Attualità
UNA SOLA Famiglia, UN solo Popolo
Un altro anno trascorso anche per il nostro cammino insieme verso la meta:l’unità dei Credenti nel Cristo Risorto… P. Francesco, sul tema di riflessione di quest’anno, la domanda rivolta da san Paolo ai cristiani di Corinto: «È forse diviso il Cristo?» (1 Cor 1,13), ha sottolineato: Certamente Cristo non è stato diviso. Ma dobbiamo riconoscere sinceramente e con dolore, che le nostre comunità continuano a vivere divisioni che sono di scandalo. Le divisioni fra noi cristiani sono uno scandalo. Non c’è un’altra parola: uno scandalo. «Ciascuno di voi – scriveva l’Apostolo – dice: “Io sono di Paolo”, “Io invece sono di Apollo”, “E io di Cefa”, “E io di Cristo”» (1,12)… Ma il nome di Cristo crea comunione ed unità, non divisione! Lui è venuto per fare comunione tra noi, non per dividerci. Il Battesimo e la Croce sono elementi centrali del discepolato cristiano che abbiamo in comune. Le divisioni invece indeboliscono la credibilità e l’efficacia del nostro impegno di evangelizzazione e rischiano di svuotare la Croce della sua potenza (cfr 1,17). Malgrado la sofferenza delle divisioni, che purtroppo ancora permangono, accogliamo, le parole di Paolo come un invito a rallegrarci sinceramente delle grazie concesse da Dio ad altri cristiani. Abbiamo lo stesso Battesimo, lo stesso Spirito Santo che ci ha dato la Grazia: riconosciamolo e rallegriamoci.…È bello riconoscere la grazia con cui Dio ci benedice e, ancora di più, trovare in altri cristiani qualcosa di cui abbiamo bisogno, qualcosa che potremmo ricevere come un dono dai nostri fratelli e dalle nostre sorelle. Il gruppo canadese che ha preparato i sussidi di questa Settimana di preghiera non ha invitato le comunità a pensare a quello che potrebbero dare ai loro vicini cristiani, ma le ha esortate ad incontrarsi per capire ciò che tutte possono ricevere di volta in volta dalle altre. Questo richiede qualcosa di più. Richiede molta preghiera, richiede umiltà, richiede riflessione e continua conversione. Andiamo avanti su questa strada, pregando per l’unità dei cristiani, perché questo scandalo venga meno e non sia più tra noi.
La sola operosità dei credenti -e di coloro che scelgono il bene secondo coscienza e buona volontà- tenta e argina molti mali del mondo, ma non può e non riesce a ‘vincere’ definitivamente il male in ogni sua forma ed espressione: l’ umanità necessita di Dio e del suo chinarsi su di noi e noi possiamo e vogliamo invocare, chiedere con insistenza, l’intervento dello Spirito perché l’Amore si traduca in giustizia e pace per tutti i popoli della terra. Molte malattie spirituali e sociali affliggono le nostre comunità del benessere, impoverendole di quella umanità‘ di cui ogni essere umano necessita e vorrebbe usufruire: abbiamo bisogno di ‘Dio’ e di ‘cercarci in lui sino a scoprire la nostra essenza e la nostra pienezza’, di ritrovare la nostra anima, come dell’ aria, dell’ acqua e della luce. Se il corpo necessita di cibo, cuore e mente gridano il bisogno di ‘equilibrio’ spirituale, affettivo, psicologico nelle relazioni fraterne, con prossimi e lontani. Spesso, però, le nostre relazioni con gli altri diventano, ad un tratto, superficiali, squilibrate, incerte, risentono di un vuoto di amore, di colloquio profondo, intimo e proficuo con Qualcuno che ci conosca, ci comprenda, ci accolga come siamo…quando persino il rapporto con noi stessi s’incrina, entriamo in uno status di apatia, di attivismo, di disinteresse per ciò che ci circonda…Basta un tramonto o un’alba e il pensiero corre verso il cielo, cerca il Creatore, inizia a parlargli, ad aprirsi a quel colloquio senza fine nel quale siamo ed esistiamo.
In questa ‘Settimana di preghiera per l’unità dei Cristiani’, partendo da questo bisogno di unità del nostro essere, possiamo ripensare alla preghiera, all’amore e alla solidarietà esercitate nell’anno trascorso per ripartire con maggiore impegno e consapevolezza: i semi di unità piantati nel solco delle nostre giornate danno frutti, concretamente, della nostra appartenenza all’unica Chiesa di Cristo…
Se siamo ‘giovani’ possiamo sperare di vedere altri passi nel dialogo e nell’ approssimarci gli uni agli altri camminando incontro all’ unico Sole : eccola la Chiesa di CRISTO, Unico popolo in mezzo alle nazioni, senza differenze di lingua o di condizioni d’appartenenza, sembra proprio di vederla l’unica Famiglia umana dietro a Cristo, unica la lingua dell’amore e della giustizia ‘globale’…CHE COSA caratterizza il Cristiano e lo rende tale? Non certo le grazie che riceve, ma quell’adesione di fede a Cristo stesso e alla sua Parola che lo induce a confessare: GESU’ è il Signore, il Vivente…Non è merito del cristiano quanto ‘gli è stato concesso per grazia’ di stato, luogo, appartenenza, per nascita o per quella illuminazione che ha determinato persino la sua conversione…Succede che ci gloriamo non di Cristo, ma di questo o quel privilegio solo RICEVUTO: il nostro orgoglio presume di essere nella ‘verità’ a scapito della verità altrui e, anche per ‘comunità’, chiesa o parrocchia, pensiamo di essere migliori di quegli altri…Penso ad amici fraterni o conoscenti di tante altre Confessioni cristiane e ai Credenti di altre Religioni, specialmente monoteiste, guardo il BENE che ogni uomo può mettere in atto durante la propria vita e immagino… un mondo finalmente di fratelli, in cui si faccia a gara nel condividere…Ho anch’io un sogno da realizzare con molti altri: essere pietra viva per ‘costruire’,un momento dopo l’altro, l’UNICA CHIESA di Cristo, come UN’UNICA FAMIGLIA, un Popolo solo da un estremo all’altro della Terra!
Se Cristo fosse veramente ” al centro ” …. potremmo vedere che son più le cose in comune di quelle che causano scissioni … Ci si può lavorare; senza scoraggiarsi…..