Spettacolo

CANTERO’ CON LO SPIRITO, CANTERO’ CON LA MENTE (1 COR 15)

di Sabrina Chiriatti


“L’anima è un ottimo musicista, un artista: il corpo, invece, è l’organo che prende il posto della cetra, del flauto, della lira… Dio ti vuole insegnare che tu lo devi sempre lodare e benedire perché egli ha curato che lo strumento fosse sempre congiunto con l’artefice. Il Signore ha fatto si che lo strumento per cantare le Sue lodi (il tuo corpo) sia per sempre unito a te.” (S. Giovanni Crisostomo)

Come facciamo a far ‘suonare’ bene lo strumento che Dio ci ha donato?

Cantando le parole con la voce e mettendole in pratica nella vita. Se cantando con le parole facciamo seguire le opere, il Signore ci cambia, ci rinnova, ci purifica.

Da quando ho iniziato a cantare per il Signore mi sono spesso chiesta perché Dio mi aveva donato questo talento. Mi sono chiesta come vuole che lo utilizzi. Che cosa deve portare a me a agli altri questo dono?

Mi ha aiutata a rispondere a queste domande un libro che vi consiglio “Il carisma del canto e della danza” di Giuseppe Bentivegna.

Non so se possiamo immaginare cosa può fare il canto e il cantare, dentro la nostra anima, il nostro corpo, la nostra vita.

Provo a mettere giù qualche riflessione che ho fatto:

il canto è un mezzo straordinario per raggiungere la comunione, la riconciliazione con Dio portando beneficio alla nostra anima. Se veramente viviamo ciò che cantiamo, siamo ancorati a Dio e il male non può intaccare il nostro cuore.

 

Abbiamo la possibilità di essere nella letizia, perché “l’uomo che vive in una perfetta comunione con Cristo fa della sua vita un’arpa” (Ambrogio Explanatio Psalmorum XII 40,40 Saemo 8,78).

Noi stessi, che cantiamo, siamo la Lode al Signore. Sant’Agostino diceva:

“Volete elevare lodi a Dio? Siate voi la realtà che dice questi lodi. Voi siete la sua lode, se vivete bene. La lode del Signore non si identifica con gli applausi dei teatri. Volete sapere dov’è? Riflettete su voi stessi. Siate voi stessi la sua lode nella Chiesa dei santi”.

E ancora: “Cantare è proprio di chi ama. La voce della persona che sta cantando è fervore di santo amore. Dedicare a Dio un canto significa liberazione; elevare un canto di giubilo significa dedicare la casa (del cuore al Signore)”.

Quando cantiamo e lo facciamo con il cuore, con l’anima, spianiamo la strada allo Spirito Santo perché venga nel nostro cuore e ci infiammi con la grazia del suo amore, e renda puri sia la nostra bocca che la nostra anima procurando nel nostro cuore desideri di Cielo.

E allora, se partiamo dal fatto che le preghiere, i canti, salgono dalle genuine profondità dell’anima, hanno radici profonde e arrivano sino a Dio, siamo sicuri che arrivano anche sino al cuore, all’anima di chi ci ascolta.

Quindi oltre che creare benefici a noi, crea beneficio a chi ci ascolta.

Sappiamo bene che Dio, ci chiede (come per ogni talento che ci è dato) di non tenerlo per noi ma metterlo a disposizione degli altri.

Il cantare pregando arriva ai cuori lontani; procura la compunzione del cuore e porta chi si sente nel peccato a provare il desiderio di riconciliazione in primis con Dio e poi con i fratelli; porta armonia, comunione, unità, speranza. Il canto ci aiuta a ‘vivere’ il vero valore delle cose e a comprendere il Mistero di Dio.

Allora facciamo in modo che il nostro canto non cessi quando si smette di cantare con la bocca ma facciamo in modo che continui nel cuore, nell’anima, in ogni momento della nostra giornata.

Non dimentichiamoci che ogni talento è un dono gratuito di Dio e che noi siamo umili strumenti nelle Sue mani; senza di Lui non possiamo nulla.

“A lui canti il nostro cuore, a Lui canti la nostra lingua cose degne di Lui; ma ciò avviene solo se Egli si degnerà di farci dono di ciò che dobbiamo cantare. Nessuno canta cose che sono degne di Dio, se non riceve da Dio stesso la capacità di cantare bene”. (Agostino, in Ps 34,I,1 PL 37, 323).

Continuiamo a essere umili strumenti e a portare la Gioia di Gesù risorto con la nostra voce.

Lode e gloria a Dio!

