AttualitàEvangelizzazioneGiovani
I vecchi sogneranno, e i giovani profetizzeranno!
Diario del Sinodo
Inizia un’altra giornata da trascorrere nei lavori del Sinodo. È come se per un istante avessi la percezione di rientrare in un altro mondo… Sì, anche se c’è molto lavoro, è bello assaporare il desiderio di portare Dio nel presente di ciascuno. Tutto questo mi dà un’enorme gioia al cuore, una grande spinta ad essere sempre più protagonista della mia vita, dei miei sogni e artefice, nel mio piccolo, del cambiamento.
Nella giornata di ieri mi ha molto colpito un Vescovo che, mentre parlava di un giovane, ha cominciato a piangere. Le lacrime erano così copiose da non permettergli di terminare il discorso. E’ stato un momento commovente che ha coinvolto tutta l’assemblea… Che cosa è arrivato a me? Un padre, un anziano che porta il mio, il nostro dolore.
E mi chiedo: ma chi è che può parlare ai giovani? Passeggiando, decido di fare una ricerca su internet per vedere cosa ci dice Papa Francesco al riguardo. Nella mia testa penso che si rivolga a delle figure ben precise: educatori, sacerdoti, ecc… invece trovo un discorso del Santo Padre tenuto a Palermo in cui afferma che coloro che hanno qualcosa da dire ai giovani sono gli anziani. Questa cosa mi stupisce.
Quali sono le mie radici?- afferma Papa Francesco- Parlate con i vecchi. Ascoltate i vecchi. […] Ascoltateli. Litigate con i vecchi, perché se tu litighi con i vecchi, loro parleranno più profondamente e ti diranno cose. Loro devono darti le radici, radici che poi – nelle tue mani – produrranno speranza che fiorirà nel futuro”.
Continuando a leggere inevitabilmente mi viene in mente mia nonna Beatrice. Io vivevo con mia nonna prima di iniziare questo percorso di formazione al volontariato. So benissimo cosa vuol dire ascoltarla, litigarci, perdermi anche nei suoi racconti del passato.
Mentre la chiamo, perché da troppo tempo non lo faccio, mi viene in mente una frase che dice sempre a me e a mia sorella ogni volta che torniamo a casa: “Mettete da parte i cellulari! Metteteli via!”.
“Nonna, ti chiamavo per chiederti una cosa: «Tu, con la tua esperienza, con tutto quello che hai vissuto, se oggi potessi dire qualcosa ai giovani, che cosa diresti?»”. Mi ha un po’ spiazzato la sua risposta. “Siate più attenti alla vostra vita! C’è bisogno di rivolgersi di più a Gesù! Vivete in un brutto mondo in cui non si capisce niente! Non siate distratti!”.
Penso per un momento alle pubblicità che ogni tanto mi trovo davanti quando, raramente, trovo del tempo per guardare un po’ di tv. In tutte, o quasi, gli anziani sono “strumentalizzati” per vendere qualcosa che supplisca alle loro fragilità: mi vengono in mente, anche se sorridendo, quando si parla di attrezzature che rafforzano l’udito o strumenti per la deambulazione ecc… Gli anziani, volenti o dolenti, ce li fanno passare come un qualcuno a cui manca qualcosa; alle volte forse un peso. Di certo non mi passano il messaggio che sono fonti inesauribili di saggezza e consiglio.
Senza i vecchi, riprendendo una Parola molto usata dal Santo Padre, non potrò tuttavia profetizzare ovvero portare Dio nel mio presente e nell’ordinario di tanti.
Per me questa è la profezia di oggi: «I vecchi sogneranno, e i giovani profetizzeranno!»”.
I nonni dunque mi ricordano di chi sono, mi danno il senso di appartenenza. Mi permettono di dire che non sono il frutto del caso, mi fanno partecipi del loro sogno di un mondo migliore e mi spingono di conseguenza ad essere quel profeta di cambiamento. Ad oggi allora salvo nella rubrica del mio cellulare il numero di mia nonna, mettendolo tra i preferiti!
Fonte: https://www.agensir.it/chiesa/2018/10/05/i-vecchi-sogneranno-e-i-giovani-profetizzeranno/