Evangelizzazione

Contemporanei del Calvario

Possono sembrare concetti pesanti e difficili, ma sono vitali e fondamentali per capire cosa avvenga davvero in quel momento della nostra giornata quando siamo a messa. La parola memoriale (in ebraico zikkaron) e il dogma della transustanziazione meritano un piccolo approfondimento.

La fede cristiana recupera il concetto ebraico di memoriale e su di esso innesta delle notevoli novità. Secondo la teologia ebraica dello zikkaron-memoriale, la memoria che si vive celebrando una festa non è quella psicologica (il passato resta tale e ricordiamo un evento), lo zikkaron è teologico: intreccio tra passato-presente-futuro. Perciò riconsegna la comunità celebrante a quell’evento rendendola ad esso contemporanea. La messa  ha per scopo infatti di inserire i partecipanti in questo evento, è celebrazione commemorativa: siamo contemporanei del Calvario, siamo sul monte del Golgota e riviviamo lo stesso sacrificio di Cristo avvenuto quel giorno, non un altro che si aggiunge ad esso, ma quello stesso consumatosi per la nostra salvezza!

Per il popolo ebraico il memoriale è un atto teologico che ha per soggetto Dio stesso e quando Dio fa memoria attua nel presente. Il memoriale appartiene alla dimensione liturgica e lo ereditiamo dalla cultura ebraica: avviene l’azione viva di Cristo attraverso lo Spirito Santo, soggetto è Dio che è eterno presente, quando Dio si ricorda agisce; è l’hic et nunc del crocifisso nella forma di un banchetto. Soggetto del memoriale siamo noi e Dio uniti in una cosa sola sull’altare che diventa il Golgota. Nella Scrittura non solo il popolo, anche il Signore è il soggetto del memoriale, è la fedeltà del Signore. Jeremias ha dimostrato che la formula “in memoria di me” suppone appunto Dio come soggetto del memoriale.

Il significato cristiano si distingue da quello ebraico per due aspetti:

  • il contenuto: l’offerta di Gesù al fine di stabilire la nuova ed eterna alleanza, non l’agnello, è Lui il vero agnello che viene immolato, Lui stesso nell’ultima cena mette se stesso al posto dell’agnello, cosa che compirà concretamente sulla croce;
  • il protagonista: lo Spirito Santo, colui che rende presente e viva la parola storica di Gesù, permettendo a tutti noi di essere contemporanei al Calvario durante la messa.

Andando più in profondità poi, l’evento, del quale si fa memoria, copre l’intera opera redentiva del Cristo, estendendosi al futuro della parusìa: è così il memoriale del sacrificio totale di Cristo, non solo della sua morte, ma anche della risurrezione, dell’ascensione e della parusìa, finché egli ritorni (Il Vaticano II (Sacrosanctum concilium 6) e il Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica (n.1365) la III preghiera eucaristica richiamano “l’attesa della sua venuta”). Il mistero racchiuso è l’intera vicenda pasquale, perché è la risurrezione che, rappresentando la risposta del Padre, permette l’effusione dello Spirito che dà vita al pane e al vino.

La messa in questo senso è memoriale e ripresentazione (e non rappresentazione!) del vero sacrificio, Cristo è morto una volta sola, ma viene quotidianamente immolato nel sacramento, perché si fa memoria di ciò che fu fatto una volta sola. L’eucaristia rende presente in modo sacramentale ciò che è avvenuto una volta per tutte, lo stesso perché la comunità possa entrare in comunione con esso.

Questa nuova consapevolezza potrebbe cambiare di gran lunga la qualità della nostra vita e della nostra fede.

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7 thoughts on “Contemporanei del Calvario”

  1. Egli che vive al di là del tempo ci permette di vivere, ad ogni Eucaristia, nel suo eterno presente.
    Il Dio ai cui occhi “un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno” sospende ogni volta, per noi, le leggi della fisica proiettandoci nel Suo Mistero d’Amore Infinito.
    E nonostante i 2000 anni e più trascorsi dall’evento salvifico della Croce, ogni volta Egli ci ricatapulta sul Golgota, tutti uniti in un sol cuore, per contemplare la misura del Suo Amore senza misura e ricordarci che “non c’è amore più grande di questo”. Grazie Dà!

  2. E’ importantissimo e bellissimo questo argomento da lei affrontato, ma anche molto complesso. Potrebbe approfondire maggiormente il concetto di opera “redentiva”, durante l’azione liturgica della S. Messa? e soprattutto come sono correlati ad essa i Misteri dell’ascensione e parusìa?! non so se sarà possibile, io sono nuova di q.ta pagina! ma grazie lo stesso!!!

  3. Carissimo,…quando penso alla parola MEMORIALE, per prima cosa mi viene in mente,tutte le volte che, nel passato, leggevo le letture (nn so più quale …, forse la prima)… del GIOVEDI’ santo. Si parla del popolo di Dio e dell’ISTITUZIONE di un memoriale…per ricordare…
    Evidentemente ancora un passettino indietro rispetto al tuo contributo: quindi solo GRAZIE per il tuo arricchimento!
    … come seconda cosa, e rimanendo ancora su un piano solo UMANO …, mi viene in mente la CAPACITA’ di ricordare…anche fine a se stessa!

    Io, se guardo retrospettivamente la mia vita, e l’intreccio di essa con la MISERICORDIA di DIO, nn posso nn ricordare QUANTO amore mi è stato regalato!
    eppure,…la possibilità di peccare (e quindi di non amare) mi è sempre accanto…
    Ed ecco il mio impegno: RICORDARE l’abbondanza di MISERICORDIA …ANCHE ( e soprattutto) per ogni mia mancanza;
    il mio MEMORIALE è un ATTACCAMENTO (un imprinting) all’ AMORE!

    Tvb sempre: ciao!

  4. Caro Davide, è proprio questa consapevolezza di Cristo che cambia la vita. Lo dici mirabilmente ed è senz’altro la differenza tra vivere passivamente l’eucaristia e sentirla pienamente come incontro privilegiato con Gesù.
    Un abbraccio.

  5. E’ vero : bisognerebbe riflettere di più , nella S. Messa , sulla dimensione del sacrificio che si ripresenta otni volta …; Jean Guitton amava distinguere la ” ablazione ” dalla ” oblazione ” ; diceva che il Fuoco della resurrezione è questa offerta che si realizza nel sacrificio e che non è pertanto semplice diminuzone e qui starebbe, quindi , la cerniera che ci porterebbe alla resurrezione e cioè un sacrificio che si ripresenta ad ogni messa , perchè sempre connaturale al Cristo Risorto … Forse la resurrezione non è offerta al Padre cioè morte che diviene Vita ?
    Grazie Davide perchè ci fai ” pensare “…

  6. per 40 anni ho partecipato alla sua crocifissione coi miei peccati a 40 anni l’ho incontrato e partecipo da 22 anni alla messa per incontrarlo e chiedergli perdono(con la speranza che mi fa santo)

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