Attualità
Desiderio, esperienza e proposta …
Sembra che l’estate sia appena arrivata, improvvisamente, e mentre in tanti pensano già a programmare vacanze pasquali e per il lungo periodo successivo, riflettendo con alcuni giovani Sacerdoti/studenti sull’importanza della formazione giovanile precoce che, sfidando la mentalità del mondo, ne prevenga alcune erbacce pronte a radicarsi facilmente su terreni incolti, ho fatto anch’io un pensierino-desiderio…Mi piacerebbe che comunità, parrocchie, movimenti, tutti organizzassero a modo periodi di gioiosa formazione per giovani e non solo.
Credo che nella Chiesa sia importante riscoprire, a partire dal ‘territorio’, la bellezza e la ricchezza delle consegne ‘transgenerazionali’ e non dividersi, ghettizzarsi, emarginarsi per età, come fa il mondo ogni volta, anche quando si parla di diritti fondamentali come il lavoro, la casa,ecc. a seconda degli interessi di parte. Le ingiustizie creano ghetti, i cristiani riconoscono e sperimentano, invece, la libertà piena in Cristo e, in lui, scoprono la realtà di essere fratelli secondo Dio, eternamente.
Anche la Parola deve essere annunciata per giungere sino a noi e tutto ciò che siamo ‘discende’ da generazioni precedenti: se siamo giovani siamo capaci di apprezzare quanto ci regalano adulti prossimi o sconosciuti, i loro carismi di discernimento, accoglienza, preparazione, ricchezza spirituale, esperienza…? E gli adulti si rallegrano delle enormi possibilità dei giovani, aiutandoli con pazienza?
Mentre i giovani rendono vivace il mondo, gli anziani dovrebbero renderlo più umano e più saggio…Ma intorno vediamo isole alla deriva, gruppi monolitici che s’identificano con una certa tipologia di leader o di scelta, tutti vogliono emergere singolarmente, la comunità è utopia per molti…
Allora, perché non organizzare delle unità in cammino, delle fraternità che condividano vita spirituale e tempi fisicamente per un servizio, per un fine…ad esempio: uno stage formativo, una scuola di relazioni, in un Paese in cui ci sia bisogno di servizio alla popolazione, portando competenze e organizzazione ‘imprescindibili’, ma attraverso la fraternità e la condivisione di nuclei in cui non si differenzi per età, anzi, si mettano accanto giovani, adulti e attempati perché comunichino e possano scambiare i doni ricevuti e ‘coltivati’ nel tempo.
Direte: ‘Guarda che già facciamo questo e molto altro…’ Chiedo: COME e con CHI, con TUTTI? Aprendo ad altri, invitando chi non appartiene alla ‘vostra’ realtà?
Nella Cooperazione internazionale, da sempre, a qualunque età puoi fare qualcosa, se mancano le forze puoi sostenere con azioni a distanza, preghiera ecc., creando circoli di informazione, collaborazione…o partire per scoprire che i poveri di ogni angolo della Terra non avranno acqua, ma posseggono ‘pozzi di gioia di vivere’ da donarti e potrai ricevere fede, amore e la speranza di sguardi sorridenti persino su stuoie di ‘ospedali’, riconoscendo sul volto di quell’uomo o bimbo senza forze, di quella donna o bambina traballante il potenziale si straordinaria umanità di cui non immaginavi neppure l’esistenza…
Professionisti o casalinghe, studenti e professori, giovani o meno…l’estate in giro per il mondo ci aspetta, ma il servizio soltanto rende piena la nostra vita e colma il vuoto dei nostri desideri.
Il Cristo che accompagniamo sulle vie dell’uomo ci illuminerà della sua gloria, mentre vince per tutti, ogni giorno, sofferenza, morte, indifferenza ed egoismo.