Evangelizzazione

Prima o poi…

Pensieri sparsi di getto… Dopo un po’ torno a scrivere… Abbiamo iniziato questa prima domenica di Avvento con delle bellissime letture. Il Vangelo è stato forse traumatico per chi non ha avuto modo di prepararsi alla Santa Messa meditandolo prima. Ma l’iter preparatorio per il nuovo anno liturgico C che ci accompagna con il Vangelo di Luca era stato anticipato dalle letture delle ultime due domenica per noi tutti, maggiormente per i fratelli e le sorelle di Rito Ambrosiano che da due settimane sono in Avvento. Il tema è l’attesa, la vigilanza e la venuta di Dio nella storia. La venuta nella memoria e memoriale del Natale, ovvero l’Incarnazione, la venuta che attendiamo, ovvero la Parusia. Aggiungerei la venuta quotidiana, come sant’Agostino sottolinea nell’espressione Timeo Domine transeunte.

Ci accompagneranno Geremia, Isaia, Giovanni Battista, Maria nel cercare di predisporci interiormente nel migliore dei modi per vivere il Natale davvero. Ma fin da questa domenica Geremia ci ha esortati a capire che Colui che arriverà, e per noi è già arrivato, è un Re diverso, un Re che non sceglie vie doppie, che non è come il re Sedecia suo contemporaneo e diverso da ogni re, tale come Gesù ci ha dimostrato domenica scorsa nel dialogo misterioso con Ponzio Pilato. A noi la scelta: essere come Pilato, lavandoci le mani dinnanzi alle sfide di ogni giorno e della storia, o essere discepoli fino in fondo seguendo il Maestro e il nostro Re nel destino da Lui scelto e abbracciato?

Tutto si decide qui. E tutto si decide sull’Amore come san Paolo nella seconda lettura di ieri ha sottolineato marcando la parola “sovrabbondanza”. Sì, se sei cristiano, dunque discepolo di Cristo, sii prudente in tutto, ma eccedi solo nell’Amore. Solo in questo pazzo eccesso mai potrai sbagliare! Mi piace ricordare le parole di Chiara Amirante quando parla della “smisurata misura d’Amore di Cristo” come paradigma e metro di confronto per ognuno di noi.

Il Vangelo di Luca ci ha scioccati. Parla di devastazioni e distruzioni, di persecuzioni e cataclismi… Ma quella parte è la storia di sempre… E’ la storia di allora, la storia del 70 d.C con la caduta e la distruzione del Tempio di Gerusalemme e la storia dei nostri ultimi anni… Il punto chiave è un’altro: “Voi, Tu cristiano, quando tutto crolla, alza il capo e sollevati! Guarda al Cielo perché la tua e vostra liberazione è arrivata!” Sembra una follia un messaggio del genere. Ma se ci pensiamo è profondamente vero. Pur amando le cose belle di questa vita, qui siamo di passaggio e in esilio e quando quel giorno arriverà, che sia per morte naturale o per l’avvento della Parusia, per noi sarà l’incontro con l’Amore e l’Eternità dove il Fuoco della Misericordia purificherà ogni cosa e ci permetterà di essere finalmente liberi per sempre! Certo, questo vale solo se già prima ci siamo preparati ad essere liberi davvero ed ecco che Gesù aggiunge il monito di non “appesantire i nostri cuori in dissipazioni” ovvero attaccandolo a ciò che passa, cercando là dove non c’è il ristoro che solo Dio può donarci. “Tutto passa, solo l’Amore resta!”

Tanto prima o poi quel giorno arriverà, che ci si creda o no… Per cui meglio pensarci e prepararci vivendo appieno l’unica cosa che davvero abbiamo: l’attimo presente con smisurato amore.

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