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Papa Giovanni Paolo II: grazie a lui ho trovato la vita

Il 2 Aprile, ricorrenza della morte di Papa Giovanni Paolo II, rappresenta per me una data molto importante: il giorno in cui ho incontrato per la prima volta in modo autentico lo sguardo amorevole di Dio Padre. Avevo 14 anni, erano le 21.37 e stavo pulendo a terra in cucina. Avevo la televisione accesa in sottofondo che faceva compagnia alla mia tristezza e solitudine. Tra me e me ho rivolto una preghiera a Dio, dicendogli: “Ti prego se esisti aiutami, amami, fammi capire che la vita è un dono! Dammi solo un motivo per cui vale la pena di spendere questa vita per qualcosa di bello”.

Mentre continuavo a pulire, venne annunciata in televisione la morte di un uomo che non conoscevo: il Papa.

Non ero molto credente ai tempi e della religione non sapevo nulla, tanto meno di quella cattolica. All’annuncio di questa notizia non riuscii esattamente ad esprimere ciò che avvenne nel mio cuore, ma mi sentii profondamente amata e guardata.

Mi fermai un attimo rispetto a quello che stavo facendo, letteralmente catturata da alcune scene che stavano trasmettendo sulla vita di Giovanni Paolo II. Ero appiccicata al televisore e in quell’istante il tempo si fermò! Fissavo gli occhi di quel Papa mentre parlava ai giovani e in quello sguardo ho visto la tenerezza di un Padre che mi amava pazzamente e mi chiamava per nome: “Tina, Io ci sono e sono buono. Io sono l’Amore…”.

Se un uomo, anziano e fragile, è riuscito a dare amore e speranza a tantissime persone che piangevano la sua morte riunite in Piazza San Pietro, allora Dio esisteva e l’ho visto negli occhi di Giovanni Paolo II e nella sua vita spesa per Amore!

Purtroppo però, come passa una cotta adolescenziale, così passò il mio innamoramento per Dio. Mi limitai solo ad andare in Chiesa la domenica e a confessarmi ogni due mesi. Ma per il resto conducevo una vita lontana da quel Dio che avevo incontrato.

Cosi crescendo continuai la mia vita tra lavoro, studio, volontariato e quant’altro, ma il mio cuore era di pietra. Chiusa in un dolore proveniente da una storia di terribili sofferenze, tante volte attribuivo a Dio tutto il dolore che avevo dentro.

Sono passata in breve tempo dal desiderio di sentirmi amata da un Dio Padre che avevo incontrato al rifiuto di un Amore a cui attribuivo la causa di tutto il mio male: “Tu mi hai dato una croce che non voglio, sei Tu che mi fai soffrire”. Avevo tanta rabbia dentro che aumentava sempre più. Diversi episodi mi portarono a vivere la morte e fu proprio ad essa che lasciai il sopravvento.

Ma in fondo al mio cuore c’era tanta sete di verità, di vita, di amore. Sapevo che esisteva perché l’avevo sperimentata e volevo ritrovarla. Così, dopo diversi anni, mi trovai a vivere il triduo pasquale in cui colsi un messaggio di svolta per la mia vita: Dio, attraverso Gesù Cristo, è sceso negli inferi di ogni uomo, ha distrutto la morte per far trionfare la vita. Mi trovai a scegliere la verità permettendo a Dio di scendere nei miei inferi e di trasformarli in vita perché la vita è più forte della morte.

Era il 2 Aprile 2017 quando scelsi definitivamente l’Amore. Il mio cuore di pietra iniziò a ridiventare di carne. Iniziai a riconoscermi fragile, bisognosa di aiuto.

Rincontrai quell’Amore fedele che si concretizzò nella mia vita attraverso lo sguardo e l’abbraccio di un prete. Gli chiesi aiuto e nel mio pianto mi abbracciò in silenzio senza giudicarmi, senza darmi soluzioni o consigli, guardandomi con uno sguardo di Padre che desidera solo il meglio per una figlia. Un Padre che desidera una figlia libera e non schiava.

Mi disse: “Tu vali il Sangue di Cristo, tu sei degna di stima, nessuno può farti del male, perché appartieni a Cristo.”

Quelle parole, quell’abbraccio, quello sguardo mi fecero tornare alla mente l’incontro più bello della mia vita, quello con Gesù attraverso la figura di Papa Giovanni Paolo II.

Il tutto avvenne 12 anni dopo, proprio il 2 Aprile, lo stesso giorno in cui ricevetti la Grazia di rincontrare Cristo e di intraprendere con Lui un cammino di Verità. Trovai in Cristo una persona viva e concreta che si manifesta ogni volta che amo e mi lascio amare soprattutto lì dove sono debole.

Ora mi ripeto spesso: “Quando sono debole è allora che sono forte. Nella mia debolezza si manifesta la Tua potenza.”

Come dimenticare quindi il 2 Aprile? Grazie a Papa Giovanni Paolo II conobbi l’uomo dell’amore: Gesù Cristo. Da quel giorno in poi ho scelto la vita.

Tina Petrillo

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