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Lo spazio che ti cambia per sempre…buon tempo di Natale!

Condivido con voi questa bella riflessione del nostro fratellino Simone Svelto che da qualche mese ha fatto la sua “consegna” al Signore raggiungendoci a tempo pieno in Comunità!

 Quando una donna rimane incinta dopo il meraviglioso incontro tra due persone che si amano, il suo corpo cambia, si modifica e si prepara a fare spazio, ad accogliere il nuovo arrivato, che quasi senza chiedere permesso invade dolcemente il grembo di sua madre e tutta la sua vita.

L’endometrio e tutto l’utero si attivano e si modificano per accogliere al meglio l’embrione e permettergli di annidarsi e di crescere. Durante la gravidanza anche la struttura ossea si modifica, il bacino della madre infatti si allarga leggermente e cambia la sua forma per permettere al feto di crescere e poi di venire alla luce.

Queste modificazioni fisiche rimarranno impresse per sempre nel corpo e nella vita della madre…

In questo Natale ti auguro dal profondo del cuore di fare spazio dentro di te per poter accogliere questo Dio che si fa bambino nella tua vita e nel tuo corpo, per fare spazio a Lui, quello spazio necessario perché possa crescere e invadere la tua vita con il Suo Amore e con la Sua Gioia…sconvolgerla con quelle trasformazioni che ti auguro rimangano sempre impresse nella tua vita, nella tua mente e nel tuo cuore…che tu possa essere sempre più fecondo e portare sempre più frutto! E questo fare spazio non è un azione che si fa una volta per sempre, ma deve essere rinnovata quotidianamente per poter permettere all’altro di esistere, di essere accolto, per far sì che le relazioni crescano e se ne possano tessere di sempre più belle e sincere…

 

E’ questo spazio di cui c’è bisogno per poter accogliere  e ascoltare quel vandalo rumeno e tutta la sua rabbia e sofferenza che lo ha portato qualche giorno fa a danneggiare il portone della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Roma dove è raffigurata l’Annunciazione. E’ lo stesso spazio che deve aver fatto dentro sé stesso Benedetto XVI, quando pochi giorni fa è andato a trovare i carcerati di Rebibbia, per far trasparire dal suo sguardo non giudizio ma compassione verso chi ha sbagliato, e non  credo che andasse incontro  solo a sguardi teneri e commossi nei suoi confronti…Ma questo spazio è anche quello che avrebbe permesso a Mor e Modou – i due giovani senegalesi uccisi pochi giorni fa a Firenze – di vivere ancora e di continuare a fare il loro umile lavoro di venditori ambulanti…E’ sempre questo spazio che gli “apostoli” del nuovo millennio, inviati in missione all’ospedale S.Andrea di Roma nei giorni scorsi, avranno cercato di fare per poter alleggerire, anche solo per poco, i malati e il loro dolore e per portargli una ventata fresca di speranza! Questo spazio è l’elemento essenziale che bisogna avere, per andar a far visita ai bambini malformati dell’ospedale di Gornja Bistra di cui Don Ermanno ci ha riportato la bellezza e la purezza cristallina del loro animo…quello stesso spazio che bisogna creare per amare il proprio vicino di casa, la propria madre e il proprio padre, per amare il proprio nemico…

Ma non è solo questo…è anche quello spazio che permette al proprio cuore di crescere e di dilatarsi quando impariamo ad amare…ma dilatarsi fisicamente, non solo spiritualmente, come quello di S.Filippo Neri, che si voleva così tanto allargare e fare spazio che gli ha rotto le costole…probabilmente nessuno aveva raccontato questa bellissima storia di vita a Kate Chilver, morta pochi giorni fa di anoressia a trentun anni e ventinove chili con un corpo che ormai  non rispondeva più, le dimensioni del suo cuore erano circa la metà di quelle che avrebbero dovuto essere in una donna della sua età…e potrei andare avanti così per mille altre situazioni e notizie di cronaca sentite solo nell’ultima settimana!

Infine, è proprio questo spazio che necessitano le opere di misericordia  che Gesù ci chiede nel Vangelo (Matteo 25), è questo spazio che ci permette dar da mangiare agli affamati di giustizia, di dar da bere agli assetati di verità, di vestire gli ignudi che noi stessi abbiamo svestito, di alloggiare i pellegrini del mondo, di visitare le nostre stesse infermità e quelle degli altri, di far visita al nostro cuore incarcerato da mille legami insani come a quello dei reclusi, di seppellire tutto quello che è morto dentro di noi per ridarci vigore e dignità!

E allora ti auguro proprio di farti questo dono meraviglioso…di fare spazio…per te e per gli altri…e di ricevere questo spazio!

Ti auguro proprio di dire Sì a questa “fecondazione”, di lasciarti andare a questo miracolo della Vita…proprio come ha fatto danzando  un giorno quella bambina di Nazareth di nome Maria! Questo è l’augurio che desidero farti con tutto il cuore…

Un abbraccio affettuoso

Buon Natale e spero a presto!

 

Simone

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