Evangelizzazione
Una riflessione sulla “gratuità” in un mondo al rovescio
Provo a condividere una semplice meditazione a partire dalla “Parola di Luce” e dalle domande proposte nella pagina di Chiara Amirante:
“Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” #ParoladiLuce (Mt 10,7-13)
Sono riconoscente verso tutto quanto Dio e i fratelli mi donano? Cerco di dare gratuitamente senza aspettare niente in cambio? #impegnodelgiorno
La gratuità è davvero un criterio evangelico unico e che fa la differenza, direi anche chiarezza. Eppure oggi, condizionati e immersi in un sistema consumistico, si dà valore solo a ciò che si paga e che ha un costo, anzi, più costa più automaticamente una cosa acquista valore per il senso comune, anche se magari quel marchio in realtà spende poco o niente o molto meno del prezzo finale che impone a tutti rispetto alle materie prime usate e al lavoro spesso sottopagato. Così, tutto è al rovescio: ciò che si paga vale, ciò che più si paga vale di più, ciò che è gratis si getta via facilemente e non lo si tiene in considerazione, assuefatti ad una superficialità consumistica ed esistenziale. La Parola di Luce di oggi torna a fare verità tar male e bene, tra la verità e le pseudo verità di una dittatura culturale in cui siamo immersi e di cui ci nutriamo più o meno consapevolmente. Rispondere alle domande che Chiara Amirante propone oggi diventa un valido aiuto ad una vera riflessione. Io parto dal concreto: un oggetto regalato si accantona, un oggetto comprato si custodisce con più attenzione. Non dovrebbe essere così, ma di fatto – facendo verità con noi stessi – spesso accade.
E allora mi chiedo se avviene anche nella mia esistenza… Nelle relazioni? Con me stesso? Con il fratello e la sorella accanto? In famiglia, nell’ambiente di lavoro, nella società? Con Dio? Come mi comporto? Non solo come recepisco e gestisco la gratuità, ma anche come testimonio e vivo la mia gratuità?