Volontariato
Thammanun a casa nostra!
Quando il linguaggio dell’amore non conosce barriere linguistiche
Com’ è possibile comunicare con chi non sa neppure un et della tua lingua e tu della sua? E addirittura abitarci insieme? Non è forse una pretesa? A noi è capitato proprio questo!
Una delle consegne, passata quasi in sordina perché travolti da troppi impegni, fu quella di un possibile contatto che la Pastorale del Migrante che ci invitava a visitare due carcerati stranieri: uno haitiano e l’altro venezuelano, tutti e due di portoghese, grazie a Dio.
Era stata una di quelle consegne che, nel mezzo a tante altre, passa in secondo piano e si può perdere. E invece no! Sono quelle che chiedono maggior attenzione.
Il Signore a volte ci prepara degli scherzetti speciali!
Dopo qualche giorno, infatti, la Pastorale del Migrante ci chiama per fissare un appuntamento. Conosciamo cosi ,personalmente, le suore scalabriniane che sono responsabili di questa pastorale e con una di esse nasce subito un bel feeling. Durante l’incontro ci comunicano però che i carcerati da visitare e conoscere per un eventuale accoglimento in comunità in regime di misura alternativa al carcere, sono si due, uno venezuelano ma l’altro, il tailandese conosce solo la sua lingua. Abbiamo un sussulto. Come fare?
Spiritualmente sappiamo da subito che il linguaggio dell’amore non conosce barriere linguistiche, umanamente sembra un assurdo: sarà mai possibile che in missione in Brasile dobbiamo andare in un carcere a parlare con un thailandese che non parla altra lingua chela sua? No – dico – siamo impazziti? Il Signore a volte ci prepara degli scherzetti speciali…
Eppure é cosí!
Il giorno della visita in carcere è stato straordinario: due di noi, la suora scalabriniana ed un esponente della croce rossa ci troviamo seduti intorno ad un tavolo a cercare di comunicare con Thammanun (questo i nome del ragazzo tailandese) e, grazie allo Spirito Santo, a tanta buona volontà, ad una grande mimica e soprattutto grazie a Google Tradutore, siamo riusciti a parlare!!!
Una volta rientrati in comunitá condividiamo con gli altri ragazzi questo incontro surreale e divino, e tutti da subito non vedono l’ora che Thammanun entri a far parte della famiglia.
Il tempo passa; finalmente diamo la disponibilità all’ accoglienza e continuiamo ad attendere….fino ad oggi!
Oggi, infatti, telefonano per avvisare che in serata avrebbero portato Thammanun in comunità! Oddio, siamo tutti emozionati e in trepida attesa.
Il nostro cuore scoppia di gioia indicibile, perché l’Amore vince sempre, l’Amore non conosce ostacoli!!!
Nel pomeriggio, uscendo dall’ ufficio, vedo uno dei nostri ragazzi accolti che sta sistemando dei fiori in un vaso, lui si accorge che lo osservo e, come a giustificarsi, mi dice: “Lo sto preparando per Thammanun, lo voglio accogliere bene questo fratello!”.
Anche questo è amore e il mio cuore si commuove.
Sono passati tre mesi, ma stasera, accompagnato da una scorta armata e con il braccialetto elettronico, è arrivato Thammanun, è arrivato con la valigia, é arrivato per restare! Il suo arrivo è stato un momento di festa!! Si, Gesù, ti abbiamo fatto festa perché ci permetti di amarTi nei fratelli e di vivere concretamente il Vangelo:
“ero carcerato e siete venuti a visitarmi” (Mt. 25,36)
“ero forestiero e mi avete ospitato” (Mt. 25,35)
E il nostro cuore scoppia di gioia indicibile, perché l’Amore vince sempre, l’Amore non conosce ostacoli!!!
Benvenuto a casa Thammanun! Ti stavamo aspettando!!!
Dania Bucciarelli