Arte
il volto dell’Amore
‘Il Volto dell’Amore’ una proposta di arte-catechesi.
Meravigliosi racconti per immagini, maestose architetture, icone che permettono allo spirito di intuire anche i più difficili concetti teologici.
Artisti di ogni epoca hanno realizzato capolavori capaci di parlare di Dio all’uomo colto, così come a quello analfabeta.
Si sa che l’arte sacra è nata proprio per illustrare, narrare, annunciare quei fatti incredibilmente importanti e significativi per la vita spirituale di ciascuno di noi, raccontati nelle Scritture.
Oggi purtroppo molte antiche opere d’arte sacra, (magari esaltate dai critici d’arte per le forme, i colori o l’originalità) sono ‘imbavagliate’, perché l’uomo contemporaneo non vuole o non sa più, comprendere il linguaggio dell’Assoluto che esse esprimono.
Restituire voce e comprensibilità all’arte sacra è proprio una delle interessanti sfide raccolte dall’equipe Diocesana Arte Catechesi di Padova, sulla scia di altre esperienze maturate recentemente in Italia e all’estero nell’ambito della nuova evangelizzazione.
Desidera portare l’annuncio del Vangelo attraverso la suggestione suscitata da immagini antiche e nuove, anche con l’aiuto della musica, di laboratori creativi o di semplici performances.
Sono nate tante e diverse proposte: da quelle rivolte ai bambini dell’Iniziazione Cristiana a quelle con profilo culturale.
‘Il volto dell’amore’ è uno di questi progetti. Una serie di opere di noti autori diventano l’occasione per interrogarsi circa il proprio rapporto con l’Assoluto, la propria relazione con Dio, invitando le persone a compiere un vero e proprio viaggio dentro se stessi e la propria storia.
Elena Curnis, guida che unisce la sua conoscenza professionale al cammino di spiritualità e conoscenza di sé, offrendo significativi spunti di riflessione. La proposta è rivolta a gruppi di giovani e adulti, per un massimo di 15 persone. Se siete interessati potete prenotarvi anche voi!
Per info:
Museo Diocesano di Padova
Palazzo Vescovile,
Piazza Duomo 12, 35141 Padova
tel. 049-8761924
info@museodiocesanopadova.it
Bella iniziativa! peccato che sono di Roma.
Da un po’ di tempo come credente e architetto (con un grande interesse per l’arte) mi domando se architettura e arte contemporanea siano incompatibili con l’espressione della sacralità. Credo di no, ma anche che sarebbe necessario un ampio dibattito (che in parte si sta facendo) su quest’argomento.
Nei secoli passati le architetture e le rappresentazioni sacre, destinate all’edificazione di tutto il popolo (più o meno colto), hanno fatto la storia dell’arte, della grande arte. Ora esiste un evidente scollegamento tra immagini devozionali e forme artistiche di valore.
Se non ha una grande importanza per la fede che una certa immagine sia anche un’opera d’arte (…Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti…) pure l’arte è un mezzo di grande potenza che può permettere di intuire, come dice quest’articolo, concetti teologici profondi.
Non in tutti i periodi storici le immagini sacre si identificano con immagini verosimili, penso soprattutto all’arte bizzantina e alle icone che da essa derivano. In effetti questo tipo di linguaggio è stato molto ripreso negli ultimi anni, ma un linguaggio veramente contemporaneo non può esprimere la sacralità?
L’arte, il bello, è un mezzo per comunicare messaggi di vita, ha una grande forza educativa. L’arte può altrettanto efficacemente (come molto spesso si verifica nell’arte contemporanea) portare messaggi di morte. Forse non si dovrebbe lasciare questo mezzo potente a tale finalità negativa
Si sono e siamo d’accordo con te, noi artisti della famiglia dell’Armonia siamo di quelli che non vogliamo lasciare questo potente mezzo a finalità solo negative ma attraverso l’arte in tutte le sue espressioni anche contemporanea vogliamo essere testimoni di Bellezza! Sei dei nostri?
grazie per il tuo commento
Giulia
Ciao Giulia, faccio parte di un gruppo del rinnovamento ma penso che è bello dialogare con realtà diverse (non poi troppo, siamo cristiani e pure cattolici!). Mi piace la realtà di Nuovi Orizzonti e in particolare la sua capacità di contemplare la realtà in tante sue sfaccettature. Tra queste la “sfaccettatura” dell’arte e dell’architettura a me care.
Paola