L’America è spaccata in due per davvero e ieri abbiamo visto la punta di un iceberg inimmaginabile fino a poco tempo fa. Eppure, è la drammatica realtà. Non è qualcosa di accaduto per caso, ma di preparato da tempo e probabilmente anche organizzato ad arte.
Ad Hong Kong, il regime – muovendosi invece in modo prevedibile -elimina politici e persone a favore della democrazia.
Come si possono leggere insieme mondi così distanti ma in realtà così vicini?
Viviamo un passaggio storico dove si sta raccogliendo quanto seminato.
Il Papa, da subito, ci aveva avvertito che la pandemia, se da una parte avrebbe svelato le fragilità e l’interconnessione mondiale, dall’altra poteva essere un’occasione per cambiare.
Questi eventi, insieme probabilmente ad altri che avverranno con effetto domino, prima o poi ci porteranno a prendere contatto con la realtà: il Mondo e la nostra umanità sono già un “malato terminale”.
Non esistono scorciatoie: dobbiamo ripartire dai fondamentali etici per una coerenza e una coesione che ristabilisca i valori e i giusti rapporti tra etica-politica-economia. Queste tre dimensioni, che dovrebbero essere profondamente collegate, oggi sono vissute esattamente all’opposto: oscure logiche economiche guidano la politica, che crea un’etica confusa, contraddittoria e della convenienza, asservita ad un consumismo che è diventato esistenziale, penetrando nelle più intime relazioni e vissuti – come Chiara Amirante ripete da anni.
Non sono pessimista. Prima o poi ne usciremo. Il problema è: a quale prezzo? perché qualcuno, noi o le future generazioni, dovrà fare per forza la fatica di ricostruire dopo le macerie.
