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Il secondo album della christian rock band “Kantiere Kairòs”
La christian rock band Kantiere Kairòs impegnata nell’evangelizzazione attraverso la musica è composta da 5 musicisti professionisti e sono gli autori dell’inno alla Marcia francescana dello scorso anno dal titolo: “Un passo oltre“. Hanno scritto e realizzato anche il brano “Basta farlo” sulle opere di misericordia.
Entrambi i brani sono contenuti nel loro secondo album, intitolato “Il seme”, che presenta anche un pezzo su Chiara Corbella Petrillo (“Siamo nati”), di cui verrà aperta in primavera la causa di beatificazione a Roma.
Il 9 gennaio 1984 nasceva Chiara Corbella Petrillo, vissuta 28 anni lasciando una profonda testimonianza di fede: in primavera verrà aperta la causa di beatificazione a Roma. Alla sua esistenza fatta di «sale» e «luce» è ispirato il brano “Siamo nati” della christian rock band Kantiere Kairòs, contenuto nel disco “Il seme”, il secondo album del gruppo formato da 5 musicisti cosentini. «Tanti gli elementi di comunione tra la vita di questa nostra coetanea stroncata da un tumore e le nostre vite: gli incontri ad Assisi con la figura di san Francesco, i pellegrinaggi a Medjugorje, », riassumono i membri della band.
Fra i 14 brani del nuovo disco – presentato in anteprima nazionale il 28 dicembre scorso al Teatro di tradizione “Alfonso Rendano” di Cosenza – “Un passo oltre”, inno della 37a Marcia francescana conclusasi lo scorso 2 agosto ad Assisi, mentre “Basta farlo” è stato l’inno della Giornata dei giovani promossa dall’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano nell’estate del 2016. “Rossomare”, invece, è un’invocazione alla pace universale; “Dove respiro”, parabola del Padre misericordioso in chiave rock, cita le 3 “parole-chiave per la convivenza “permesso, grazie, scusa” più volte richiamate da papa Francesco.
Ancora, “Natuzza” riassume la vita della conterranea di Paravati; “Qui” descrive l’esperienza del lutto vissuta nella fede; “I soliti errori” invita a ricominciare ogni giorno grazie al perdono del Padre; “Non basta morire” vuole esprimere il grido di Gesù che continua a offrirsi con amore «infinite volte» per salvarci; “Lazzaro 2.0” è un’esplosione di ritmo puro e gioia per la risurrezione, mentre “La lista” riecheggia la parabola degli invitati alle nozze ribadendo che Cristo non viene «per i giusti» né «per i sani», ma invita i feriti dalla vita e i peccatori alla sua «festa». “Lodeterna” è un canto di adorazione, “Il seme” si apre all’infinito («Sento un oceano di pace che raggiunge le mie rive»). Chiude il disco il brano intitolato “L’Amore può”, un sentimento capace di «fermare il battito del tempo e non finire», perché «sa ricominciare anche dalla fine».
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