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Storie di Provvidenza: l’esperienza dell’equipe MICORS di Sassuolo

  “Vivranno abbandonati alla Provvidenza, cercando innanzitutto il Regno di Dio e la Sua giustizia nella certezza che tutto il resto arriva in aggiunta”.

Ecco cosa è scritto nell’art. 7 degli Statuti di Nuovi Orizzonti. A qualcuno può sembrare una strada difficilmente percorribile, se non per pochissimi coraggiosi con una “chiamata” speciale alla povertà evangelica. Ma, che sia percorribile per tutti e che anzi sia la via proposta ad ogni cristiano, è il Vangelo a rivelarlo e la Chiesa a confermarlo anche a noi Piccoli della Gioia, con l’approvazione dei nostri Statuti.

Tanti ci chiedono come sia possibile vivere abbandonati alla Provvidenza;  come sia possibile, seppur lavorando e impegnandosi, non voler contare esclusivamente su entrate economiche stabili, certi che sia il Padre a pensare a noi. E tante volte, soprattutto i ragazzi accolti nelle nostre case per un programma di recupero, iniziano a credere in Dio, a riconoscerlo come Padre amorevole, proprio a partire dall’esperienza quotidiana e sorprendente che il Signore provvede a noi, che ogni giorno abbiamo un pasto in tavola e molto di più di quanto ci aspettiamo.

Per testimoniare allora quanto è buono il Signore con noi, vogliamo condividere oggi quanto ci ha raccontato Roberto Guidetti, responsabile dell’equipe MICORS del cenacolo di Sassuolo, rispetto a una sua bellissima esperienza personale, di servizio e di Provvidenza.

 

La mia potenza si manifesta pienamente nella debolezza” (2 Cor 12, 9).

E questo è quanto è accaduto, una volta di più, in questa nostra raccolta di beni per le popolazioni povere della Bosnia, che per noi gruppo di Sassuolo era la terza.

In meno di una settimana abbiamo ottenuto di poter fare  la nostra prima raccolta alimentare all’interno di un centro commerciale.

Non conoscevamo bene come muoverci, quali fossero i contatti ma le porte si aprivano e in pochissimi giorni ci è arrivato l’ok.

Il 9 maggio eravamo pronti: tavolino, volantini e tessere di riconoscimento, per la preparazione dei quali abbiamo perso parecchie ore di sonno. Pronte anche le varie equipe che a rotazione si alternavano per l’intera giornata di raccolta.

Non avendo un magazzino a nostra disposizione, abbiamo dovuto trasferire gli oltre 800 chili di alimenti nel garage di un cavaliere della luce.

Per quanto riguarda invece la provvidenza in ordine al vestiario, collaboriamo con una Charitas della diocesi di Reggio Emilia che ci dona le eccedenze.

Degli abiti e delle scarpe ricevute, abbiamo riservato quelli maschili per i detenuti delle carceri di Sant’Anna di Modena, dove una volta al mese andiamo ad animare la santa Messa in due diversi bracci del penitenziario.

Poi il Signore che non finisce mai di stupirci in quanto a fantasia e originalità, ci ha donato di conoscere, attraverso un giro di persone e di passaparola, una famiglia che aveva in cuore il desiderio di aiutare suor Cornelia e i bambini da lei accolti a Medjugorje. La signora Alessia, condividendo questo desiderio attraverso whatsapp nei gruppi delle classi dei propri figli, è stata sommersa di doni per bambini. Trovatasi nella condizione di non riuscire materialmente a trasportare tutto nel pellegrinaggio che di lì a poco avrebbe fatto col marito a Medjugorje, ha interpellato la referente dell’agenzia di viaggi, che è anche la stessa a cui facciamo riferimento noi di Sassuolo, la quale ha girato la cosa alla nostra responsabile, che a sua volta l’ha girata a me. In breve ci siamo accordati.

Oltre a tre macchine di scatoloni di giochi, abbigliamento bimbi, materiale scolastico, pannoloni e pannolini, ho raccolto da questa speciale famiglia tanta gioia dai tre figli che erano contentissimi di donare e di aiutarci a caricare i pacchi.  

La provvidenza crea provvidenza e, come la Santissima Trinità, è un’esperienza in sé circolare d’amore: ciò che abbiamo sperimentato ne è la prova.

Le “Case della carità”, che, come dice il loro stesso nome, non solo si fanno “carità”, ma la ricevono, in quanto vivono solo ed esclusivamente di provvidenza, a loro volta si sono resi strumento della provvidenza per noi donandoci dei pannoloni.

Tutto questo materiale è stato raccolto, suddiviso, catalogato, pesato e sistemato nel garage di una Piccola della Gioia, utilizzato per l’occasione come deposito.

L’operazione di pesatura è stata particolarmente impegnativa, in quanto, non avendo a disposizione una bilancia adatta, abbiamo dovuto utilizzarne un pesapersone caricando ogni scatolone su uno sgabello che fungeva da piano d’appoggio della stessa bilancia.

Il 30 maggio abbiamo organizzato un’ulteriore giornata di raccolta per amici e simpatizzanti di Nuovi Orizzonti, ed anche questo materiale è stato stoccato, caricato su un furgone prestato dalla nostra sorellina Tania, e riportato nel garage/deposito.

La sera precedente la partenza del tir, abbiamo ritrasportato e disposto su 17 bancali, nel capannone di un altro Piccolo della Gioia, 2900 kg di beni, equivalenti a 269 cartoni.

Tutto questo, nonostante il nostro niente umano e materiale.

Sì, è proprio vero: “La mia potenza si manifesta pienamente nella debolezza”!

Grazie Gesù, grazie Maria, grazie san Giuseppe che sei il santo della Divina Provvidenza, e siete la Sacra Famiglia, nostro riferimento.

Roberto Guidetti

 

Ci uniamo alla lode a Dio del centro di Sassuolo, e accogliamo la loro testimonianza come sprone a fidarci sempre di più e a renderci a nostra volta, come dice bene Roberto, strumento della Provvidenza: perché l’amore è circolare, e donandosi si accresce in bellezza e gioia!

Giulia Sossi

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