Arte
PICCOLA….MA LA SUA FEDE ERA GRANDE
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: “Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata”. Gesù si voltò, la vide e disse: “Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata”. E da quell’istante la donna fu salvata.
(Mt 9,20-22)
Che dire cari amici, non ci sono molte parole da aggiungere a questo quadro molto significativo della nostra Antonella Turati, piccola della gioia che vive al Centro Arcobaleno di Roma,
la quale ha saputo cogliere e rappresentare accuratamente quel particolare significativo, che attira l’attenzione di chi guarda e ti conduce direi all’interno di questa storia.
Il volto della protagonista in qualche modo guarda dentro chi guarda, ponendo un interrogativo:Io ci credo e sono pronta a tutto e tu?Ma vi lascio condurre nella spiegazione di quest’ opera dalle sue parole:
Mi ha sempre molto affascinata questo brano del vangelo e, ogni volta che lo leggevo, cercavo sempre di immaginare nella fantasia il contesto di questa scena: colori, sfumature, immagini…
Più di tutto, però, immaginavo lei, una donna umiliata e ferita dalla società, perché considerata impura a causa della sua malattia.
Dopo dodici anni di sofferenza, si sarà sentita sola, scoraggiata, chiusa nel suo dolore… Chi avrebbe mai potuto aiutarla?Chi avrebbe desiderato entrare in questo suo vuoto?
Lì, tra la folla che spingeva, urlava, implorava, lì in mezzo a tanti, lei incontra l’Amore degli amori, incontra colui che ha il potere di salvare.
Lei che non si sentiva degna d’amore, lei che non poteva essere amata, riconosce la potenza dell’Altissimo che le passa accanto… riconosce l’Amore, quell’Amore perfetto, quell’Amore personale, quell’Amore che finalmente era proprio per lei.
Non uno sguardo, non una carezza, non un sorriso: le basta sfiorare un piccolo lembo del Suo mantello per avere la certezza di essere guarita!
Era una “piccola”, ma la sua fede era grande.
Non c’è dolore che non possa essere trasformato e redento in Cristo, non c’è malattia fisica o spirituale che non possa risorgere con Cristo e in Cristo.
Tutto posso in Colui che mi dà la forza. (Fil 4,13)
Grazie Giulia, un abbraccio!!
Ciao Giulia, ho ricevuto i tuoi saluti da Sandrino e ricambio di cuore in questa bella occasione.
Grazie della condivisione! E che bella questa opera d’arte! Se anche noi non abbiamo o non avessimo occhi per gli altri, Dio ci vede bene!!! Lui non abbandona il povero che lo invoca. Ringrazio il Signore per ogni volta che, nell’abbandono, mi ha risollevata.
Un caldo abbraccio,
Teresa
Quadro bellissimo…articolo profondo…amica speciale…regalo incredibile! ti voglio tanto bene Anto!!!
Grazie Sere..sei splendida come sempre ti voglio tanto bene anch’io!!