Pensieri e Riflessioni

Dio mi vuole libero… io ci devo pensare

Ci sono delle esperienze di fede che aiutano in modo particolare ad immergersi in un rapporto più intimo e profondo con l’Altissimo e che ti danno anche delle luci importanti. Sono dei veri e propri incontri d’amore che ti donano pace interiore, ma che dopo qualche giorno (se ti va bene) ti dimentichi di aver vissuto…


Il Signore ci vuole liberi da certi meccanismi anestetici perché desidera guarirci profondamente

Poi ci sono gli incontri di Nuovi Orizzonti… esperienze che puoi decidere di vivere come qualsiasi altra esperienza di fede o di viverle secondo il carisma specifico che prevede sia di metterti in contatto con Dio ma anche dimetterti in contatto con te stesso! Un cammino di formazione sia spirituale che umano, eh si! Per mia fortuna ci sono “incappato” .

Faccio veramente tanta fatica a scendere dentro di me per andare a toccare delle corde ancora tanto dolorose, al punto che spesso preferisco fingere che va tutto bene e resto lì, in superficie, a vedere passivamente lo scorrere del tempo, ma il Signore ci vuole liberi da certi meccanismi anestetici perché desidera guarirci profondamente.

 Sabato 13 e domenica 14 luglio 2019 ho partecipato ad un incontro regionale di Nuovi Orizzonti rivolto ai soli Piccoli della Gioia della regione Campania, incontro egregiamente organizzato da don Enrico Danese e condotto dalla Referente regionale per la formazione Natalina Zanatta. Ci siamo incontrati dapprima al Santuario del Santissimo Salvatore Adolescente a Montella (AV) per un momento di condivisione, per poi dirigerci all’ Abbazia del Goleto a Sant’ Angelo dei Lombardi (AV), dove abbiamo alloggiato anche per la notte. 

Cercate di individuare la radice di quel malessere.

E’ stata un’esperienza forte e che mi ha segnato! In un momento di intensa verità personale, mentre facevamo formazione ed eravamo in ascolto delle parole di Natalina. A un certo punto, lei pone una domanda al gruppo:

“Provate ad individuare degli elementi bloccanti, o meglio focalizzatevi su quelle scene di vissuto attuali che un attimo dopo vi rendono nervosi e mettono a dura prova la vostra pazienza e i rapporti con gli altri, isolate quelle esperienze, analizzate le vostre reazioni e, scendendo nel profondo, cercate di individuare la radice di quel malessere, quell’ elemento bloccante che vi tiene in pugno e non vi rende liberi di vivere fino in fondo.”

Io ho avuto la grazia di riuscirci! È stato come un flash, ho preso contatto con dei ricordi oramai rimossi, una ferita profonda con cui non ci facevo più i conti da anni ma che ha fatto in me dei disastri enormi. In pratica avevo completamente perso di vista la radice del problema ed ad oggi avevo a che fare solo con le conseguenze negative di quel problema, finendo solo per curarne gli effetti collaterali. Un po’ come quando si assumono medicine per il mal di testa perché ci si ostina a non voler ammettere di aver bisogno di un paio di occhiali! 

Dio che mi ama immensamente mi vuole libero!

Potrà sembrare poco ma per me è stata un’esperienza importante, un nuovo inizio. Ho scoperto un elemento condizionate e bloccante su cui evitavo di farci i conti per paura di soffrire, tutto concorreva al fine di eliminare ogni sorta di collegamento con questi ricordi antichi, queste esperienze segnanti che inevitabilmente hanno condizionato tutti i miei rapporti più importanti, a partire dai miei genitori, con mia moglie e soprattutto con i miei figli.

Alla fine mi sono trovato di fronte ad un bivio: continuo a fare finta di niente rimettendo la polvere sotto al tappeto o affronto la situazione da uomo ed in maniera responsabile anche al costo di soffrire? La risposta è stata: Dio che mi ama immensamente mi vuole libero e non sarò di certo io a bloccare la Sua opera! Gennaro, su le maniche e rimettiamoci a lavoro!


 Gennaro Porcelli

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