Evangelizzazione
Tra il dire e il fare c’è di mezzo… l’Amore!
Qualche giorno addietro il mio amico e fratello Paolo ha pubblicato questa foto che riporta questa bella scritta: “L’idea che alcune vite contino di meno è la base di tutto ciò che di sbagliato c’è nel mondo”.
L’ho condivisa anch’io su Facebook e tra i diversi commenti ho notato questo: “belle frasi che non costa niente proferire … ma tra il dire e il fare..?”
Bella provocazione direi. Ma nel cuore subito mi è tornata in mente la risposta di Chiara Amirante ad un incontro: “Tra il dire e il fare c’è di mezzo l’Amore!” E di quale amore stiamo parlando? Di quello con la “A” maiuscola. Di quello concreto, fatto di sudore e fatica. Di quello che costa sempre, anche se poi ti torna centuplicato in felicità interiore al di là della gratitudine o meno altrui. Sì, della carità concreta che subito ci fa pensare ai senti, ma che io associo alla mia nonna che si è spesa una vita intera tra fatiche e sofferenze tirando su con il nonno ben otto figli oggi tutti sposati con un minimo di due figli a testa. Penso a papà che non si è mai ritagliato nulla per sé, sempre disponibile per qualsiasi aiuto con chi ne avesse bisogno, sempre pronto a rinunciare per dare, concreto nel fare, nel cercare soluzioni perché l’altro stesse bene… Penso alla mamma che si sveglia presto la mattina per organizzare la giornata dei figli e del marito, che si consuma giorno dopo giorno in mille peripezie e lavori nel silenzio senza che nessuno dica i grazie realmente dovuti a ciò che fa. Penso al lavoratore o alla lavoratrice che mette impegno e passione cercando di fare al meglio ciò che le compete al di là di tutte le giuste considerazioni da sindacalisti. Penso a tanti che nel silenzio e nel nascondimento ogni giorno mettono amore concreto in ciò che fanno. Penso a chi mette spirito d’iniziativa nella vita non attendendo che qualcuno ti richieda quel bene per te possibile e accessibile. Non si tratta dunque di essere eroi. Ma di cercare di fare al meglio tutto ciò che è in nostro potere. Allora sicuramente dall’Alto un aiuto e un surplus di Grazia arriverà. Sì, tra il dire e il fare c’è di mezzo l’Amore, quello con la “A” maiuscola, quello concreto o almeno l’averci provato con tutte le nostre forze a realizzarlo.
Quando ero ragazzo, i miei amici e conoscenti, anche di età adulta, mi prendevano in giro perché rispettavo e davo del Lei ad un signore che era considerato da tutti “lo scemo del paese “.
Rispondevo loro che doveva essere rispettato e non deriso, perché anche lui figlio di Dio, come tutti noi, e anche con più dignità di coloro che si sentivano superiori, perché laureati o professionisti o affaristi.
Questo signore, deriso da tutti, ( Lumì) non accettava l’elemosina, ma voleva guadagnarsi da vivere lavorando. Partiva la mattina in bicicletta, con una sporta di limoni e vendeva. Erano limoni presi dagli scarti del mercato, ma quando arrivava a casa nostra, mia madre li comprava tutti, pagando quei limoni molto di più del loro valore, così che lui era contento e accettava anche un bel piatto di minestra.
Quel signore aveva molta più dignità di tanti altri e, sicuramente il Signore lo avrà preso nei primi posti del suo regno.
Uno di quelli che lo deridevano, dopo tanti anni è rimasto vedovo e, dietro al funerale della moglie bestemmiava. Dopo un anno è morto anche lui nella bestemmia. Gli auguro che si sia pentito prima di chiudere gli occhi, ma sicuramente se era primo sulla terra, non lo sarà in cielo.
Come il Vangelo ci insegna… “I primi saranno gli ultimi e gli ultimi saranno primi”. Avremo molte sorprese in Cielo, per questo non bisogna mai giudicare e mai presumere di essere arrivati, ma restare sempre tutti in cammino e in cordata dietro all’Unico Maestro e Signore. Preghiamo per i fratelli e le sorelle, soprattutto coloro che ancora non hanno avuto la Grazia di incontrare l’Amore di Dio.
CARO PADRE DAVIDE SONO CONVINTA COME LEI CHE NEL REGNO DI DIO CI ASPETTANO MOLTE SORPRESE. D’ALTRONTE LA GIUSTIZIA DI DIO E’ QUALCOSA DI MOLTO DIVERSA DA COME LA CONCEPIAMO NOI UMANI. CON AMORE E GIOIA IDA
Tutto tanto vero. Ieri leggevo le parole di Papa Francesco “Agostino è erede di Monica, da lei riceve il seme dell’inquietudine. Ecco, allora, l’inquietudine dell’Amore: cercare sempre, senza sosta, il bene dell’altro, della persona Amata, con quella intensità che porta anche alle lacrime” (Meraviglia) Estendibile a tutti non solo al rapporto madre figlio …è proprio quell’impronta nel cuore …che ti porta a vivere l’Amore in modo CONCRETO REALE SILENZIOSO O CON UN Pò DI GIUSTO RUMORE …con una intensità che a volte sembra quasi poco umana (lì porta davvero alle lacrime) .. o forse è quella che dovrebbe essere semplicemente “umana” … Tutti siamo meritevoli di questo Amore e in grado di Amare così … L’Amore è UNO non esiste quello di serie A e serie B … Non si Ama troppo o troppo poco SI AMA E BASTA (se è davvero Amore) con una delicatezza e spirito di sacrificio capace di disarmare …
p.s E’ umano e normale anche non Amare tutti allo stesso modo… (ma il bello è anche questo) ed anche se non si riesce ad Amare tutti .. si può essere comunque Amorevoli
bellissime queste riflessioni mi sono commossa !!!..la straordinarietà risiede nell’ordinarietà di donare amore !!!….e diventa straordinaria proprio perchè è ordinaria quotidianità!… e non può essere se non AMORE con la A maiuscola quello che si dona semplicemente e incondizionatamente senza se, come, quando o quanto!!!…l’amore “praticato” lascia sempre dei segni, grazie don davide!!!
Un saluto di vero cuore e grazie a te carissima amica