Attualità
La mia esperienza al corso “Amare Davvero” ad agosto 2017
<<[Dopo che la folla ebbe mangiato], subito Gesù costrinse i discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull’altra riva, finché non avesse congedato la folla….La barca intanto distava già molte miglia da terra ed era agitata dalle onde…>> (tratto da Mt 14,22-36).
Il primo giorno, all’arrivo in Cittadella Cielo in Bosnia Erzegovina, io mi sentivo così, come i discepoli, su una barca… agitata; non sapevo cosa mi aspettava, mi dovevo ambientare, ero un po’ preoccupata di quello che avrei sperimentato.
Questo passo di Vangelo è stato il primo che abbiamo meditato insieme lunedì 7 agosto, primo giorno effettivo del corso “Amare Davvero”. Quel “costrinse” amorevole di Gesù mi ha accompagnato in ogni momento più difficile di questi cinque giorni in cui riaffioravano alla mente ricordi dolorosi, in cui sentivo che qualcosa in me voleva fare resistenza ed evitare quel passaggio, ma… il pensiero ritornava a quel “costrinse”, e mi dava la forza di fidarmi per affrontare quei momenti, nella consapevolezza che mi sarebbero serviti, se ci fossi stata, a fare un passo in avanti nel mio cammino.
Così è stato!
Questi cinque giorni per me sono stati un’esperienza bellissima, impegnativa e faticosa spesso, ma in cui non ero sola; sono stata accompagnata da formatori molto preparati (che mettono a disposizione la loro professionalità e la loro vita ogni giorno per gli altri) e da compagni di viaggio come me, tra cui è nata subito una forte amicizia, fatta di affetto e rispetto reciproco, in quel contesto protetto in cui era chiara e forte la consapevolezza di un ascolto attivo da parte di ciascuno e di non giudizio.
La prima sera ho sperimentato uno scambio fortissimo di amore con tutti loro, sorprendente perché li frequentavo da un giorno appena (escludendo i pochi che già conoscevo); mi sentivo piena di amore, concreto, che passava attraverso un semplice sguardo o un abbraccio, potevo donarlo, ma ne ricevevo altrettanto, al punto che la forte stanchezza provata dopo l’ ultimo esercizio di fine giornata, sembrava di colpo svanita e lasciava spazio a una energia positiva che mi dava la forza di salire la sera sul monte delle apparizioni.
Attraverso le esperienze guidate da Fabia e Natalina e gli esercizi da loro proposti ho potuto fare esperienza dell’incontro con la Trinità in me stessa; comprendere come persino la postura che assumo mi trasmette delle emozioni; prendere maggiore consapevolezza del mio corpo; ritrovare un bagaglio prezioso nei ricordi di incontri con persone che mi hanno sostenuto; riflettere sull’amore sognato in passato e quello vissuto nel presente; sul modo in cui organizzo il tempo della mia giornata tra lavoro, affetti, varie attività, e di come potrei suddividerlo in modo migliore; riscoprire aspetti del rapporto con i miei genitori; fare un passo avanti nell’elaborazione del lutto per la morte di mio padre.
Ho avuto la possibilità di approfondire alcune tematiche in un colloquio personale con uno dei formatori; di confessarmi con uno dei sacerdoti che erano lì con noi; momenti di riposo, di riflessione personale, di svago, anche attraverso lo sport, di convivialità a pranzo e a cena; di creatività con i compagni del gruppo di condivisione; momenti di forte commozione durante le esperienze guidate di preghiera del mattino e di fine giornata, e nell’ascolto di chi ha condiviso con me la sua esperienza di vita.
Ho riscoperto me stessa, in tanti talenti e lati positivi che avevo in qualche modo assopito, mi sono conosciuta più a fondo, ho ricevuto tantissime parole positive dagli altri, tanto affetto, ho sperimentato la bellezza di esprimermi in libertà, per quello che sono veramente, senza paure.
Posso dire che ogni singolo momento vissuto in questi cinque giorni è stata una vera grazia.
E per questo ho potuto con forza ringraziare tutti quanti l’ultimo giorno per il dono della vita ricevuta, per il dono delle loro vite condivise e per la gioia che provavo nel sentire questa pienezza.
<<Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?>> (tratto da Mt 16, 24-28, passo di Vangelo dell’ultimo giorno, 11 agosto 2017).
Grazie di cuore, Chiara