Spiritualità
Lettera per i Gruppi di Preghiera – Pasqua 2016
Carissimi amici, sull’onda delle feste pasquali ci ritroviamo per un nuovo appuntamento con la nostra newsletter. Oltre ad alcuni temi di approfondimento spirituale, troverete anche le nuove intenzioni di preghiera per il prossimo periodo, che vi invitiamo a formulare all’interno dei vostri gruppi.
Come al solito, prima del testo completo trovate anche il link per scaricare il file della lettera.
Buona preghiera a tutti!!
Lettera per i Gruppi di Preghiera – Pasqua 2016
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Buona Pasqua a tutti!!! Ancora risuonano nei nostri cuori i canti di festa del mattino di Pasqua e ancora così sarà per le settimane a venire, i cinquanta giorni di gioia piena che ci condurranno alla Solennità di Pentecoste.
Nel corso di questo che liturgicamente è chiamato “Tempo di Pasqua” ci lasciamo guidare da alcune delle parole che Papa Francesco ha usato per commentare le letture nel corso della veglia celebrata a San Pietro lo scorso 26 marzo 2016:
«Pietro corse al sepolcro» (Lc 24,12). Quali pensieri potevano agitare la mente e il cuore di Pietro durante quella corsa? Il Vangelo ci dice che gli Undici, tra cui Pietro, non avevano creduto alla testimonianza delle donne, al loro annuncio pasquale. Anzi, «quelle parole parvero a loro come un vaneggiamento» (v. 11). Nel cuore di Pietro c’era pertanto il dubbio, accompagnato da tanti pensieri negativi: la tristezza per la morte del Maestro amato e la delusione per averlo rinnegato tre volte durante la Passione.
C’è però un particolare che segna la sua svolta: Pietro, dopo aver ascoltato le donne e non aver creduto loro, «tuttavia si alzò» (v. 12). Non rimase seduto a pensare, non restò chiuso in casa come gli altri. Non si lasciò intrappolare dall’atmosfera cupa di quei giorni, né travolgere dai suoi dubbi; non si fece assorbire dai rimorsi, dalla paura e dalle chiacchiere continue che non portano a nulla. Cercò Gesù, non se stesso. Preferì la via dell’incontro e della fiducia e, così com’era, si alzò e corse verso il sepolcro, da dove poi ritornò «pieno di stupore» (v. 12). Questo è stato l’inizio della “risurrezione” di Pietro, la risurrezione del suo cuore. Senza cedere alla tristezza e all’oscurità, ha dato spazio alla voce della speranza: ha lasciato che la luce di Dio gli entrasse nel cuore, senza soffocarla. (…)
Anche noi, come Pietro e le donne, non possiamo trovare la vita restando tristi e senza speranza e rimanendo imprigionati in noi stessi. Ma apriamo al Signore i nostri sepolcri sigillati – ognuno di noi li conosce -, perché Gesù entri e dia vita; portiamo a Lui le pietre dei rancori e i macigni del passato, i pesanti massi delle debolezze e delle cadute. Egli desidera venire e prenderci per mano, per trarci fuori dall’angoscia. Ma questa è la prima pietra da far rotolare via questa notte: la mancanza di speranza che ci chiude in noi stessi. Che il Signore ci liberi da questa terribile trappola, dall’essere cristiani senza speranza, che vivono come se il Signore non fosse risorto e il centro della vita fossero i nostri problemi.
Vediamo e vedremo continuamente dei problemi vicino a noi e dentro di noi. Ci saranno sempre, ma questa notte occorre illuminare tali problemi con la luce del Risorto, in certo senso “evangelizzarli”. Evangelizzare i problemi. Le oscurità e le paure non devono attirare lo sguardo dell’anima e prendere possesso del cuore, ma ascoltiamo la parola dell’Angelo: il Signore «non è qui, è risorto!» (v. 6); Egli è la nostra gioia più grande, è sempre al nostro fianco e non ci deluderà mai.
Questo è il fondamento della speranza, che non è semplice ottimismo, e nemmeno un atteggiamento psicologico o un buon invito a farsi coraggio. La speranza cristiana è un dono che Dio ci fa, se usciamo da noi stessi e ci apriamo a Lui. Questa speranza non delude perché lo Spirito Santo è stato effuso nei nostri cuori (cfr Rm 5,5). Il Consolatore non fa apparire tutto bello, non elimina il male con la bacchetta magica, ma infonde la vera forza della vita, che non è l’assenza di problemi, ma la certezza di essere amati e perdonati sempre da Cristo, che per noi ha vinto il peccato, ha vinto la morte, ha vinto la paura. Oggi è la festa della nostra speranza, la celebrazione di questa certezza: niente e nessuno potranno mai separarci dal suo amore (cfr Rm 8,39).
