sabato Santo soltanto online, perché impossibilitati ad incontrarci di presenza.

Istintivamente rifiuto questa possibilità, che mi appare, in un primo momento, difficile da poter vivere con serenità, perché pensavo ad eventuali intoppi e difficoltà dovute alla distanza fisica; infatti continuavo a ripetermi che

era impossibile pregare per gli altri a distanza, senza sentire tutto il calore dello stare insieme con Gesù in mezzo, tra l’altro con persone che non conoscevo poi nemmeno così bene!

In seguito, ho iniziato ad aprirmi ed accettare questa nuova modalità e così facendo, quasi senza accorgermene, ci siamo ritrovati finalmente insieme con quelli che erano stati scelti per condividere questo intenso momento di preghiera pieno di attese per sé e per gli altri.

Dopo i primi saluti è arrivata qualche difficolta tecnica ed è saltato il collegamento, ma è si è trattato soltanto di una falsa partenza che ha, però, fatto crescere nel nostro cuore la convinzione che

era necessario resistere ad interferenze e interruzioni, perché i frutti di quella preghiera sarebbero stati abbondanti.

E allora abbiamo iniziato!

Ci siamo guardati occhi negli occhi, ci siamo fidati gli uni degli altri e quando la preghiera ha preso il via, lo Spirito Santo ci ha stretti in un unico abbraccio, annullando ogni distanza tra noi. Lo Spirito Santo è sceso su tutti in una piccola Pentecoste anticipata; davvero ci siamo sentiti avvolti da una brezza leggera che riscalda il cuore e le lacrime giù a fiotti negli occhi di tutti!

Così abbiamo iniziato a pregare gli uni per gli altri in maniera carismatica e lo Spirito ha parlato un linguaggio diverso per rispondere ai bisogni di ciascuno.

Mi è sembrato di sentire fisicamente l’abbraccio di tutti, ma soprattutto mi sono sentito letto, guardato e amato nelle mie parti più profonde:

lo Spirito ha suggerito parole di consolazione, mi ha liberato dalla paura causata dalla pandemia, mi ha incoraggiato a vivere i miei doni e talenti artistici anche in questo tempo di isolamento.

Che meraviglia! Tante lacrime… ma lacrime di consolazione, di guarigione e di gioia.

Dopo l’esperienza bellissima e inaspettata del 2020 ringrazio Dio per quel Sabato Santo e, per quest’anno, attendo con cuore pronto e accogliente tutte le novità che lo Spirito Santo ci vorrà donare.

Buona discesa e risalita a tutti in questo tempo!

Carlo Pavia

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