Evangelizzazione
Per ogni Parola…la ‘sostanza’ della vita.
Vorrei condividere con voi, in questo giorno…ricordate le ‘idi di marzo’? La storia mediatica ad un anno dall’elezione di Papa Bergoglio, ricorda e celebra attraverso immagini e frasi, filmati e rievocazioni, fa proprie occasioni da ‘cassetta’ pubblicitaria che promuovano trasmissioni, lanciando sul mercato format e rivistine gradite alle masse… Il Papa, invece, ha scelto gli esercizi spirituali per questa settimana, è in ritiro con molti Cardinali e se festeggiarlo sarà ‘normale’, pensavo alle molteplici occasioni che noi abbiamo per far festa con Lui, dopo aver molto ricevuto , da ogni sua Parola,ringraziando il Signore di questo straordinario anno di Doni alla sua Chiesa, davvero! Che cosa offrirgli in regalo…piccoli e poveri fiori, ma infinitamente riconoscenti. Ognuno può contribuire…
Capita, ad es., un malanno, e, nonostante il molto da fare per sopravvivere, devi mollare tutto, sei K.O., devi arrenderti al letto per diversi giorni, all’inedia e all’immobilità, sperimenti le difficoltà del vivere da solo e cominci, però, a chiederti che cosa fare di quell’impossibilità, di quei giorni…di quel nulla lavorativo, relazionale, di quello scoraggiamento che fa parte dell’essere numero inesistente in una metropoli ‘disumana’: non esistono vicini di casa, gli amici lavorano, hanno famiglia, abitano dall’altra parte della città, i parenti si fanno vivi in certe occasioni o per comunicare i loro successi,la solidarietà di molti è per alcune ‘specie di poveri’.
Mediti, allora, sul fatto che se l’autonomia vacilla, la paura s’impossessa del povero essere vivente razionale sino a farlo ricorrere a tentativi di soluzione diverse, ma non sempre ‘positivi’.
Comincia a farsi strada maggior senso di compassione: che cosa spinge alcuni a stare male se avvertono solitudine e fragilità insieme? Vivere ‘soli’ è possibile ai ‘monaci’ perché è condizione di ricerca di Dio soltanto, è scelta, infatti, e se invece è condizione obbligata, non può essere accettabile o soddisfacente per l’insita natura umana portata naturalmente a condividere, a stare con altri, a mettere in comune. Direte: oggi neppure questo è possibile a molti, con le crisi familiari e matrimoniali che conoscete, dunque?
Per ogni Parola che pronunciamo…l’oggi necessita di molta realtà sussistente, di una pregnanza terminologica fatta d’esperienza, sofferenza, offerta e consistenza che in un’altra epoca erano quasi scontate, implicite. Quando un genitore parlava al figlio, ‘una volta’, attingeva a un bagaglio di conoscenza pratica, d’esperienza fatta in prima persona, di ‘sperimentazione attiva’ accertata e non ipotetica, non parlava facendo riferimento agli studi sociologici o alle informazioni della tv, casi drammatici compresi…Nella solitudine è possibile riflettere, meditare, attingere alle proprie profondità: scoprire se si riesce a entrare e scendere in esse, trovare o meno Qualcuno che sin dal nostro Battesimo è lì ad attenderci. Il tempo obbligato diventa un tempo di esercizi…Ritrovare il desiderio di Dio all’inizio del cammino quaresimale e lasciare subito che Egli gestisca l’incontro e l’itinerario, senza fare programmi. Primum movens: offrire per altri, mettere qualcosa dentro una sola Parola pronunciata da altri in una qualsiasi occasione ordinaria o speciale, per es., pensando a quello che Dio avrà voluto dire al Papa in questo tempo attraverso il Sacerdote incaricato degli esercizi, oppure alla parola di quel cristiano desideroso di aiutare un ammalato a ritrovare fede e coraggio, a riscoprire Dio in quel dolore, a un ‘evangelizzatore’ che cerca una Parola di vita per un fratello bisognoso…Avvertire quel compito di carità invisibile – perciò maggiormente efficace- che proviene solo dal dare qualcosa di sé, niente di che, ma quel poco che hai, che vivi e sperimenti sulla tua povera pelle, quel quotidiano infinitesimo contributo che puoi offrire quando studi, lavori e sei attivo, ma ancor più quando ti senti mortificato, ridotto, schiacciato, paralizzato da un evento qualsiasi…Non esiste un’offerta più importante, migliore di quella che Dio ti ‘concede’ di offrirgli: se Lui chiede qualcosa, poi, è secondo la tua capacità e possibilità di dare…E si avverte quel Suo esserci a fare per te, a sostenerti in ogni cosa, che nulla potrà mancarti, perché ” Il Signore è il mio pastore nulla potrà mancarmi, in verdissimi prati mi pasce mi disseta a placide acque: è il ristoro dell’anima mia“. Il corpo potrà protestare e lamentarsi, lo spirito reagirà e s’inebrierà di nuova luce. Il cammino si farà maggiormente fecondo e…avrai posseduto il tempo, comprendendo, con gli anni, in che cosa consiste davvero la ‘teoria della relatività’! Ciò che conta è aver donato, ciò che eri ed avevi, per essere ‘substantia’ della Parola d’Altri. A.m.D.g. per P. Francesco! a cui esprimiamo, in uno, il nostro affetto filiale, nel Cuore di Maria!