(…) Come possiamo nutrire la nostra speranza? La Liturgia di questa notte ci dà un buon consiglio. Ci insegna a fare memoria delle opere di Dio. Le letture ci hanno narrato, infatti, la sua fedeltà, la storia del suo amore verso di noi. La Parola di Dio viva è capace di coinvolgerci in questa storia di amore, alimentando la speranza e ravvivando la gioia. Ce lo ricorda anche il Vangelo che abbiamo ascoltato: gli angeli, per infondere speranza alle donne, dicono: «Ricordatevi come [Gesù] vi parlò» (v. 6). Fare memoria delle parole di Gesù, fare memoria di tutto quello che Lui ha fatto nella nostra vita. Non dimentichiamo la sua Parola e le sue opere, altrimenti perderemo la speranza e diventeremo cristiani senza speranza; facciamo invece memoria del Signore, della sua bontà e delle sue parole di vita che ci hanno toccato; ricordiamole e facciamole nostre, per essere sentinelle del mattino che sanno scorgere i segni del Risorto.
Cari fratelli e sorelle, Cristo è risorto! E noi abbiamo la possibilità di aprirci e ricevere il suo dono di speranza. Apriamoci alla speranza e mettiamoci in cammino; la memoria delle sue opere e delle sue parole sia luce sfolgorante, che orienta i nostri passi nella fiducia, verso quella Pasqua che non avrà fine.[1]
Nel corso di questo periodo, oltre alle intenzioni base per tutti i Cenacoli di preghiera[2], preghiamo per:
- Le tre intenzioni che Chiara Amirante ha consegnato al Consiglio Centrale e a tutta la nostra Famiglia per quest’anno:
- il risveglio della preghiera del cuore in tutti i cristiani per far fronte alla battaglia spirituale che è in atto,
- il Progetto Cittadella Cielo con una specifica intenzione per l’avvio di Cittadella Cielo a Frosinone,
- la famiglia, cellula base della società, così fortemente attaccata come in questi ultimi tempi;
- Inoltre, spingiamo la nostra preghiera ad uno sguardo sempre più mondiale e affidiamo a Lui:
- Le guerre per lo più silenziose in molte parti del mondo, combattute spesso nel silenzio complice dei mezzi di stampa, perché chi ne è causa possa convertirsi e vivere come costruttore di pace;
- Le vittime di ogni atto di terrorismo o di dittatura, perché possa il loro sacrificio essere seme e fondamento per la costruzione di una nuova società integrata e accogliente;
- L’esodo di molti dalle loro terre per cercare fortuna e pace lontano da guerre e povertà, perché possano trovare l’accoglienza sognata, inseriti in una giustizia sociale equilibrata e sostanziale;
- la salute di Chiara e di tanti amici ed amiche vicini ai nostri Cenacoli, Gruppi e Comunità, che in questo momento stanno vivendo prove e difficoltà, sia fisiche che spirituali;
Vi ricordiamo poi lo spazio del network cdl, dove potete inserire le vostre intenzioni di preghiera.
Concludiamo questa newsletter pasquale con l’augurio che Chiara Amirante ha voluto rivolgere a tutto il popolo di Nuovi Orizzonti:
Il Signore della pace, il Signore della vita, il Signore della gioia apre i nostri sepolcri e ci dona di rivivere il mistero pasquale: fa risplendere la sua gloria e la sua luce mirabile nelle tenebre delle nostre notti; trasfigura le terribili piaghe dei nostri cuori e della nostra umanità; disseta i deserti delle nostre anime con la sorgente d’acqua viva del suo amore che zampilla per la vita eterna; raccoglie ogni lacrima e la rende gemma risplendente nel firmamento dell’eternità.
Che la Gioia di Cristo Risorto possa sempre risplendere nei vostri cuori!
Augurissimi di Buona Pasqua!
E anche da parte nostra, unitamente a tutta la Comunità, BUONA PASQUA DI RISURREZIONE!!!
Don Giacomo Pavanello
Don Davide Banzato
[1] http://w2.vatican.va/content/francesco/it/homilies/2016/documents/papa-francesco_20160326_omelia-veglia-pasquale.html
[2] – pregare per coloro che non hanno conosciuto l’Amore, che vivono nella disperazione e nella completa separazione dal Padre celeste;
– pregare per tutte le attività di evangelizzazione dei Cavalieri della Luce e l’Opera Nuovi Orizzonti;
– chiedere con insistenza l’effusione dello Spirito Santo per la Chiesa e per tutta l’umanità.