Evangelizzazione

Cercatore di fede

Ieri nella Chiesa Madre di San Cataldo, in diocesi di Caltanissetta, dove è sepolto, mons. Cataldo Naro, arcivescovo di Monreale, è stato ricordato a sei anni dalla sua scomparsa con una celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana. Erano presenti i familiari, in particolare il fratello sacerdote don Massimo Naro. La nostra comunità ecclesiale di Giuliana ricorda sempre con affetto questo suo pastore. Mons. Naro è stato un vescovo speciale, ci ha amati, ha servito la Chiesa monrealese con grande dedizione da vero testimone di Cristo. Ecco perché non poteva mancare alla celebrazione una rappresentanza del nostro Gruppo di Cavalieri della Luce.

Mons. Crociata ha definito il vescovo Cataldo come un “cercatore di fede”. Non solo ha seminato la Parola nei cuori di molti uomini, ma ha anche cercato il germe della fede presente in tanti che, forse ingiustamente, definiamo “lontani”. E’ un’immagine legata alla liturgia di questa XXVI domenica del tempo ordinario e vorrei condividere con voi un piccolo spunto di riflessione scaturito proprio dall’omelia di mons. Crociata. Nel Vangelo di oggi leggiamo: “Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare” (Mc 9, 42).

Ma chi sono questi piccoli? Dall’omelia di ieri, ripercorrendo gli scritti di Mons. Naro, è venuta fuori una spiegazione che mi ha fatto molto meditare: si tratterebbe dei piccoli nella fede, coloro che ancora devono crescere e maturare nella fede. E nessuno può arrogarsi il diritto di giudicare la fede dei piccoli ritenendola inadeguata. Quante volte siamo pronti a puntare il dito contro quelli che non partecipano attivamente alla vita ecclesiale, quante volte condanniamo le forme di pietà popolare… eppure attenzione a non scandalizzare questi piccoli. Una cosa è aiutarli a crescere con l’evangelizzazione e la testimonianza, un’altra cosa è giudicare, ritenere tutto sbagliato, proponendo noi come gli unici depositari della fede.

La carità e l’umiltà siano sempre al centro dell’annuncio della Parola, se non vogliamo disperdere il delicato germe di fede dei piccoli. Ogni forma di grettezza e di arroganza avrebbe effetti devastanti e sarebbe imperdonabile.

Spero che queste mie brevi parole aiutino anche qualche lettore a riflettere sullo stile di quanti siamo chiamati ad evangelizzare. Il modo di aiutare i piccoli… è uno dei tanti parametri per riconoscere gli autentici testimoni del Risorto.

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