 

 

 

 


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11 thoughts on “CANTERO’ CON LO SPIRITO, CANTERO’ CON LA MENTE (1 COR 15)”

  1. Grazie davvero….parole che toccano il mio cuore perchè la mia anima anela da sempre a cercare un modo per usare il mio talento…..
    Sin da piccola ho amato cantare e da sempre mi venivano fatti complimenti sulla mia voce…eppure non ho mai pensato di studiare canto o di fare la cantante, sia per via della mia timidezza sia perchè la vedevo come una cosa egoistica, come un cercare di “essere al centro” di cercare applausi, io volevo aiutare gli altri e infatti ho studiato psicologia e sono una psicologa quasi psicoterapeuta!
    Ma chi ama il canto sa bene che quella passione dentro si riaffaccia appena gli dai un pò di spazio perchè è qualcosa di puro di profondo, che ti eleva al cielo!!! E quando ho incontrato i Giullari , lo scorso anno, ho visto, per la prima volta, come il talento del canto poteva essere usato dal Signore, perchè io stessa, grazie alla loro musica ho ricevuto tanti momenti di profondità di commozione , che non è solo emozione….è contatto con la parte di te più profonda, riuscira ad andare dove le sole parole non possono condurti….Poi, durante un luce nella notte mi è stato chiesto di dare una mano al coro e, non so neanche come e perchè, mi sono ritorvata con il microfono in mano a cantare…..la voce tremava e l’emozione c’era all’inizio…la timidezza, la paura di sbagliare….ma dopo qulche minuto, quando ho alzato gli occhi verso l’altare, verso Gesù Eucarestia, mi sono accorta che io non ero su un palco e che le persone non guardavano me, ma che insieme guardavamo Lui e che la mia voce poteva aiutare le persone a raccogliersi, a toccare le loro anime….per LA PRIMA VOLTA , dopo tanti anni, ho sperimentato come il proprio talento possa essere usato per gli altri e non per se stessi, che la mia paura che coltivare la mia passione per il canto fosse un segno di egoismo, così non aveva senso….non riesco a spiegare con le parole quanto mi sia sentita vicina a Dio in quella serata….!!!!Vabbè….scusate il racconto personale male belle parole di Sabrina mi hanno toccato troppo dentro!!! E allora grazie per questa scoperta e ora sono qui..a disposizione di come il Signore vorrà usare me e la mia voce per i suoi progetti!!!!!! Buona giornata a tutti!

    1. invece le tue parole esprimono benissimo quello che hai dentro! Grazie Claudia!
      Credo che tanti vivano quello che senti tu, perché in realtà siamo fatti per dare gloria a Dio e non a noi stessi.
      Come ora sai, il Signore ha davvero tanto bisogno di te e della tua voce “…per riaccendere la speranza nei cuori con il messaggio dell’Amore che salva, che guarisce, che ricolma il cuore della gioia piena e della pace…” (dallo Statuto di Nuovi Orizzonti riguardo alla vocazione dei Giullari di Dio)

  2. Ciao…anch’io desidero dare il mio contributo…suona (anzi faccio rumore) il basso elettrico. Non mi manca nulla…ma il mio desiderio è suonare per il nostro Papá.
    Purtroppo abitando a Padova … Logisticamente Roma non è a due passi.
    Peró x conto mio alcuni canti li so..se ci fosse l’occasione per dare il mio contributo al Nord…se qualcuno ha la stessa malattia x la musica e per farla diventare dialoo con Colui che c da Vita…io sono qui. Il vostro fratellino Diego Allelu…..jaaaaaa

  3. ho sempre pensato che cantanto al Signore si possono fare due cose:
    La prima la più nobile, la pià alta, la meta che mi prefiggo è “pregare due volte”come diceva S.Agostino, tuttavia difficilmente riesco a unire il cuore e la mente al canto e alle parole che pronuncio, spesso distratto dal pensiero dell’esecuzione o dall’ambiente che mi circonda.
    La seconda è aiutare gli altri a pregare cercando di creare quel clima che aiuti il raccoglimento. Penso che, se proprio non riesco a pregare bene quanto canto, ,almeno posso aiutare gli altri a farlo. So che è un ripiegamento ma confido sempre nella misericordia di Dio che legge nei cuori.

  4. Caro Alessandro,

    le due cose sono strettamente legate a sé. Più tu riesci a pregare cantando e a vivere nella vita quello che canti, più lo Spirito Santo ti avvolge e ti travolge. Più sei in comunione con Gesù, attraverso lo Spirito Santo, più il tuo canto arriva al cuore delle persone…
    Devi ‘semplicemente’ lasciarti andare e non preoccuparti di come viene il canto (a volte si vive questo quando non si è provato abbastanza e si è insicuri e paurosi di sbagliare)ma concentrarti sulle parole e…cantarle a Dio. Il resto viene da sé. Ti abbraccio.

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