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Dio ci dà una chance

Intervista alla regista de "Le Ragioni della Speranza"

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La missione in Brasile di Nuovi Orizzonti potrà essere condivisa da tanti amici fin da questa estate.

Maria Amata Calò - Cavalieri della LuceSabato scorso 21 luglio su RAI1 è andato in onda all’interno del programma “A sua immagine” la rubrica “le ragione della Speranza”, uno Speciale che riesce a scovare tanti missionari che cercano di vivere il Vangelo e di portarlo a chi è fra gli ultimi, contemplando così i frutti della Parola vissuta alla lettera. Il programma continuerà a raccontarci Le missioni in Brasile ogni sabato fino al 29 settembre…

Abbiamo raccolto la testimonianza di Maria Amata Calò, regista del programma, che ci condivide la sua esperienza vissuta in una terra di missione con Nuovi Orizzonti.

È estate e abbiamo pensato di portare il nostro pubblico dall’altra parte del mondo in Brasile. Non viaggiamo da turisti o da osservatori esterni, ma a telecamere accese ci caleremo nelle realtà più crude del nordest del Brasile: Fortaleza e Quixadà.

Un’esperienza in presa diretta con un gruppo di volontari di Nuovi Orizzonti guidati da Don Davide Banzato. Tra i volontari nelle prime 4 puntate ci sarà Filippo Neviani, Nek, che con il suo sguardo attento e curioso seguirà i volontari in azione con i progetti da anni attivi: la distribuzione del pacco alimentare, la formazione delle donne, l’accoglienza dei bambini di strada, dei ragazzi vittime di dipendenze.

L’obiettivo del programma televisivo A sua immagine le ragioni della speranza è quello di raccontare un Vangelo vissuto e incarnato, che si fa prossimo, rimboccandosi le maniche, una “Chiesa del grembiule” come la definiva don Tonino Bello.

Ho incrociato tanti occhi che in questi giorni, a distanza di un mese, vedo e rivedo nella sala di montaggio. Ogni sguardo racchiude una storia, alcune delle quali saranno raccontate nelle 11 puntate. Occhi sorridenti di bambini di strada, di donne che con pochi mezzi di sostentamento portano avanti una famiglia numerosa, di uomini con storie di criminalità, droga, alcool che oggi sono rinati, purificati dal loro passato; di donne dietro le grate di una prigione, ancora capaci di pregare.

Tutti incontri che mi hanno cambiato lo sguardo sulla mia quotidianità.

Difficile scegliere. Ma il mio sguardo si è soffermato con profonda gratitudine su quello di alcuni volontari che prendendo alla lettera il Vangelo hanno “lasciato madre, padre…”, la comodità di una vita in Italia, delle proprietà, tutto, tutto per mettersi al servizio delle missioni di Nuovi Orizzonti.

Non sono degli eroi, ma persone come me che hanno seguito una chiamata. La chiamata di Dio.

Una storia è rimasta nel mio cuore! Nem ha poco più di 20 anni, occhi scuri appannati dalle lacrime. Ci racconta che da quando aveva 4/5 anni ha vissuto per strada, in una macchina rotta parcheggiata in un distributore di benzina.

È difficile immaginare questo piccolo bambino che subisce violenze di ogni tipo. Un bambino solo, non amato, ferito nel corpo e nell’anima.

Dio mi ha dato una chance” racconta Nem, l’incontro di una donna che lo accompagna in una comunità di accoglienza di Nuovi orizzonti a Quixadá. Aveva 7 anni. Qui comincia una vita nuova, una vita a misura di bambino, impara a giocare, a stare con altri bambini, a fatica inizia a studiare. Cresce nell’amore e oggi è un uomo realizzato, marito e padre di una splendida bambina.

Il miracolo che l’amore concreto può davvero cambiare il corso della vita di una persona. Le lacrime ora scendono a me.

Maria Amata Calò

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